È successo a Bologna, dove Paolo De Fraia è stato estromesso perché vicino alle “sentinelle in piedi”, mentre Tullia Moretto è troppo “sovrappeso” per correre alla guida del municipio del quartiere Savena.
Escluso dalle liste perché troppo cattolico e troppo grasso. È successo a Paolo De Fraia, classe 1961, iscritto alla Cisl, che per 24 ore è stato candidato del Pd al consiglio comunale di Bologna.
Poi il partito ha scoperto che De Fraia è un antiabortista, vicino alle “Sentinelle in piedi” e contrario alla ‘teoria gender’, e quindi il partito si è riunito e all’unanimità lo ha deciso di rimpiazzarlo.
Secondo Il Foglio, De Fraia era “colpevole” anche di essere vicino al movimento “Amicizia civile” guidato dall’ex sindaco Walter Vitali (quello che nel ’99 perse contro il candidato di centrodestra Giorgio Guazzaloca) e di essersi candidato nel 2011 in una lista civica guidata da Stefano Aldovrandi, quindi un avversario dell’attuale sindaco democrat Virginio Merola. Inspiegabilmente il Pd bolognese non si era accorto di nulla di tutto ciò e, ora, a sfruttare la situazione è Mario Adinolfi, uno dei leader del neonato ‘Popolo della Famiglia’ che ha voluto subito incontrarlo.
“Io non ce l’ho con Merola, ma con alcune anime del Pd, quelle secondo cui certe idee non possano trovare spazio”, spiega De Fraia secondo cui il Pd sapeva tutto e non aveva bisogno di leggere chi fosse sui giornali locali. Ma quando sono iniziati a girare su Facebook i link anti-gender che lui aveva postato è scoppiato il finimondo che ha portato all’esclusione dalla lista dei candidati. Di tutte queste accuse De Fraia respinge solo la vicinanza con le ‘Sentinelle in piedi’. “Se avessi avuto malizia e retropensieri avrei cancellato tutto. Ma non ho partecipato né ho appoggiato le iniziative delle sentinelle in piedi. Faccio servizio d’ordine della Curia, questo sì, faccio la sentinella per l’arcivescovo. E sono talmente integralista che sono amico di Lafram (leader della comunità islamica, ndr) che mi invitò alla preghiera comune delle tre religioni”. Per quanto riguarda la sua posizione contro l’aborto, De Fraia dice: “Per cose come queste ci sarebbe mezzo Pd deserto per le dichiarazioni sul ddl Cirinnà. Se facesse testo il profilo Facebook andremmo a casa tutti. E poi farmi passare per mostro perché ho messo sul profilo un’immagine mariana la dice lunga come siamo messi a livello di democrazia”.
Insomma, se sei troppo cattolico non puoi candidarti con il Pd, ma nemmeno se sei troppo sovrappeso. Il Corriere di Bologna ha raccontato la vicenda di Tullia Moretto, segretaria del circolo Fossolo, aspirante candidata alla guida del quartiere Savena. “La presidente Tullia Moretto – si legge sul Corriere – visibilmente provata e amareggiata dalle ultime giornate, ha denunciato di essere stata denigrata e colpita sul personale dai colleghi di partito. ‘Per usare un eufemismo le è stato detto che non aveva il physique du rôle per fare la presidente, che le sue caratteristiche fisiche non rispondevano ai canoni di un candidato”.
di Francesco Curridori
Questo articolo è stato originariamente pubblicato da ilGiornale