Polemiche su diritti negati, nudi artistici nascosti e business (17 miliardi): questo il bilancio della visita del presidente iraniano a Roma. Ma sui proclami di Teheran per la distruzione del sionismo neanche una parola.
Hassan Ruohani è venuto in Italia per fare business e ha chiuso accordi commerciali con gli imprenditori del nostro Paese per 17 miliardi di euro. Iniziamo dalle buone notizie, che poi sono quelle di cui ce n’è più bisogno.
Ma la visita del presidente della Repubblica islamica d’Iran non è stata solo accompagnata da buone novelle. Anzi. Le polemiche della vigilia sono sempre quelle straconosciute: le regole religiose e politiche, che a Teheran come in molte nazioni mediorientali si mescolano (spesso in un mix esplosivo), avevano fatto scatenare associazioni internazionali, esponenti di partiti politici e indignados di ogni forma e risma. La mancanza di diritti civili per alcune categorie di uomini e donne, le esecuzioni degli “infedeli” condannati a morte per sodomia o per aver disatteso regole ferree religiose e la discutibile vicinanza a guide spirituali di Paesi che spesso e volentieri inneggiano all’odio contro l’Occidente sono state le contestazioni più forti mosse all’indirizzo di Ruohani, che da par suo avrà avuto qualche eco delle polemiche, ma di sicuro filtrata e ridimensionata dalla coltre di ovatta diplomatica seminata un po’ qui e un po’ là dallo staff del cerimoniale di Palazzo Chigi.
Che ha coperto le domande scomode, ma anche le bellissime statue dei Musei capitolini, solo perché le nudità rappresentate avrebbero potuto urtare la suscettibilità dell’ospite musulmano. E qui entriamo in una vicenda che è grave più per la goffaggine della imbarazzante reazione che per la eccessiva “premurosità” dell’azione. Ruohani ha detto che è stata una scelta degli italiani, sempre attenti a far sentire a proprio agio gli ospiti, la Sovrintendenza di Roma respinge le accuse dicendo che la decisione di far coprire le opere d’arte non è loro ma di Palazzo Chigi, con Palazzo Chigi che non smentisce, il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che bolla come “incomprensibile” la scelta e il premier, Matteo Renzi, che avvia un’indagine interna per accertare chi sono i responsabili. Insomma, chiede al controllato di fare anche da controllore di se stesso.
Eppure nessuno, ma proprio nessuno, a partire dai titolati giornalisti con spiccate conoscenze di politica estera, si è premurato di fare una delle più importanti domande al capo della politica iraniana. Quelle domande che a seconda della risposta possono spostare le assi geopolitiche del Globo. Perché d’accordo i diritti civili, d’accordo l’importanza dello stop alle sanzioni per il nucleare, va bene (anzi, va male) la polemica per aver coperto le statue ai Musei capitolini, ma il vero nodo della questione mediorientale è la sicurezza di un Paese chiave come Israele. E l’Iran da sempre è uno dei principali avversari di Gerusalemme.
Tanto che dopo gli accordi di Vienna, e siamo solo a luglio del 2015, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, saltò dalla sedia quando seppe che il governo di Teheran si sarebbe liberato dal fardello delle sanzioni internazionali sul nucleare. Era talmente arrabbiato che dichiarò in un consiglio della Difesa straordinario del suo governo: “È un errore storico per il mondo, l’Iran riceverà centinaia di miliardi di dollari che alimenteranno la sua macchina del terrore e di aggressione attraverso tutto il Medio Oriente e il Globo”. Addirittura si parlò del fatto che Gerusalemme avrebbe fatto addestrare, secondo quanto svelò allora Il Foglio, “cento piloti israeliani in voli a lungo raggio sulla Grecia. E Israele avrebbe chiesto alla Lockheed-Martin, che produce gli F-35, di aumentare del 30% l’autonomia di volo, per coprire 1.500 chilometri”. Esattamente la distanza che intercorre tra Gerusalemme e Teheran.
Israele è uno dei partner (storici) più stretti degli Usa, ma anche e soprattutto dell’Italia. Tanto che Renzi, incontrando in agosto a Firenze proprio Netanyahu, disse: “Siamo al fianco di Gerusalemme contro il terrorismo e per riportare la pace in tutta la regione”. E l’epigono israeliano gli spiattellò in faccia ciò che pensava: “La civiltà è sotto l’assedio dello stato islamico militante che vuole catturare il mondo, ma c’è anche un altra minaccia: lo Stato islamico dell’Iran. È un grande pericolo per il futuro quello che viene dallo Stato islamico iraniano”. Il presidente del Consiglio non lo smentì, né rintuzzò. Da anni l’Ayatollah Alì Khamenei ripete che “Israele cesserà di esistere entro 25 anni” e solo a settembre l’autorità religiosa iraniaa aveva ribadito che il suo Paese non ha archiviato il sogno (pratica) di distruggere il sionismo. Eppure in questi giorni il capo del governo italiano ha ricevuto il capo di quella nazione con tanto di onori e accortezze, forse anche troppe. Perché 17 miliardi di business sono importanti, in special modo per un Paese come l’Italia, che comunque resta fra i tre maggiori Paesi europei fornitori di Israele.
Nei prossimi mesi, però, assisteremo a nuove evoluzioni di questa vicenda. Perché da par suo, durante la sua visita a Roma, Ruohani ha detto chiaro e tondo di considerare l’America un Paese amico, e anzi spera di poter fare a stretto giro un viaggio simile a quello italiano anche in terra statunitense. Se e quando avverrà la visita iraniana, cosa copriranno gli Stati Uniti? Ai posteri l’ardua sentenza.
Red.it
peter pan
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Fra le tante vignette satiriche sull’argomento, penso che questa sia una delle più riuscite…..
Buona domenica a tutti!
giaguas
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Consuelo
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Ecco il risvolto . Reda Hammad, egiziano che lavora ( anzi lavorava perchè ora ha perso il lavoro )come traduttore per palazzo Chigi, ha ricevuto in dono un rolex, pur non essendo un membro della delegazione italiana. E qui arriva il bello :
Palazzo Chigi pretese che il Rolex fosse restituito.
Nessun problema, non fosse che il capo del Cerimoniale, Ilva Sapora, non voleva saperne assolutamente di rilasciare una ricevuta per la consegna dell’orologio arrivato in dono al traduttore, che dal canto suo pretendeva un foglio di carta, per “tutelare la reputazione”. La querelle si conclude quando ormai la delegazione è tornata in Italia: “Non avrei più ricevuto incarichi di lavoro dalla Presidenza”, sentenzia il capo del cerimoniale al traduttore.
( il Giornale )
Consuelo
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Il 6 ottobre 2015 il presidente del Consiglio ricevette lo sceicco Mohammed Bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario degli Emirati Arabi. La visita dello sceicco venne preparata con dovizia di particolari e, per non turbare la sensibilità dell’ospite illustre, il cerimoniale di Palazzo Chigi e quello di Palazzo Vecchio si adoperarono per coprire con una paratia ornata di gigli fiorentini una statua dell’artista Jeff Koons. E così Gazing Ball (Barberini Faun), calco in gesso di una scultura del periodo greco-romano, venne censurato.
( Domenico Ferrara. Il Giornale )
robyuankenobi
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peter pan
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C’è un articolo oggi sul Corriere della Sera che parla di CR7 e neanche troppo velatamente….. Forse hai ragione tu, quando le …. a disposizione sono troppe, tanto va il CR7 al lottator perfetto che ci lascia il bel …..
Ciao
robyuankenobi
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peter pan
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peter pan
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Ecco, bisogna proprio che vengo a trovarti perchè io ti vedo così, al bagno 41 ombrellone n. 147…… AhAhAhAhAh!!!!!
Vado.
peter pan
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*Dizionario della gnocca: per brutale intendesi uno scaraffone che crede di essere bello e invece è solo “largo de panza” e più sotto non ha alcuna “speranza”.
Un caro saluto.
robyuankenobi
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robyuankenobi
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peter pan
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AhAhAhAhAh!!!!!!
Originariamente inviato da robyuankenobi: caro peter scrivo mentre la coccodrilla guarda…mastercef…sulle rive del PO. innanzitutto come stai? spero che almeno altri 6 mesi tu possa campare. vedi noi abbiam dei politici e dei burocrati di una ignoranza abissale, copron le statue per riguardo a ROHANI e poi lo portan a farsi fotografare sotto MARCO AURELIO imperatore. no tranquillo lui le palle le aveva ma non si vedono ma il..mitico… sconfisse e passò a ..fil di spada i PARTI gli antenati del sor ROHANI una cosina simpatica . come portarmi allo stadio e vedere il CESENA che va in serie A. Ma dagli spalti si ode un coro degli ultras del Rimini…Da quella terra lercia e senza mare il cesenate cominciò a cantare e visto che faceva una gran pena, perchè veniva da… veniva da Cesena,,,,alè , alè alè Cesena merda, alè alè alè RIMINI amore…….
robyuankenobi
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robyuankenobi
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giaguas
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Peter..hanno nascosto pure una statua equestre, con le palle troppo in vista… Perche’ i nostri governanti si vergognano che le abbia solo lui..!! Per questo nessuno pone delle domande scomode. Poi che l’Iran voglia distruggere Israele, sara’ perche’ Israele vuole distruggere l’Iran, mentre sulla Palestina nessuno vede alcun abuso e le Associazioni varie tacciono, come pure sui crimini odierni dei Sauditi in Yemen. Solo tanti $…fanno la differenza sull’informazione.
Speriamo solo che Rohani non vada a Torino perche’ Caval ‘d’bruns ce ne sono diversi. Per certo non andra’ mai a wall street, con quelll’enorme Toro in bellavista..ah..ah..
peter pan
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Se quelle bestie del cerimoniale avessero chiesto a me, io avrei raccomandato questa soluzione….. mica esponiamo Rocco Siffredi, almeno, non ancora!!!