L’Unione Europa non sta mantenendo le promesse riguardo l’accordo sui migranti stretto con la Turchia. Lo ha sottolineato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in un’intervista all’emittente tedesca Ard, nella quale tuttavia ha garantito che Ankara continuerà a rispettare l’intesa. “Ciò che abbiamo promesso finora è applicato. Ma voglio fare una domanda agli europei: avete rispettato le vostre promesse?”, ha dichiarato Erdogan sottolineando che l’Ue fino ad oggi non ha garantito ad Ankara gli aiuti promessi.
“L’Occidente – ha aggiunto – purtroppo finora non è stato sincero”. Il presidente turco ha comunque sottolineato che il suo governo manterrà gli impegni presi con l’Ue. “Voglio dire una cosa in modo chiaro: sulla questione dei rifugiati manterremo le nostre promesse”, ha garantito. L’accordo siglato a marzo da Unione europea e Ankara per la gestione congiunta dei flussi migratori prevede, tra l’altro, che l’Unione europea versi alla Turchia un primo finanziamento da tre miliardi di euro per la gestione dei profughi, seguito da un secondo finanziamento dello stesso importo.
“Nuova Costituzione scritta con opposizioni”
Il governo turco è pronto a lavorare con i principali partiti dell’opposizione per elaborare una nuova Costituzione, ha assicurato il premier Binali Yildirim, sostenendo che c’è già un’intesa di massima in tal senso. “Tutti i principali partiti sono pronti a mettersi al lavoro per una nuova Costituzione”, ha affermato il capo del governo alla stampa, precisando che la questione è stata concordata tra il presidente Recep Tayyip Erdogan e i leader dei due principali partiti di opposizione, Kemal Kilicdaroglu del Chp (Partito repubblicano del Popolo) e Devlet Bahceli del Chp (Partito del movimento nazionalista).
All’incontro di lunedì 25 luglio non è stato invitato il capo del Partito democratico del popolo (Hdp, filo-curdo), ma il premier ha detto che l’Hdp potrà partecipare al dibattito sulla nuova Costituzione. Ci sarà prima “un piccolo cambiamento” costituzionale, ha aggiunto, “a questo si sta già lavorando”. Poi sarà avviato il lavoro per la nuova Carta fondamentale, uno degli argomenti più controversi sulla scena politica turca negli ultimi mesi. Il partito Akp di Erdogan punta infatti a introdurre il regime presidenziale, cosa a cui Yildirim non ha fatto alcun riferimento. L’obiettivo potrebbe essere più facilmente raggiungibile dopo il fallimento del tentato golpe del 15 luglio.