Costa carissimo al Mozambico lo scandalo dei prestiti da oltre 1 miliardo di dollari elargiti alle aziende pubbliche e tenuti nascosti dal governo di Maputo. Dopo il Fondo monetario internazionale, anche la World Bank è a un passo dal tagliare gli aiuti finanziari diretti al Paese africano, i cui conti risiedono da anni in un profondo deficit.
La chiusura dei rubinetti, rivela il Wall Street Journal, non sarà comunque drastica. I singoli progetti di investimento proseguiranno, mentre non saranno elargiti i 10 milioni di dollari pattuiti per il risanamento diretto dei bilanci statali. La decisione è dovuta al fatto che la World Bank ha investimenti per circa 1,6 miliardi di dollari in 23 iniziative individuate già da tempo.
Le analisi sul reale stato dei conti pubblici, dunque anche con la misurazione effettiva dei prestiti tenuti irregolarmente nascosti, è affidata al Fmi, che invece non ha nessuna intenzione di rivedere la propria decisione di sospendere i finanziamenti al Mozambico. Al Fondo definiscono il comportamento di Maputo come “uno dei più grandi casi di comunicazione inesatta di dati forniti da un governo al Fmi negli ultimi tempi”.
Per il Paese africano questo scandalo potrebbe essere un colpo ferale, visto che al momento sono in corso valutazioni molto attente da parte delle altre nazioni o enti internazionali donatori. E i bilanci del Mozambico dipendono per circa un quarto dagli aiuti internazionali.