Lo scandalo degli elenchi telefonici, le inutili Pagine Gialle e Pagine Bianche

Un costo di 40 milioni annui, in bolletta per i contribuenti. Liste di nomi e numeri che nessuno usa, visto che è tutto sul web. Ennesima conferma sulle arretratezze …

Un costo di 40 milioni annui, in bolletta per i contribuenti. Liste di nomi e numeri che nessuno usa, visto che è tutto sul web. Ennesima conferma sulle arretratezze dell’Italia, che non cambia mai.

Pagine Bianche e Pagine Gialle, stampate da Seat, come si legge nel footer del sito (Copyright Seat Pagine Gialle S.p.A. PagineBianche è un marchio registrato Seat Pagine Gialle S.p.A. Codice Fiscale e Partita IVA n. 03970540963) costano agli italiani tra i 30 e i 40 milioni di euro ogni anno, secondo i calcoli piu’ accreditati. Uno spreco veramente idiota oltre che di soldi anche di carta, tempo fa qualcuno aveva calcolato che corrisponde a 5 milioni di alberi tagliati.

Uno strumento jurassico, gli elenchi telefonici, che nessuno utilizza, sia per l’uso dominante di telefoni cellulari, smart phone, tablet e computer, sia per il calo verticale della telefonia fissa, sia per i cambi continui di gestore delle utenze telefoniche.

In questi giorni si sta procedendo alla consegna degli elenchi telefonici, vecchio retaggio del passato, pile di carta incellofanata (immaginiamo il costo per la distribuzione negli oltre 8000 comuni italiani), buttate negli androni dei palazzi e a volte perfino sul marciapede. Tonnellate di carta destinata a finire al macero. Uno spreco indecente di denaro ovviamente a carico del contribuente, visto che la somma viene addebitata direttamente in bolletta. Un’interrogazione parlamentare, no?

La cosa che in pochi sanno è che le società di telecomunicazioni da qualche anno inseriscono in bolletta un compenso per la consegna degli elenchi, pari a un corrispettivo variabile a seconda dei gestori, da 1,17 a 3 euro per ogni linea fissa: lo spiega nel dettaglio un interessante articolo di DDAY.it, chiarendo che questo compenso è stato automaticamente applicato a tutte le vecchie utenze senza la richiesta di un assenso esplicito.

Pochi euro all’anno, certo. Ma – tenendo conto degli oltre 20 milioni di linee presenti in Italia – si tratta pur sempre di un salasso inutile cumulato per le tasche dei cittadini di 30-40 milioni di euro all’anno che – visto il non-servizio al quale corrispondono – si fa fatica davvero a giustificare.  Il solito scandalo all’italiana, un paese di imboscati per i quali certi privilegi non muiono mai.

 

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