La Procura di Napoli accusa Juventus, Milan, Fiorentina, Lazio, Napoli, Parma e molte altre squadre che simulavano prestazioni di intermediazione che poi venivano portate a compensazione nei bilanci. Indagati manager, presidenti, ad e calciatori.
Una nuova maxi inchiesta travolge il calcio italiano. L’hanno chiamata “Operazione Fuorigioco” e vede indagate 64 persone, tra dirigenti, procuratori e giocatori ai massimi livelli. Che tra il 2009 e il 2013, secondo l’accusa, “si sono resi responsabili in maniera sistematica di reati tributari, mediante condotte fraudolente finalizzate ad evadere il Fisco“. Al centro delle indagini – condotte dai pm della procura di Napoli Danilo De Simone, Stefano Capuano e Vincenzo Ranieri, coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli – le presunte violazioni fiscali e penali commesse da società sportive, agenti e calciatori, nell’ambito di numerose compravendite. Evasione fiscale e false fatturazioni: questi i principali reati ipotizzati.
Tra i dirigenti di spicco risultano coinvolti l’ex presidente e ad della Juventus Jean Claude Blanc, l’ad del Milan Adriano Galliani, il presidente del Napoli e della Lazio, Aurelio De Laurentiis e Claudio Lotito, il presidente della Fiorentina Andrea Della Valle, quello del Palermo Maurizio Zamparini, l’ex presidente del Parma Tommaso Ghirardi. Tra i calciatori, il difensore della Nazionale attualmente in prestito dal Milan all’Atalanta, Gabriel Paletta e l’altro azzurro Antonio Nocerino. Oltre che a Ciro Immobile, Ezequiel Lavezzi (il cui contratto è già stato al centro di un’indagine del 2012), Diego Milito, German Denis, Adrian Mutu ed Hernán Crespo. Tra i procuratori coinvolto anche Alessandro Moggi. Tra gli indagati c’è anche Renato Cipollini, dirigente della Lega Pro scelto da Macalli dopo la cacciata di Francesco Ghirelli.
Sono complessivamente 35 le società di serie A, B e Lega Pro e 101 le persone coinvolte. I militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza hanno messo a segno una serie di sequestri che ammontano a 12 milioni di euro fra immobili, somme di denaro e quote societarie. Sono stati acquisiti documenti dalla Fgci e da 41 società. Le fiamme gialle si sono presentate anche a Casa Milan. “La Procura della Repubblica di Napoli ha ritenuto quest’oggi di notificare ad Adriano Galliani avviso di chiusura delle indagini per una vicenda assolutamente marginale e non fondata, che troverà la sua risoluzione sia sotto il profilo tributario, sia sotto il profilo penale, in una doverosa archiviazione“. Ad affermarlo sono i legali della società rossonera Niccolò Ghedini e Leandro Cantamessa in una nota.
Secondo l’ipotesi investigativa “i procuratori provvedevano a fatturare in maniera fittizia alle società calcistiche le proprie prestazioni, simulando che l’opera di intermediazione fosse resa nell’interesse esclusivo dei club, mentre di fatto venivano tutelati gli interessi degli atleti assistiti”. Sempre secondo la procura, alcuni agenti stranieri di nazionalità argentina “mediante il ricorso a documentazione fiscale e commerciale fittizia e attraverso l’interposizione di ‘società schermo‘ con sede in paradisi fiscali, delocalizzavano i proventi derivanti” appunto dalle operazioni effettuate con le società coinvolte nell’inchiesta. Per l’accusa i club, imputando l’importo pagato come reddito ai calciatori, omettevano “il pagamento delle ritenute fiscali e previdenziali”.
Questo articolo è stato originariamente pubblicato dal Fatto Quotidiano