Traffico di migranti, 38 arresti in tutta Italia: base a Roma. Via organi a chi non pagava

Dalle prime ore del mattino di lunedì 4 luglio la Polizia di Stato sta eseguendo in diverse città italiane 38 fermi, emessi dalla Dda di Palermo, nei confronti …

Dalle prime ore del mattino di lunedì 4 luglio la Polizia di Stato sta eseguendo in diverse città italiane 38 fermi, emessi dalla Dda di Palermo, nei confronti di altrettanti indagati ritenuti appartenenti a un network criminale transnazionale dedito al traffico di Migranti. Individuata a Roma la centrale delle transazioni finanziarie, in un esercizio commerciale dove sono stati sequestrati 526.000 euro e 25.000 dollari in contanti, oltre a un libro mastro riportante nominativi di cittadini stranieri e utenze di riferimento.

Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, all’esercizio abusivo dell’attività di intermediazione finanziaria, nonché di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, tutti aggravati dal carattere transnazionale del sodalizio criminoso. Nel corso delle indagini, svolte dalle squadre mobili di Palermo e Agrigento e dal Servizio centrale operativo, è stata ricostruita la struttura organizzativa di un pericoloso network criminale e sono stati individuati ingenti flussi di denaro, provento del traffico di Migranti; è stata individuata la centrale delle transazioni finanziarie effettuate tramite ‘hawala’ (il trasferimento di fondi senza movimentazione fisica dei capitali) in un esercizio commerciale di Roma. Le indagini hanno permesso di evidenziare diverse modalità utilizzate dal sodalizio per far arrivare i Migranti sul territorio nazionale, non solo via mare ma anche tramite falsi ricongiungimenti familiari.

E’ emerso, inoltre, che i principali indagati gestivano anche una fiorente attività di traffico internazionale di stupefacente del tipo catha, droga importata dall’Etiopia, inserita per la legislazione italiana tra le droghe pesanti. Alle 11 di lunedì 4 luglio, presso la Procura della Repubblica di Palermo, si terrà una conferenza stampa alla quale parteciperanno, tra gli altri, il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi e il questore Guido Longo, nonché il direttore del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, Renato Cortese.

Intanto Repubblica racconta che “la rete è stata disarticolata grazie alle dichiarazioni di Nuredin Wehabrebi Atta, un trafficante eritreo arrestato nel 2015 che per primo ha deciso di collaborare con la giustizia, raccontando nel dettaglio come lavorava l’organizzazione che nel tempo è riuscita a far approdare in Italia, e in particolare in Sicilia, diverse migliaia di migranti, che poi venivano aiutati a fuggire dai centri di accoglienza per raggiungere le destinazioni finali, quasi sempre in Nord Europa”. Il quotidiano continua: “Nel suo racconto Atta ha rivelato particolari agghiaccianti che riguardano il traffico di esseri umani: per esempio, chi non aveva denaro sufficiente per pagare l’intero viaggio via terra prima e via mare dopo, veniva ucciso e i suoi organi venivano poi venduti da un’organizzazione egiziana”.

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