Siria, gli Usa tentano lo scatto in avanti. Colloqui in Arabia Saudita con la cooperazione del Golfo

Il capo della diplomazia americana John Kerry in missione a Riad: “Dagli accordi di Ginevra la fase di transizione dei poteri a Damasco”. La Russia intanto bombarda roccaforti dell’Isis a Raqqa e …

Il capo della diplomazia americana John Kerry in missione a Riad: “Dagli accordi di Ginevra la fase di transizione dei poteri a Damasco”. La Russia intanto bombarda roccaforti dell’Isis a Raqqa e Deir Ez Zour.

Il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha incontrato i Paesi del Golfo in Arabia Saudita per colloqui volti a spingere in avanti il processo di pace siriano e a calmare i timori per l’accordo internazionale sul programma nucleare iraniano. Kerry si è fermato a Riad dove ha incontrato i rappresentanti delle sei nazioni del Consiglio di cooperazione del Golfo: Arabia Saudita, Bahrain, Kuwait, Qatar, Oman e gli Emirati Arabi Uniti.

Colloqui separati poi con Riad Hijab, presidente dell’Alto comitato sui negoziati dell’opposizione siriana, che si è costituito in Arabia Saudita il mese scorso, sull’incertezza dell’avvio dei colloqui di pace siriani che dovrebbero iniziare lunedì a Ginevra. Gli sforzi di pace sono complicati anche dal peggioramento delle relazioni tra l’Arabia Saudita e l’Iran, dopo l’esecuzione a Riad dell’imam sciita Nimr al Nimr, e dal timore degli stati arabi di come Teheran beneficerà dell’attuazione dell’accordo nucleare concordato con le potenze occidentali.

Kerry: da Ginevra nuova fase per transizione dei poteri

I passi da compiere nelle prossime trattative sulla Siria e la riunione di Ginevra porteranno a una transizione dei poteri a Damasco. È quanto affermato dal segretario di Stato degli Stati Uniti, John Kerry, a Riad durante una conferenza stampa con il ministro degli Esteri saudita, Adil al Jubeir. Kerry ha aggiunto che “ci si sta avvicinando alle trattative di Ginevra sulla Siria con la speranza che si possa trovare una soluzione politica alla crisi”. Kerry ha però denunciato che “l’Iran ha inviato 60 mila razzi tramite la Siria alle milizie Hezbollah in Libano”. Il capo della diplomazia Usa ha annunciato il suo sostegno all’Arabia Saudita nella guerra in Yemen, mentre al Jubeir ha accusato Teheran di “essere una minaccia per la regione, i paesi arabi sono pronti ad unirsi per affrontarla”.

Caccia russi bombardano gli avamposti dell’Isis Raqqa e Deir Ez Zour

I caccia russi hanno bombardato nella notte tra venerdì 22 e sabato 23 gennaio obiettivi dello Stato islamico a Raqqa e a Deir Ez Zour, nel nord della Siria, provocando la morte di decine di vittime. Secondo l’emittente televisiva si contano almeno 27 morti e 30 feriti. E’ stata colpita una caserma di al Raqqa ed un’auto con a bordo i miliziani dello Stato islamico nell’area orientale della città. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani tra le vittime di questi raid ci sarebbero anche 13 bambini. La città di Raqqa, roccaforte dello Stato islamico in Siria, sta subendo da tempo i raid aerei sia della Coalizione internazionale a guida degli Stati Uniti, sia dell’aviazione militare russa. Deir Ez Zour invece è la località che sino a poco tempo fa era in mano al regime di Bashar al Assad e che di recente è caduta nelle mani delle milizie jihadiste. Secondo l’Osservatorio tra raid aerei e scontri nell’ultima settimana sono morti in città 439 persone.

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5 commenti

  1.   

    Per risolvere la guerra siriana non è stata presa in considerazione la politica di Papa Francesco.
    In questa ottica segnaliamo che secondo alcuni organi stampa italiani potrebbe esserci a breve una visita del ponteficie in Iran
    Domani arrivera’ il presidente iraniano Rohani a Roma e incontrera’ il Papa.
    Ricordiamo che da tempo Papa Francesco aveva chiesto alla comunita’ internazionale “di fermare” l’Isis

  2.   

    Ricordo che durante la guerra del golfo gli irakeni spostavano i cadaveri da un luogo all’altro, facendo vedere quanti morti avevano fatto i porci amerikani. Donne, bambini, vecchi e lì tutti a scrivere che era ora di finirla…. Probabilmente avevano imparato dagli italiani che spostavano le mucche a seconda di dove il ministro andava a far visita agli allevamenti…. Ora sono i russi che bombardano e allora ecco l’osservatorio che stabilisce che ci sono anche 13 bambini… Sono andati a contarli di persona? Io so solo una cosa: l’Isis esisterà come pseudostato fintanto che ci sarà una parvenza di organizzazione al suo interno, finchè gli compreranno il petrolio, finchè ci saranno cisterne per trasportarlo, finchè verrà servito di derrate alimentari, finchè troveranno mercanti disposti ad acquistare reperti archeologici. Colpire senza mezzi termini tutto quanto e vedrete che dovranno fare come da noi dopo l’8 settembre 1943: tutti a casa!!! E’ vero che il terrorismo non finirà mai, però perlomeno verrà combattuto dove c’è massiciamente, nel mondo ce li ritroveremo sempre, nonostante il volemosse bene di tanti Stati soggetti a ricatto o cacasotto.

  3.   

    Giaguas, quando non ci sono di mezzo le banche centrali controllate, direttamente o indirettamente dai Rothchild ( a tal proposito pare che Putin voglia nazionalizzare la banca centrale di Russia che appartiene ad uno stato estero, la City of London, che prende ordini da Londra e Washington) entrano in gioco le compagnie petrolifere. Mi sono ricordata del defenestramento di Mossadegh- era il primo ministro dell’Iran- ma non ne ricordavo i motivi. Una breve ricerca e voià: colpevole di avere nazionalizzato i giacimenti petroliferi dell’ Iran. Gira e rigira la minestra è sempre la stessa.
    http://www.herodote.net/19_aout_1953-evenement-19530819.php

    Originariamente inviato da giaguas: Cara Consuelo, sono servi anche loro dei Bankster… continuano a distruggere paesi per indebitarli e porre la loro Banca Centrale con  Governatore Amico…ed il gioco e’ fatto. Democrazia assicurata.

     
    a

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    Cara Consuelo, sono servi anche loro dei Bankster… continuano a distruggere paesi per indebitarli e porre la loro Banca Centrale con  Governatore Amico…ed il gioco e’ fatto. Democrazia assicurata.

  5.   

    Certo che gli U.S.A non demordono, mai. Se non si fosse messo di traverso Putin, Obama avrebbe portato a termine il piano ideato da Kim Roosevelt ne 1957 che aveva programmato l’invasione della Siria, da parte degli U.S.A, con Arabia Saudita , Qatar e Turchia.