Padoan: “Usciamo da trappola infernale, crescita Italia frenata per 20 anni”

“Stiamo uscendo da una trappola infernale che ha congelato la crescita dell’economia per 20 anni”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, tornando ad insistere sull’accelerazione …

“Stiamo uscendo da una trappola infernale che ha congelato la crescita dell’economia per 20 anni”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, tornando ad insistere sull’accelerazione del Pil italiano, dopo le ultime stime di Istat e Bankitalia. L’Italia non sta uscendo “solo da una recessione profonda, ma deve liberarsi da impedimenti strutturali che durano da almeno 20 anni” ha sottolineato a margine del convegno ‘Italy is back’ organizzato dall’American Chamber of Commerce.

“L’orizzonte temporale di politica economica del Governo non può essere che di medio termine”. Lo ha sottolineato Padoan. “L’Italia non deve semplicemente tornare ad avere una ripresa ciclica, deve aggredire le cause strutturali di debolezza e lo sta facendo. I risultati – ha proseguito – non si vedranno in decenni ma in alcuni anni. Saranno importanti e si stanno già vedendo”.

La politica economica del governo “si muove in un sentiero stretto, da una parte con una politica di bilancio orientata alla crescita e dall’altra con un rigoroso rispetto delle regole” europee. Lo ha precisato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, puntualizzando che il programma di taglio delle tasse iniziato “continua”. Intervenendo al convegno organizzato dall’American Chamber of Commerce, ‘Italy is back’, il ministro ha voluto evidenziare la buona situazione dei conti pubblici italiani, sia per quanto riguarda il deficit che il debito: nonostante l’inflazione zero, ha sottolineato, inizierà a scendere. “Noi – ha rivendicato – siamo tra i più disciplinati d’Europa”. (Ansa)

 

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Le riforme intraprese dal Governo italiano convincono appieno solo l’11% dell’American Chamber of Commerce. Emerge da un’indagine condotta all’interno del Board of Directors e diffusa oggi in occasione di un convegno sulla competitivita’ italiana. Il 52% del campione si dichiara convinto che le riforme abbiano abbastanza contribuito al miglioramento dell’Investment Climate, per il 33% che abbiano avuto poco impatto e per l’11% che abbiano ottenuto grande effetto. La riforma considerata piu’ importante per migliorare l’attrattivita’ dell’Italia e’ il Jobs Act per il 41%, la riforma della Pa e quella della Giustizia per il 26%. Certezza del diritto e semplificazione burocratica sono le due priorita’ su cui il Governo dovrebbe concentrarsi.

Nel corso degli ultimi 11 anni, dal 2003 al 2014, lo stock di investimenti americani in Italia e’ aumentato del 15,8% passando da 23,1 miliardi di dollari (2003) ai 26,7 del 2014 (in calo del 4,6% rispetto al 2013). Gli investimenti italiani negli Stati Uniti invece hanno conosciuto una significativa espansione, passando dai 6,9 miliardi di dollari del 2003 ai 21,8 del 2014 (in calo del 12,2% rispetto al 2013), con un aumento in questo periodo del 214,3%, a dimostrazione di come molte imprese italiane abbiano ritenuto strategica l’apertura di uno stabilimento produttivo o l’acquisizione di un’azienda americana.

Secondo lo U.S. Census, nel 2015 l’Italia e’ stata il decimo partner degli Stati Uniti con esportazioni per 44 miliardi di dollari – in aumento del 4,6% rispetto al 2014 – mentre le importazioni dagli Usa ammontano a 16,2 miliardi di dollari -con un decremento del 4,3% – con un saldo commerciale positivo di 27,8 miliardi di dollari. “La posizione dell’Italia – si legge nel paper dell’American Chamber of Commerce – all’interno del radar americano non e’ centrale, perche’ ci sono ostacoli a un maggior afflusso di investimenti”. L’Italia e’ il decimo investitore a livello europeo in Usa e il 15esimo a livello mondiale, con una quota rispettivamente dell’1,1% e dello 0,8%.

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