Mosca chiede a gran voce la presenza dell’Unione democratica (Pyd): “Senza la loro presenza difficile arrivare a una soluzione”. Ma da Ankara si levano gli scudi: “L’Onu non deve invitarli al tavolo”.
La partecipazione dei curdi ai negoziati in corso sulla Siria diventerà una delle maggiori questioni in discussione nell’incontro del gruppo internazionale di sostegno della Siria, che si terrà a Monaco di Baviera il prossimo 11 febbraio. Lo ha dichiarato il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov, all’agenzia di stampa “Ria Novosti”.
“Questo argomento è attualmente in discussione e, naturalmente, sarà una delle questioni chiave nella prossima riunione (del gruppo supporto alla Siria)”, ha dichiarato Bogdanov, in risposta alla domanda sull’inclusione della partecipazione dei curdi alle trattative nell’agenda di Monaco di Baviera. In precedenza il vice ministro degli Esteri russo, Gennady Gatilov, aveva affermato che senza la partecipazione dei curdi sarebbe stato difficile contare su una soluzione del problema siriano.
La partecipazione curda ai negoziati sulla Siria è fortemente osteggiata dalla Turchia che in queste settimane ha più volte minacciato di boicottare il suo sostegno ai colloqui di Ginevra in caso di un inclusione dei rappresentanti del partito dell’Unione democratica (Pyd) e del Consiglio democratico siriano al tavolo negoziale, spingendo le Nazioni Unite a non inoltre l’invito alla componente curda. Martedì 2 febbraio il Consiglio democratico siriano (Cds), braccio politico dell’alleanza curdo-araba impegnata nell’offensiva contro lo Stato islamico, ha deciso di non partecipare ai colloqui di Ginevra. Il suo leader Haytham Manna, co-presidente del Cds ha dichiarato: “Abbiamo deciso di sospendere la nostra partecipazione ai negoziati poiché cinque rappresentanti curdi e turcomanni della nostra lista non hanno ricevuto un invito da parte del mediatore Onu Staffan de Mistura”.
L’opposizione siriana è guidata dal leader politico del gruppo islamista Jaish al Islam, Mohamed Alloush, il quale è giunto a Ginevra nei giorni scorsi per guidare la delegazione impegnata nei colloqui di pace organizzati sotto l’egida delle Nazioni Unite. Alloush è un membro dell’ufficio politico del gruppo armato ribelle Jaish al Islam (Esercito dell’Islam), un movimento di ispirazione salafita sostenuto dall’Arabia Saudita. È stato nominato negoziatore capo dell’Alto comitato per i negoziati, scaturito dalla Conferenza dell’opposizione siriana tenutasi a Riad nel mese di dicembre.