Sondaggi: gli italiani bocciano le politiche economiche del governo Renzi

Il 78% degli intervistati è insoddisfatto delle misure e il 71% non crede alle parole di Padoan, che ha parlato di ripresa e crescita. Stabilmente basso (30%) il gradimento del premier, …

Il 78% degli intervistati è insoddisfatto delle misure e il 71% non crede alle parole di Padoan, che ha parlato di ripresa e crescita. Stabilmente basso (30%) il gradimento del premier, ma niente “muri” sull’immigrazione.

Secondo un sondaggio Ixé per Agorà, la trasmissione televisiva di Rai3, il 78% degli italiani non è soddisfatto delle scelte economiche fatte, in due anni, dal governo Renzi. Lo conferma anche il fatto che il 71% dà torto al ministro Padoan che, nei giorni scorsi, ha parlato di svolta e inizio della crescita per l’Italia. Rimane, dunque, bassa la quota di chi vede segni di ripresa: questa settimana gli ottimisti sono il 27%.

Stabili al 31% e 30%, invece, la fiducia in Matteo Renzi e nel suo governo. Al comando, tra i leader politici italiani, c’è sempre il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al 59%, mentre Papa Francesco veleggia all’85%.

Gli italiani, di fronte al tema delicato dell’immigrazione, hanno (a giudizio di Roberto Weber) “reazioni diverse ma non di chiusura totale”. Il 54%, infatti, è contrario alla svolta di Paesi come Austria e Slovenia che, per contenere il fenomeno, puntano sulla costruzione di “muri” (ovvero più controlli alle frontiere). Più in generale, il 55% pensa che l’immigrazione sia “un fenomeno irreversibile, da trasformare in opportunità”, anche se il 34% parla di “un’emergenza da arginare”. La stragrande maggioranza (74%), infine, non sarebbe disposta ad ospitare un profugo in casa propria.

Infine, crescono Pd, M5S e Lega Nord nelle intenzioni di voto dell’Istituto Ixè. Il partito di Renzi passa, in una settimana, dal 33,8% al 34,3% mentre il Movimento 5 Stelle si assesta al 24,5% (+0,4%). Balzo in avanti di mezzo punto anche per la Lega Nord (dal 14,2% al 14,7%), a differenza di Forza Italia, che scende dall’11,2% al 10,6%. Se si votasse oggi, l’affluenza sarebbe al 59,6%.

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