E’ ormai molto difficile, se non impossibile, esprimere opinioni oggettive, tesi bilanciate, giudizi indipendenti su temi di politica interna e anche politica internazionale. Ma spesso anche in campi come la scienza o la salute, dove in teoria il livello di oggettivita’ dovrebbe essere maggiore. Nell’era dei social e dell’informazione via web tutte le tesi appaiono valide, vecchie testate del giornalismo valgono tanto quanto un blog con poche centinaia di utenti. Il fenomeno puo’ essere riscontrato quando oggetto della discussione e’ Vladimir Putin, il leader della Russia. I pro-Putin “a prescindere” si scontrano con gli anti-Putin “senza se e senza ma”. Non c’e’ terreno comune o modo per riconciliare le due fazioni. Giudicate voi da che parte sta questo articolo, di Giampaolo Rossi.
L’OSSESSIONE PATOLOGICA
In Occidente l’ossessione anti-Putin sta arrivando a livelli patologici; coinvolge l’élite politica, intellettuale e tecnocratica tra le due sponde dell’Atlantico. È una sorta di virus impazzito propagato dalle centrali dell’intelligence che utilizzano il mainstream (cioè l’insieme dei “media democratici” che sono democraticamente finanziati dal sistema bancario ed industriale legato a doppio filo a quelle centrali), per cercare di trasformarlo in immaginario da far assorbire all’opinione pubblica. L’intero sistema che si muove come un meccanismo perfettamente oliato da anni di tecniche manipolatorie; meccanismo che, su Putin e sulla Russia, è costantemente in azione.
L’ULTIMA BALLA: UN ESERCITO SEGRETO IN EUROPA
L’ultimo caso, in ordine di tempo, è l’incredibile scoop del Bild di qualche giorno fa: secondo il giornale tedesco Putin avrebbe infiltrato addirittura “un esercito segreto in Europa”, composto da centinaia di uomini addestrati allo scopo di scatenare rivolte di piazza e disordini nelle città occidentali; di questi, 300 sarebbero solo in Germania reclutati tra poliziotti e militari e addestrati tra le montagne della Svizzera al temibilissimo “Systema” l’arte marziale russa antica di secoli e diventata la principale tecnica di combattimento delle forze speciali di Mosca.
La fonte della notizia? Un tale Boris Reitschuster, giornalista tedesco ed “esperto di Putin”, il quale nel suo ultimo libro cita un presunto report di un presunto “servizio segreto europeo” che lui avrebbe letto ma che a noi non fa leggere. Insomma spazzatura pura che non meriterebbe neppure una citazione a margine e che invece è pubblicata sul giornale più venduto d’Europa e ripresa da molti altri, tra cui l’inglese Daily Mail, secondo un meccanismo di rimbalzo tipico del sistema mediatico.
COME FUNZIONA IL SISTEMA
In questi ultimi anni, il tentativo dei media occidentali è stato quello di dipingere l’immagine di una Russia pronta ad aggredire l’Europa (cosa tecnicamente impossibile) e del suo leader definito di volta in volta un “nuovo Hitler”, un “gangster”, un “killer”. Dalla crisi in Ucraina all’intervento militare in Siria, i media occidentali hanno sistematicamente manipolato la verità allo scopo di nascondere i veri processi in atto: per esempio i disegni espansionistici della Nato ad est (che abbiamo mostrato nei documenti Usa), la destabilizzazione del Medio Oriente costruita a tavolino con la guerra in Libia e con con la finta opposizione all’avanzata del Califfato. Affiancando tutto questo ad inverosimili deliri come quello recentemente pubblicato sul Guardian a firma di George Soros secondo cui l’attuale invasione di profughi in Europa, sia un piano voluto da Putin per distruggere l’Unione Europea.
Il sistema propagandistico non è una massa inerte ma reagisce a precise stimoli esterni: per esempio dopo il recente successo militare e diplomatico dell’intervento russo in Siria e di fronte alla crescente popolarità internazionale di Putin, il sistema ha prodotto il massimo livello operativo agganciando lo scandalo dei Panama Papers alla figura del Presidente russo con un’operazione di sovrapposizione perfetta. Come ad un segnale stabilito, l’intero sistema dell’informazione occidentale (guidato dai media britannici) ha lanciato campagna diffamatoria contro il capo del Cremlino costruita su illazioni prive di qualsiasi fondamento; televisioni, giornali, analisti, docu-video virali sul web, hanno prodotto una mole impressionante di disinformazione identificando lo scandalo dei Panama Papers con Vladimir Putin. Ci sono voluti giorni che scoprire che negli oltre 11 milioni di documenti in oggetto il nome di Putin non compare mai, ma solo quello di un suo amico detentore di società off-shore. Molto meno dei nomi di collaboratori e finanziatori di Hillary Clinton che compaiono negli stessi documenti ma che non hanno avuto stranamente risalto (l’imbroglio dei Panama Papers l’abbiamo raccontato in tempi non sospetti, qui)
Nel circuito di uso e consumo, ogni volta che le tesi manipolate dai media sono smentite dai fatti, il sistema rilancia con una manipolazione nuova ed originale.
MENTITE COME IL DIAVOLO!
Il mainstream occidentale ha bisogno di assolutizzare il suo nemico; ha bisogno di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalle vere strategie in atto. In parte è un processo naturale e legittimo che ogni sistema di potere e controllo esercita per preservarsi. In parte è anche dovuto alla tendenza dell’Occidente di rivestire di criteri morali azioni che di morale non hanno nulla, trasformando le dinamiche della geopolitica in una lotta del “Bene” (occidentale) contro il “Male” (tutto ciò che gli si oppone).
Nella convinzione di essere sempre dalla parte del bene, l’Occidente e i suoi media narranti fanno proprio l’insegnamento che Voltaire impartiva al suo amico Thiriot: per chi si crede nel giusto anche la menzogna è una virtù; per questo “bisogna mentire come il diavolo, non timidamente, ma con coraggio e sempre”.
di Giampaolo Rossi
Questo articolo e’ stato pubblicato da Il Giornale
Cesare58
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