L’impegno del governo a non aumentare l’Iva è “irrinunciabile”, parola di Matteo Renzi. Ma non tutte le tasse andranno giù, come aveva promesso non più tardi di dicembre 2015, all’indomani dell’approvazione della legge di Stabilità. Il premier, lo ha ribadito intervenendo all’Assemblea generale di Confcommercio, che lo ha fischiato più volte. “Prendo l’impegno irrinunciabile per il 2017”, ha detto Renzi, rispondendo al presidente Carlo Sangalli che ha chiesto di non toccare l’Iva perché sarebbe un boomerang.
Il governo si è impegnato a sterilizzare le clausole di salvaguardia, aumenti di imposte previsti a garanzia del percorso di avvicinamento al pareggio di bilancio. Per il 2017 l’operazione richiede risorse pari a 15 miliardi di euro. Sul piano della pressione fiscale, il premier ha detto che la “discussione si concentrerà nei prossimi mesi se intervenire di più sull’Irpef o sulla misura di riduzione del cuneo”, quando aveva invece detto che tutto sarebbe sceso, senza fare distinzioni. Invece…
Sulla misura del superammortamento sui macchinari, sulla cui eventuale proroga è attesa una decisione del governo, Renzi ha spiegato che “c’è chi dice che o si mette solo su alcuni settori o non funziona: chiedo alle associazioni di categoria di fare una riflessione seria e pragmatica”.
Il premier è stato pesantemente fischiato quando ha ricordato la misura degli 80 euro in busta paga per gli stipendi più bassi. Alle contestazioni ha risposto: “Io guadagno 5.000 euro netti al mese. Ho fatto l’arbitro in Garfagnana, se pensate che mi preoccupi una discussione sugli stipendi…”.
robyuankenobi
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