La Brexit ha vinto: la Commissione elettorale della Gran Bretagna conferma la vittoria dei Leave con il 51,9% dei voti e il ‘Remain’ il 48,1%. Per la Brexit hanno votato 17.410.742 elettori mentre per restare nell’Ue i voti sono stati 16.141.241. L’affluenza al referendum viene fissata al 72,2%. Nove delle 12 macroaree che compongono il Regno Unito hanno votato in favore di Leave e contro l’Ue. Remain e’ prevalso soltanto in Scozia, a Londra e in Irlanda del Nord.
Preso atto del risultato, David Cameron ha annunciato le sue dimissioni da premier britannico parlando davanti a Downing Street. Ha assicurato che sarà ancora primo ministro per i prossimi tre mesi e che verrà organizzata in ottobre l’elezione del nuovo leader del partito conservatore. “Io farò il possibile, come primo ministro – ha detto – per pilotare la nave nei prossimi settimane e mesi. Ma non penso che sia giusto per me cercare di essere il capitano che guida il nostro paese verso la sua prossima destinazione. Non è una decisione che ho preso alla leggera. Ma credo che sia nell’interesse nazionale avere un periodo di stabilità e poi la nuova leadership richiesta”.
Sarebbe l’ex sindaco di Londra e principale promotore del ‘Leave’, Boris Johnson, il favorito per la successione del premier David Cameron alla guida del governo, secondo i bookmakers britannici.
Panico sulle borse con la vittoria della Brexit, tempesta sugli spread, mercati a picco ovunque, sprofonda la sterlina, che ha perso oltre l’8% sul dollaro. La sorpresa è stata forte e i crolli sui mercati proporzionati: le borse sono crollate, con Milano la peggiore in assoluto (-12,48%). La perdita per la giornata e’ la maggiore in assoluto dal 2007, la diminuzione di controvalore corrisponde a oltre $2 trilioni, pari a circa 2000 miliardi di dollari, sui mercati globali si parla di effetto Lehman Brothers. I beni rifugio (oro e derivati sui titoli di Stato Usa) considerati “porto sicuro” hanno messo a segno forti incrementi. Ha cercato di calmare le acque il governatore della Bank of England Mark Carney, che ha annunciato possibili misure addizionali da parte dell’Istituto, pronto a fornire extra fondi per 250 miliardi di sterline.
E per domenica è prevista una riunione degli sherpa del Consiglio per preparare il vertice di martedì e mercoledì per votare una risoluzione sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione e sulle iniziative da prendere per il futuro dell’Ue. Il presidente Donald Tusk sta mettendo a punto il programma della “shuttle diplomacy” per le necessarie consultazioni delle prossime giornate, mentre c’è stata una telefonata tra la cancelliera tedesca Angela Merkel ed il premier Matteo Renzi dopo il voto su Brexit.
Il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ha però assicurato che la vittoria del Leave non è l’inizio della fine dell’Europa. Per la cancelliera tedesca Angela Merkel, la Brexit è un taglio netto per l’Europa. Ma avverte che ora serve un’analisi “calma e composta” dell’esito del referendum. Intanto i leader europei si sentono e lunedì è previsto un vertice a Berlino tra Matteo Renzi, Angela Merkel e Francois Hollande.
Londra e la Scozia hanno votato in gran maggioranza per rimanere nella Ue, ma nel resto del paese e soprattutto nel nord dell’Inghilterra il “leave” ha avuto nettamente la meglio, con il Galles e altre regioni a favore della Brexit.
Intanto è panico nei mercati. La sterlina affonda di oltre il 10% a quota 1,33 dollari, il minimo da 31 anni. La Borsa di Tokyo perde oltre l’8%. Sydney va giu’ del 4%.
Le borse europee aprono in forte calo dopo il voto favorevole alla Brexit, con l’indice FTSEurofirst 300 che perde l’8,29% a 1.247,15 punti
Tra le singole piazze, il britannico FTSE 100 -7,62%, il tedesco DAX -9,54% e il francese CAC 40 -7,54%.
La notizia che da’ per vincente il ‘Leave’ fa calare anche il prezzo del petrolio. Sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti cedono del 6,2% e lasciano sul terreno 3,11 dollari a 47 dollari e quelli sul Brent arrerano del 6,17% giu’ di 3,14 dollari a 47,77 dollari al barile.
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“Questa è la vittoria che significa un nuovo giorno dell’indipendenza per il nostro Paese. E’ l’alba di un Regno Unito indipendente”. Lo ha detto il leader euroscettico dell’Ukip Nigel Farage, dando per scontata una vittoria del Leave. “E’ arrivato il momento di liberarci da Bruxelles”, ha aggiunto. – Quella che si profila per la Brexit, secondo il leader dell’Ukip, Nigel Farage, è “una vittoria della gente vera, una vittoria della gente ordinaria, una vittoria della gente per bene. Abbiamo lottato contro le multinazionali, le grandi banche, le bugie, i grandi partiti, la corruzione e l’inganno. Credo che ora Leave vincerà”. Farage, urlando davanti ai suoi fan, ha detto che “abbiamo vinto senza sparare un solo proiettile, ma solo combattendo sul territorio”. La vittoria, ha detto, “ci farà lavorare tutti insieme” e ci farà abbandonare la bandiera dell’Ue e Bruxelles. “Il 23 giugno passerà alla storia come Independence Day. “Ora potremmo cantare il nostro inno senza che Bruxelles ci dica che è sbagliato”. Lo ha detto il leader dell’Ukip, Nigel Farage commentando l’andamento dello spoglio del referendum sulla Brexit. Se il Leave vince, il premier David Cameron si deve dimettere “immediatamente”.
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Il risultato del referendum sul Brexit si è abbattuto come un ciclone su David Cameron, che ha annunciato le proprie dimissioni da capo del Governo britannico per il prossimo ottobre. I bookmakers non hanno perso tempo e hanno subito aperto le quote sul possibile successore al 10 di Downing Street. In lavagna – spiega Agimeg – è il leader dei conservatori Boris Johnson il candidato numero uno, offerto a 1,70 per prendere il posto di Cameron. Più ridotte, almeno in quota, le chance per Theresa May, Segretario di Stato per l’Interno, a 3,50. Ancora meno probabile vedere come Premier un esponente laburista, con Jeremy Corbin addirittura a 7,00. Lontanissimo, infine, il leader degli euroscettici britannici Nigle Farage, la cui quota viaggia a 34,00 volte quanto puntato.
I britannici divorziano dall’Ue: cosa cambia (in 7 punti)
Che risiedano nel Regno Unito o in un altro Paese dell’Unione Europea, la vita quotidiana dei cittadini britannici dovrebbe rapidamente subire conseguenze concrete dall’uscita del Paese dall’Unione Europea. Ecco una ‘panoramica’ dei principali cambiamenti sul piatto dopo la Brexit.
VISTI L’effetto più immediato e percepibile della Brexit dovrebbe farsi sentire sulla libertà di spostamento dei cittadini britannici in seno agli altri Paesi dell’Unione Europea. Se un semplice documento di identità bastava finora per muoversi all’interno dello spazio Schengen, malgrado il Regno Unito non ne fosse membro, l’uscita del Paese dal blocco dei Ventotto dovrà d’ora in poi essere accompagnata dalla necessità per i cittadini britannici di chiedere un visto in caso di viaggio nell’Europa continentale. Allo stato attuale, solo 44 Paesi su 219 chiedono visti in anticipo ai cittadini britannici.
VIAGGI Le famiglie britanniche dovranno inoltre prepararsi a pagare più di prima per trascorrere le loro vacanze nel Vecchio Continente. Non solo perchè la svalutazione della sterlina sull’euro ridurrà inevitabilmente il loro potere d’acquisto, ma anche in virtù degli accordi comunitari che permettono a ogni compagnia europea di operare senza limiti di frequenza, capacità o prezzo nello spazio aereo europeo. “Il mercato unico ha permesso a Ryanair di promuovere la rivoluzione dei viaggi a basso costo in Europa”, ricordava a metà maggio Michael O’Leary, numero uno della compagnia aerea irlandese a basso costo. Senza parlare delle tariffe dei telefoni cellulari, che sono state ‘armonizzate’ su scala europea, o le norme europee che consentono di ottenere un risarcimento finanziario in caso di ritardo o annullamento di un volo.
POSTI DI LAVORO Se i sostenitori della Brexit hanno fatto del mantenimento dei posti di lavoro per i britannici uno dei capisaldi dal lancio della loro campagna, è comunque probabile che l’uscita del Regno Unito dall’Ue sia abbinata alla delocalizzazione di numerosi impieghi, in particolare per quel che riguarda le grandi banche della City. Jamie Dimon, amministratore delegato di JPMorgan, ha avvertito a inizio giugno che la banca americana, che dà lavoro a oltre 16mila persone nel Regno Unito nelle sue sedi, potrebbe tagliare dai 1.000 ai 4.000 posti. Morgan Stanley ha da parte sua previsto il trasferimento di 1.000 persone su 6.000 dal Regno Unito verso l’Ue, mentre Goldman Sachs ne dovrebbe trasferire almeno 1.600. Ma la Brexit potrebbe essere ancora più pesante per gli oltre 1,3 milioni di britannici che risiedono negli altri Paesi europei, in particolare Spagna (319.000), Irlanda (249.000), Francia (171.000) o Germania (100.000).
PENSIONI I pensionati potrebbero da parte loro vedere il valore delle proprie pensioni sciogliersi come neve al sole e questo potrebbe inoltre compromettere gli investimenti immobiliari nel loro Paese d’adozione.
ASSICURAZIONE MEDICA Un altro problema riguarda la copertura medica degli inglesi che vivono all’estero, in Francia ad esempio dove beneficiano del sistema sanitario nazionale che è pagato dalla Sanità pubblica britannica in virtù di un accordo bilaterale. Allo stesso modo, potrebbe essere richiesto potrebbe essere chiesto un permesso di lavoro per i britannici che lavorano nell’Ue.
EUROCRATI Il destino professionale di migliaia di funzionari britannici che lavorano per le istituzioni europee, in particolare a Bruxelles, sembra inoltre più incerto che mai. Alcuni di loro hanno già iniziato a muoversi per ottenere una seconda nazionalità europea, in particolare belga.
GEOGRAFIA Conseguenza più inattesa, l’uscita dall’Ue del Regno Unito potrebbe rendere le sue relazioni con alcuni dei suoi vicini immediatamente problematica. La Spagna potrebbe in particolare essere tentata di chiudere la frontiera con Gibilterra, dove vivono 33mila britannici. Più a nord dell’Europa, la Brexit potrebbe inoltre creare una frontiera tra Irlanda del Nord e Irlanda, rallentando ogni giorno la circolazione di migliaia di persone.
Nakatomy
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Buona serata ragazzi
Vi lascio con una provocazione
L’Italia ha i giorni contati con la potente Germania :)))))))
PARLO DEL CALCIO INTENDIAMOCI AH AH AH AH AHA
ronin
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Ttip, anche l’Ue vuole completare negoziato nonostante Brexit
https://it.finance.yahoo.com/notizie/ttip-anche-lue-vuole-completare-negoziato-nonostante-brexit-182427207.html
Roma, 27 giu. (askanews) – Anche la Commissione europea afferma di voler portare avanti il trattato di libero scambio con gli Stati Uniti (Ttip), a dispetto della “situazione senza precedenti”, ha ammesso l’eurocommissaria Cecilia Malmstroem, che si è creata con il voto per la Brexit. Oggi la Malmstroem era in partenza per Washington per un nuovo round di negoziati, che entrambe le parti vorrebbero completare entro la fine dell’anno. (fonte Afp)
Mulder
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Brexit : Mogherini Speaking..
La Partnership tra Unione Europea e Stati Uniti resta forte e cruciale, non solo per i nostri cittadini, ma anche per la Pace e la sicurezza nel Mondo.
L’ Alto Pappagallo di Kerry ha parlato : non so chi possa bersi queste stronzate galattiche : nemmeno il contadino della Garfagnana, o la casalinga di Capracotta…
Consuelo
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Cameron ha abusato della democrazia”. Questa incosciente e pericolosa tesi è firmata dall’ex presidente del consiglio Mario Monti, espressa in una intervista alla Stampa. Prima di riportare altre perle del professore, vale la pena ricordare che egli arrivò apalazzo Chigi grazie ad una manovra politica dell’allora capo dello Stato Giorgio Napolitano dopo la nomina a senatore a vita.
“Non sono d’accordo con chi dice che questo referendum sia una splendida forma di espressione democratica – prosegue Mario Monti – Le dico di più. Sono contento che la nostra Costituzione, quella vigente e quella che forse verrà, non prevede la consultazione popolare per la ratifica dei trattati internazionali”………….
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/06/22/brexit-per-mario-monti-e-un-eccesso-di-democrazia-i-cittadini-devono-subire/2850747/
ronin
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#iVotedleave #EUReferendum
http://rossland.blogspot.it/2016/06/ivotedleave-eureferendum.html?showComment=1466798314879#c288801920018837415
Mentre godiamo per conto terzi per il Brexit al 52% con il #iVotedLeave, è amarissimo ricordare che:
1. L’italia non può indire referendum popolari su trattati internazionali
2. che il nostro conducator Matteo Renzi ci sodomizza di prima mattina rassicurandoci con la vasellina che la Ue «Dobbiamo cambiarla per renderla più umana e più giusta. Ma l’Europa è la nostra casa e il nostro futuro»
3. che essendo l’Italia un paese di sudditi per default, anche senza l’Ue e grazie alla Nato, ancora attendiamo l’attuazione del risultato del Referendum sull’Acqua Pubblica del 2011, quindi c’é poco da esultare per i referendum altrui
4. che lo siamo al punto, sudditi, da esserci subiti quasi in silenzio un Presidente della Repubblica da impeachement e ci difetta la pratica della democrazia al punto di aver perfino tifato un Monti imposto contro un Berlusconi votato, poi un veloce ed etereo Letta, subito silurato perché poco pugnace, e l’attuale governo Renzi. Tutti servi messi lì per derubricare i nostri diritti, e a cambiare la Costituzione più bella del mondo, pur senza essere mai stati eletti da nessuno
5. che per consolarci dell’amaro risveglio, mentre godiamo per una Francia operaia che combatte contro Loi Travail, mentre Le Pen già preannuncia un uguale referendum per una Franexit (‘?) e l’Olanda pure, possiamo al più giocarci l’ambata 52-48 su ruota e su tutte, data la strana ricorrenza dell’abbinata, data già ieri a chiusura seggi uguale ma capovolta, cosa che va presa come una sfida della Dea Bendata da cogliere al volo.
Per consolarci ancora, sarebbe bello, per il sadico piacere della verità, che qualche comico giornalista che stanotte ci straziava le palle con le considerazioni a capocchia di Monti, confezionate come se il dato 52-48 per Remain di YouGov fosse il dato delle urne, mandasse in loop ogni 5’ e per tutte le prossime 24 ore, le boiate notturne dette da lui e loro con la prona sicumera dell’idiota verso un mero wishful thinking
Mi chiedo: tenuto conto dei ponti d’oro stesi all’immigrazione da sud vs nord, posso emigrare in Inghilterra e lì chiedere asilo politico?
Mi sfiora la perversa idea che come rifugiata nei centri di accoglienza di Sua Maestà, potrei avere un tenore di vita perfino migliore di quello che mi consente questo paese da Jobs Act con la prospettiva Fornero.
Buona giornata, gente.
E ricordate che forse (è dura, ma mai quanto lo è oggi), stavamo meglio perfino sotto i Borboni e i Savoia.
ronin
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Oggi festeggiamo il Brexit e la democrazia. Ma da domani attenti alla criminalizzazione del dissenso
Di Mauro Bottarelli , il 24 giugno 2016
http://www.rischiocalcolato.it/2016/06/oggi-festeggiamo-brexit-la-democrazia-domani-attenti-alla-criminalizzazione-del-dissenso.html
Ammetto che ancora fatico a crederci ma è successo: il primo mattone del muro europeo è caduto, si vede la luce dall’altra parte e nonostante il terrorismo profuso a piene mani dai mezzi d’informazione, c’è vita oltre l’Ue. Da Londra non mi segnalano vagoni piombati in partenza da Victoria o St. Pancras per deportare pizzaioli italiani o idraulici polacchi, non ci sono scene di panico nelle strade, non ci sono file ai bancomat: ed è normale che sia così, perché si è soltanto scelto di tornare a decidere da soli del proprio destino. A Londra, il FTSE 100 è l’indice che perde di meno in Europa e quando lunedì anche il -10% di Milano verrà riassorbito, visto che le swap lines delle Banche centrali sono pronte da tempo, forse i divulgatori di disgrazie e apocalissi avranno qualche argomento in meno sui cui fare presa. Certo, la botta psicologica c’è ma il risultato di Piazza Affari è figlio di un sistema bancario che sta in piedi solo grazie al Fondo Atlante e alla Bce, non del Brexit o di Farage. New York crolla perché il settore energetico sullo Standard&Poors’ viaggia a multipli di utile per azione di 97x in questo momento, non per Boris Johnson e la zua zazzera bionda. Francoforte va a picco perché Deutsche Bank è ai minimi storici e sta seguendo la traiettoria di Lehman Brothers, non perché nello Staffordshire qualche villico ha votato per il Brexit.
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ronin
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Brexit :Questa volta le truppe di Soros se lo beccano in quel posto.
http://alfredodecclesia.blogspot.it/2016/06/brexit-questa-volta-le-truppe-di-soros.html
Che sia stata una campagna elettorale politica globale lo abbiamo visto nei vari giornali e tg.Il referendum britannico era un pretesto per fare un infinito lavaggio del cervello per noi cittadini europei e del mondo.
Non fatevi venire strane idee anche voi,ed ecco stupidaggini infinite su quello che rischia il lavoratore non inglese che lavora a Londra,su questa santa idea di Europa che ha portato pace e progresso in Europa e nel mondo.
Il criminale umanitario George Soros non dorme mai e le sue truppe sono sempre in azione.
Da uno dei suoi fedeli scudieri dell’organizzazione criminale Avaaz abbiamo saputo quello che hanno fatto in Gran Bretagna e in Europa e quello che faranno per il futuro
Le forze oscure per questi criminali sono il nazionalismo e il razzismo,questi criminali usano questi slogan per legittimare le loro azioni dettate invece dall’amore,dalla fratellanza. Stanno cancellando la vita ovunque e non dimentichiamo che la vita si basa sulla biodiversità,stanno distruggendo saperi e culture millenarie,stanno schedando ogni forma di vita per cancellarla o per metterla al loro servizio.
Hanno fatto sparire l’agricoltura dall’Africa per dividersi tra MULTINAZIONALI il territorio ed organizzare un esodo di massa per togliersi dalle palle tutto ciò che non è funzionale a loro.
L’Europa costruita da loro è un atto criminale,pur di costruire questo atto criminale si sono aggrappati a tutto,e hanno messo come loro rappresentanti la peggiore feccia che uno possa immaginare.
Ora per loro stessa ammissione,in questa lettera rivolta agli avaaziani vengono fuori le azioni fatte.
Hanno pagato giornali in Gran Bretagna e in Europa
<< Nelle scorse Settimane, La nostra comunità ha avuto un ruolo bellissimo e potente – in centinaia di migliaia ABBIAMO DECISO di affrontare la paura e le divisioni con Azioni e Messaggi di solidarietà e integrazione – Grazie a migliaia di Donazioni ABBIAMO Comprato intere pagine di Giornali e con bellissime Azioni ABBIAMO riempito le prime pagine, Scendendo in strada in Tutta Europa, e chiedendo Che Fosse Rimosso Il Direttore del Giornale Che Piu di Tutti diffondeva Paura in modo ingiustificato, e Infine Facendo migliaia di chiamate di Cittadini Britannici affinchè votassero per rimanere. >>
E indicano anche il lavoro futuro da fare
<< Ci Sono Nuove e Difficili Battaglie all’orizzonte – Trump NEGLI STATI UNITI, Marine Le Pen in Francia e forse addirittura Farage nel REGNO UNITO. >>
Trump perché loro appoggiano la criminale Hillary Clinton .La Le Pen perché è quella più determinata in Europa per far tornare gli stati sovrani e Farage perché rappresenta un pericolo per tutti ,in quanto sostenitore delle sovranità e potrebbe diventare un modello da imitare per molti partiti in Europa.
Da questa Europa e dall’euro bisogna uscirsene di corsa,è un discorso di sopravvivenza quando tutti i paesi saranno sovrani e liberi dalle elite che governano il mondo e rappresentati da una classe politica che intende la politica come servizio alla comunità e ai cittadini si potrà parlare ds’Europa ,accordi commerciali,culturali ,convenienze comuni,ma non altro la Grecia è stata una lezione per tutti.
Alfredo d’Ecclesia
Ed ecco la lettera arrivata agli avaaziani consiglio di leggerla tutta e diffonderla a tutte le persone che conoscete questa è la realtà di questi criminali che non avendo più un opposizione si muovono alla luce del sole.
Cari avaaziani,
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ronin
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Le masse popolari iniziano a rigettare l’Europa della finanza
http://www.controinformazione.info/le-masse-popolari-iniziano-a-rigettare-leuropa-della-finanza/
di Luciano Lago
L’esito del Brexit nel Regno Unito sta inducendo i politologi e giornalisti del Political Correct ad elevare i propri lamenti ed a verificare increduli lo scostamento del “popolo bue” dal “radioso percorso” nell’Unione Europea tracciato appositamente dai tecnocrati di Bruxelles. Contrariamente alle previsioni degli specialisti in exit polls, smentendo i giornalisti del grande apparato mediatico del Political Correct, il cittadini Britannici hanno manifestato in netta maggioranza la loro volontà di uscire dall’Unione Europea. C’era stato il precedente della Grecia poi tradito dalla “fake” opposition del movimento di Siriza ed altri fermenti si preparano in vari paesi d’Europa, dalla Francia all’Austria all’Olanda. Il precedente britannico non sarà privo di conseguenze sugli altri paesi d’Europa.
Le Borse e la finanza sono crollate bruscamente passando dalla euforia alla depressione, in modo opposto rispetto alle aspirazioni alla libertà dei popoli, tanto che diventa facile rilevare la incompatibilità di fatto tra che il potere dei mercati e la democrazia, così che diventa d’obbligo la scelta fra il grande capitale che privilegia i mercati e l’aspirazione alla libertà dei popoli. Il voto dei cittadini britannici è una tappa storica e potrebbe essere questo a segnare l’inizio della fine della UE e dell’Euro, del dominio incontrastato della grande finanza, delle banche , delle politiche di austerità imposte per salvaguardare gli interessi del grande capitale. Inizia forse adesso il processo finale di un sistema di potere europeo dove un solo Parlamento è sovrano, quello tedesco, e dove i Parlamenti degli altri paesi devono eseguire le direttive della Troika.
La spocchiosa tracotanza degli oligarchi che proclamavano la “irreversibilità dell’euro” e dell’integrazione europea , potrebbe avere i giorni o i mesi contati. Le Istituzioni europee, contrariamente a quanto affermano i personaggi della opposizione di comodo, non sono riformabili dal loro interno, come dimostrano anche le reazioni isteriche, furiose e inconcludenti dei loro leader. Appaiono patetiche le asserzioni di chi vuol far credere di essere nella UE per cambiarla, peccato che la UE sia indisponibile a qualsiasi cambiamento vero, la sua architettura è stata studiata apposta per escludere qualsiasi patecipazione popolare, come tutte le tirannie può solo crollare, non cambiare.
Il no alla gabbia dell’Unione Europea è stato netto e deciso, decisivo per la popolazione britannica che non ha voluto seguire le indicazioni del loro establishment politico e sindacale, ma ha premiato l’impegno di minoranze coraggiose, come il sindacato dei ferrovieri inglesi che si è fatto conoscere come Eurostop. E’ stata premiata la lotta di alcune minoranze, oscurate dai mass media, ma che sono state determinanti per il successo della Brexit. Non si tratta più di un problema di destra o si sinistra, di laburisti o di conservatori, la questione di riappropriarsi della libertà e sovranità è sentita come un fatto trasversale che viene avvertito come esigenza da molti cottadini, orgogliosi della proria identità e Nazione, che aborriscono il dover cedere la propria sovranità ad una oligarchia di tecnocrati che nessuno ha eletto e che non rappresentano gli interessi dei popoli.
L’aspetto più interessante è che si tratta di una rivolta di masse popolari contro l’elite, quella dei finanzieri, degli opinionisti, degli intellettuali e dei tecnocrati, tutti schierati a favore del “Remain” anche a costo di diffondere una campagna di terrorismo e di paura sulle conseguenze del Brexit. La gente questa volta non ci ha creduto ed ha scelto liberamente senza farsi condizionare dai media prostituiti agli interessi della grande finanza.
Sembra chiaro che adesso si apre una fase ed un epoca nuove, una epoca del coraggio dove tutto si rimette in moto, quello che appariva scontato non lo sarà più, non sarà un percorso facile ma questo voto dimostra che l’epoca della globalizzazione senza diritti sociali è finita, quando sono gli stessi mercati a crollare sul potere di argilla che hanno costruito. Ritornano i popoli, gli stati, le politiche economiche autonome ad essere protagoniste , insieme a questi si reclamano i diritti sociali e del lavoro, come sta avvenendo anche in Francia.
Le grandi banche come la JP Morgan che dettano le regole, affermando che è venuta l’ora di cambiare le Costituzioni europee, hanno gettato la maschera. Il goveno mondiale della finanza viene contestato e sará dura e ci vorrà del tempo, ma c’è tutta una classe dirigente europea da rottamare. Si può iniziare anche in Italia votando NO al referendum di ottobre e mandando a casa Renzi e la sua controriforma costituzionale, voluta dalla UE e dalle banche.
Si deve chiamare questo come il percorso di liberazione dell’Europa dalla gabbia di Bruxelles e richiede la collaborazione di tutti i popoli e la partecipazione dei cittadini per avere successo. Liberarsi dai mestatori della dittatura europea, come giustamente diceva la compianta Ida Magli.
ronin
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Marco Della Luna
http://marcodellaluna.info/sito/2016/06/24/mother-of-the-free/
“We have fought against the multionationals, we have fought against the merchant banks… and we have done it not just for ourselves, we have done it for the whole Europe” (Nigel Farage sulla vittoria del Brexit, 24 Giugno 2016).
(Abbiamo combattutto contro le multinazionali, abbiamo combattuto contro le merchant banks… e l’abbiamo fatto non solo per noi stessi, l’abbiamo fatto per l’intera Europa)
di Marco Della Luna
Decisamente non tutti i popoli sono costituiti da pecore, e adesso l’etichetta “populismo” dovrà essere usata con più cautela. Invece, la parola “libertà” potrà essere usata un poco più liberamente.
L’elettorato britannico ha respinto il fear mongering, l’allarmismo orchestrato, le pressioni di Washington e Wall Street, lo sfruttamento propagandistico dell’assassinio della parlamentare laburista e ancor più le minacce di Junkers, cresciuto in politica come premier complice della grande elusione fiscale delle multinazionali a spese dei contribuenti e delle piccole imprese, quindi degno rappresentante del regime eurocratico, non eletto, non responsabile, e che decide in segreto a porte chiuse sulla testa della gente.
La campagna elettorale per questo referendum ha fatto conoscere e pubblicamente dibattere alcuni grandi temi concordemente nascosti dei mezzi di informazione di massa:
………………….
2) la Banca Centrale Europea è in mano uomini della Goldman Sachs, la quale ha persino posto alcuni di loro a capo dei governi e dei ministeri economici di alcuni paesi;
……………………….
6) Washington ha scelto e sta usando lo stato più forte dell’Europa occidentale, ossia la Germania, come stato vassallo per sottomettere gli altri stati al suo disegno di accentramento, concedendole come premio di prendersi vantaggi privilegi su questi altri paesi; i Tedeschi, da bravi kapò, stanno eseguendo l’incarico del padrone e incassando i loro trenta denari; la Merkel e il suo governo, ultimamente con l’invito all’immigrazione di massa, seguito dalla chiusura delle frontiere tedesche, deliberatamente causano un enorme danno agli europei, e meritano una nuova Norimberga, alla pari dei criminali di guerra;
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robyuankenobi
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robyuankenobi
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robyuankenobi
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Mulder
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Siii…!! ed ora speriamo che si decidano tutti gli altri paesi…Cara Merkel e’ finita…!!!
belfagor
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Nakatomy
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Oggi un grande giorno , buona giornata dal tuo Nakatomi :))))))))))))))))))))
Cesare58
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