Dilma Rouseff, detta “la Rossa”, è stata ufficialmente messa sotto impeachment dalla Camera dei deputati del Parlamento brasiliano.
La “presidenta” ha ancora una minima chance di cavarsela, ma le speranze sono ridotte al lumicino: l’iter infatti prevede che ora ad esprimersi sia il Senato, ma visti i numeri (304 sì contro 107 no) e le scene di festa nelle piazze di quasi tutto il Paese, difficilmente i parlamentari potrebbero invertire la rotta, foss’anche solo per non contraddire un’opinione pubblica che ormai si è apertamente schierata, evitando così che la protesta sfoci in violenza.
Il racconto del voto di domenica 17 aprile è di quelli che resteranno nella storia del Brasile. E per la serie “tutto il mondo è paese”, i cittadini aspettavano di raggiungere il quorum dei deputati perché la votazione fosse valida, e dopo aver appreso che era stato raggiunto ci sono state le prime scene di gioia, sfociate poi in festa vera e propria al pronunciamento dei risultati: Dilma “la Rossa” ha avuto l’avviso ufficiale di sfratto, dopo gli scandali che hanno coinvolto lei personalmente, il suo mentore Lula e mezzo governo, soprattutto nell’affaire Petrobras, il colosso petrolifero brasiliano, che avrebbe elargito mazzette a chiunque per ottenere favori e laute concessioni.
Dentro il Palazzo, però, la tensione è stata altissima, tra i politici sostenitori e quelli contestatori della “Presidenta” (che ha fatto sapere di essere “triste e indignata”) si è arrivati quasi alle mani.
La procedura ora prevede che al Senato venga nominata una commissione speciale che avrà il compito di accogliere o respingere la richiesta di impeachment. Se fosse accettata, l’aua sarà chiamata a esprimere un voto, dopodiché Rousseff avrà tempo 180 giorni per allestire la sua difesa davanti ai giudici della Corte costituzionale. Successivamente il Senato tornerà ad esprimersi per il voto finale: nel caso in cui 81 membri dell’assemblea, ovvero la maggioranza dei due terzi della camera, approverà la messa in stato di accusa, Dilma decadrebbe dall’incarico, che sarebbe assunto pro tempore dal suo attuale vice presidente, Michel Temer, che presto potrebbe subire però lo stesso procedimento della Rousseff. Le elezioni anticipate, dunque, sono più di una extrema ratio in Brasile, anche se il partito di Lula e Dilma proverà fino all’ultimo a evitarle per guadagnare tempo e provare a recuperare qualche consenso; anche se sembra una missione impossibile dopo tutto quello che sta accadendo.
ronin
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http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=5694&pg=15280
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Prima di continuare ad analizzare la situazione, è interessante andare a vedere chi sono i deputati che hanno proposto e portato avanti la messa in stato di accusa della presidente brasiliana, che non è accusata di nessun atto di corruzione – al contrario di quanto cercano di far credere i media mainstream alle nostre latitudini – ma di aver nascosto all’opinione pubblica alcuni dati sull’andamento dell’economia.
Come si può leggere su TeleSur, 36 politici sui 38 che compongono la commissione che ha autorizzato il percorso che ha portato alla messa in stato di accusa della presidente Rousseff, sono indagati per corruzione. Molti di essi si trovano invischiati nella ormai celebre inchiesta ‘Lava Jato’, quella che è stata definita una sorta di ‘Tangentopoli’ brasiliana.
Secondo il giornalista Beto Almeida, si tratta di una «farsa politica, perché l’unica che non ha alcuna accusa di corruzione e non è finita nell’inchiesta Lava Jato, è proprio la presidente Rousseff».
Della stessa opinione è anche un altro giornalista, Breno Altman, che denuncia come ben 28 deputati sui 38 componenti la commissione che ha promosso l’impeachment, siano considerati degli evasori. Denunciando inoltre il ruolo di Eduardo Cunha, il presidente della Camera dei Deputati «accusato di aver portato milioni di dollari in conti esteri fuori dal paese».
L’avvocato generale dello Stato brasiliano e difensore della presidente Rousseff, José Eduardo Cardozo ha definito la messa in stato di accusa contro la presidente una «vendetta», che ha come obiettivo destituirla tramite un giudizio politico.
L’opposizione………………
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…………..ecc…………….
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