La media dell’eurozona è scesa al 10,3% a gennaio: la più bassa dall’agosto del 2011 ad oggi. Giù anche quella giovanile (21,6%). Nel nostro Paese invece risale all’11,7%. I dati dell’Istituto europeo di statistica.
La disoccupazione nell’eurozona a febbraio è scesa al 10,3% dal 10,4% di gennaio mentre era 11,2% un anno prima, registrando il valore più basso da agosto 2011. Nei 28 è rimasta stabile a 8,9%, giù dal 9,7% di febbraio 2015, e record da maggio 2009. Lo comunica Eurostat. In Italia è risalita all’11,7%. La disoccupazione giovanile è invece scesa al 21,6% dal 21,7% nei 19, mentre a febbraio 2015 era al 22,7%. Nei 28, invece, è calata dal 19,5% al 19,4%. Un anno prima era al 20,9%. L’Italia ha il quarto tasso più alto con 39,1%.
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Tra gli stati membri, i tassi di disoccupazione più bassi a febbraio sono stati registrati in Germania (4,3%) e Repubblica ceca (4,5%), mentre i più alti in Grecia (24%, dato di dicembre) e Spagna (20,4%). Rispetto a un anno fa, il numero di persone senza lavoro è calato in 24 Paesi, è rimasto stabile in Belgio ed è invece aumentato in Austria (da 5,4% a 6%), Lettonia (da 9,7% a 10,1%) e Finlandia 8da 9,1% a 9,2%). Le riduzioni più significative di disoccupati sono avvenute a Cipro (da 16,6% a 12,6%), Spagna (da 23,2% a 20,4%) e Bulgaria (da 9,8% a 7,4%).
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Sul fronte dei giovani senza lavoro, invece, i tassi più bassi sono stati registrati sempre in Germania (6,9%), Repubblica ceca (10,2%), e poi in Danimarca (10,5%) e Malta (10,8%). I più alti, ancora una volta in Grecia (48,9%, dato di dicembre) e Spagna (45,3%), poi Croazia (40,3%, dato dell’ultimo trimestre 2015) e infine Italia (39,1%).