Draghi e’ talmente disperato per l’economia dell’eurozona, che sta per varare l’estremo QE, un nuovo folle piano di stimolo. Non solo gli 80 mld al mese di bond e titoli tossici, ma anche gli acquisti dei consumatori tramite una carta dell’Unione Bancaria Europea.
Circola in poche mani un documento fatto filitrare ad arte dalla Banca Centrale Europea (per vedere l’effetto che fa) nel quale l’istituto di Francoforte presieduto da Mario Draghi suggerisce un nuovo programma di stimolo, variante del QE, basato stavolta sul credito al consumo. Il che dimostrerebbe come i banchieri centrali, in assenza di una ripresa economica decente nell’Eurozona, stiano pensando a qualcosa di molto vicino ai soldi dall’elicottero, per ridare impulso all’economia Ue con l’ennesima dose di droga monetaria.
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A quanto pare, Draghi si sarebbe anche assicurato il supporto (riluttante) di Wolfgang Schäuble per la proposta estensione degli attuali programmi di acquisto di asset della Bce che si concretizza – da oggi 1 aprile – nell’enorme cifra di 80 miliardi di euro al mese di bond, titoli e carta straccia semi-tossica in pamcia alle banche, direttamente sul mercato finanziario.
Il preambolo trapelato clandestinamente da Eurotower suggerisce che al nuovo programma di acquisto di asset backed ne sia associato uno rivolto ai consumatori (in sigla CABAPP) che sarà comunicato da Draghi – dicono i rumors – nella riunione Bce del 21 aprile, anche se probabilmente il piano non sarà effettivo fino al quarto trimestre del 2016.
Mentre gli sforzi per stimolare i prestiti al settore delle PMI in Europa attraverso programmi di cartolarizzazione hanno incontrato molti ostacoli a causa dei blocchi imposti dalle autorità di regolamentazione sugli ABS (asset backed securities) i consiglieri (non tedeschi) del board Bce saranno più ricettivi a questo pacchetto di prestiti finanziari, molto più semplici ed efficaci in quanto legati alle spese effettuate tramite una carta di credito europea speciale emessa ad uso e consumo (e’ il caso di dirlo) dei consumatori europei.
Dopo la “soffiata” della news riservata, il portavoce della Bce Vabara Hasiin si e’ rifiutato di fornire ulteriori dettagli sul piano di Francoforte di acquistare direttamente beni di credito al consumo garantiti originariamente attraverso le banche europee e istituti di credito dell’Unione Bancaria Europea. Ma a quel punto il gatto era fuori del proverbiale sacco.
Il documento conferma i piani di Mario Draghi, unico salvatore di fatto della traballante costruzione europea, leader bancario non-eletto che impedisce l’implosione dell’euro, in totale assenza della politica; un piano di emergenza (l’ennesima) per dare effettivamente agli istituti di credito in Europa l’accesso a un numero illimitato di finanziamenti a costo zero, andando ben oltre il denaro gratis riversato su di loro dai molteplici precedenti pacchetti di stimolo TLTRO inventati dalla Bce. Insomma: al paziente drogato si continua a somministratare metadone. Che resta comunque una potente droga, con lo stesso tipo e grado di dipendenza. Per cui l’economia non cresce, produttivita’ e posti di lavoro non si concretizzano. Prima o poi il paziente potrebbe finire in overdose; e tirare le cuoia.
Secondo il regime proposto, le banche europee avranno la possibilità di rilasciare ai propri clienti una nuova carta di debito europea dell’Unione Bancaria che avrà il logo Bce (in rilievo per essere in regola con le norme UE per gli utenti non vedenti). Anche se la nuova carta di debito avrà i nomi e i loghi delle “banche originarie” dei singoli paesi membri, con il risultato che queste saranno finanziate direttamente dalla Bce. Gli istituti dovranno pagare una tassa minima per “etichettare” e produrre le nuove carte di debito. I rischi insiti nel farsi carico degli acquisti di merci e servizi al dettaglio (ristoranti, aerei, abbigliamento, etc etc) di decine di milioni di consumatori europei, andranno diritti sul bilancio della Banca Centrale Europea. Uno dei capisaldi della nuova politica CABAPP sarà la perdita di controllo del credito. Sarà bello allora fare shopping a sbafo sapendo che tanto a Francoforte l’italiano ex manager della Goldman Sachs ricompra tutta la robaccia che noi cittadini, a quel punto, ci precipiteremo ad acquistare.
di Cesare Mais