L’ordine è sempre vendere. Non si arresta la fase negativa dei mercati azionari mondiali, che continuano a scivolare e si sono già rimangiati i guadagni acquisiti con un anno di duro lavoro nel 2015. In Europa le peggiori sono Milano e Atene.
Fra chi parla di guerra valutaria e chi rispolvera le ipotesi di Brexit e Grexit, quel che ne risulta è una gran confusione, perché l’andamento delle borse non viene più condizionato dai mercati cinesi (chiusi per il Capodanno lunare) e dal petrolio (che si muove a fasi alterne).
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Nel panorama europeo pesano anche le banche, che hanno fatto lievitare nuovamente gli Spread ed innescato vendite soprattutto nella “periferia”.
Seduta in lieve rialzo per l’Euro / Dollaro USA, che avanza a quota 1,131. Sale l’oro, che mostra un rialzo dello 0,50%. Giù il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scende a 29,5 dollari per barile.
Invariato lo spread, che si posiziona a 146 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all’1,70%.
Tra i listini europei, sotto pressione Francoforte, con un forte ribasso dell’1,11%, soffre Londra, che evidenzia una perdita dello 0,88%, e crolla Parigi, con una flessione dell’1,69%.
Giornata nera per la Borsa di Milano, che affonda con una discesa del 3,21%, proseguendo la serie di tre ribassi consecutivi, iniziata venerdì scorso; sulla stessa linea, giornata da dimenticare per il FTSE Italia All-Share, che si ferma a 17.394 punti, ritracciando del 2,96%. In ribasso il FTSE Italia Mid Cap (-1,25%), come il FTSE Italia Star (-0,8%).
Il controvalore degli scambi nella seduta odierna a Piazza Affari è stato pari a 3,77 miliardi di euro, con un incremento di ben 451,3 milioni di euro, pari al 13,61%, rispetto ai precedenti 3,32 miliardi.
A fronte dei 226 titoli scambiati, sono giunte richieste di acquisto per 40 azioni. In lettera invece 182 titoli. Pressoché stabili le rimanenti 4 stocks.
In buona evidenza a Milano i comparti Telecomunicazioni (+3,06%) e Alimentari (+0,71%). Tra i peggiori della lista di Piazza Affari, in maggior calo i comparti Banche (-6,52%), Materie prime (-5,77%) e Assicurativi (-3,92%).
Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, in primo piano Telecom Italia, che mostra un forte aumento del 3,57%, rappresentando un contrappeso sull’indice maggiore.
Buoni spunti anche su Campari, che mostra un ampio vantaggio dell’1,56% grazie alla sua natura difensiva, e su Mediaset, che mostra un incremento dell’1,36%.
Vendite a piene mani su UBI Banca, che ha terminato le contrattazioni a -8,87%, seguita da Banco Popolare con un decremento dell’8,63% e Banca Popolare di Milano dell’8,35%. Sessione nera anche per Unicredit, che lascia sul tappeto una perdita del 7,91%, nonostante i positivi risultati annunciati oggi.
Fonte: Teleborsa