Sono circa cento i cittadini tra quelli che hanno perso tutto con le obbligazioni subordinate che saranno ascoltati dalla magistratura di Arezzo: servono prove per accertare le responsabilità dei dirigenti dell’istituto.
Prosegue il lavoro del pool di magistrati aretini, guidati dal procuratore della Repubblica Roberto Rossi, sugli esposti presentati dai risparmiatori di Banca Etruria, un centinaio in tutto fino ad oggi. I sostituti Andrea Claudiani, Julia Maggiore e Angela Masiello dovranno sentire gli stessi risparmiatori che, con ogni probabilità, verranno convocati nei prossimi giorni, il tutto per raccogliere testimonianze e risalire alle eventuali responsabilità apicali nella vendita al cliente delle obbligazioni subordinate. Gli accertamenti riguarderanno anche i cosiddetti “mifid”, le schede personali dei risparmiatori che, stando a quanto emerge anche sulla base delle denunce, sarebbero stati alterati. Emblematica a questo proposito sarebbe la posizione di un commerciante aretino in possesso di licenza media e residente nell’abitazione dei genitori in quanto senza casa: il suo “mifid” riporterebbe un diploma di scuola superiore e il possesso di due case.
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