Le tensioni tra Russia e Ucraina si sono riaccese. I l presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha ordinato alle truppe di «restare in massima allerta di combattimento» alla frontiera con la Crimea e nel Donbass, nell’est dell’Ucraina sotto il controllo dei ribelli filorussi. «A tutte le unità dispiegate alla frontiera amministrativa con la Crimea e lungo la linea di separazione nel Donbass è ordinato di porsi in massima allerta da combattimento», ha scritto Poroshenko su Twitter.
Mosca oggi ha puntato il dito contro Kiev, accusandola di aver tentato delle incursioni armate in Crimea uccidendo due agenti dei servizi segreti russi (Fsb). A denunciare gli attacchi è proprio l’Fsb, che non ha remore a bollare come «terroristi» quelli che a suo avviso sono dei «sabotatori» del ministero della Difesa ucraino. Di «terrorismo» parla anche Vladimir Putin, che ha definito «molto allarmanti» le notizie riportategli dai suoi servizi segreti. Kiev – che a sua volta chiama «terroristi» i separatisti filorussi del Donbass – respinge però ogni accusa: «Si tratta di informazioni false», dicono gli ucraini.
«L’Ucraina non occupa e non riprende con la forza il proprio territorio», assicura un portavoce dei servizi di Kiev (Sbu). Poi puntuale arriva anche la contraccusa: la Russia si sta rafforzando militarmente in Crimea, e quindi «potrebbe lanciare delle operazioni offensive» proprio dalla penisola russofona che ha strappato all’Ucraina due anni e mezzo fa attirandosi l’ira e le sanzioni dell’Occidente.
Stando alla versione di Mosca, sabato notte, vicino ad Armiansk, i russi hanno individuato un gruppo di «sabotatori» e nella sparatoria che ne è inevitabilmente seguita sono stati uccisi gli agenti dell’Fsb. La notte successiva – sempre secondo i servizi russi – ci sarebbero stati altri due tentativi di «infiltrazione» di «terroristi e sabotatori» coperti «dal fuoco dei blindati ucraini» e negli scontri «ha perso la vita un militare».
I russi denunciano inoltre di aver sequestrato nel luogo del primo blitz «20 ordigni artigianali per una potenza complessiva pari a 40 chili di tritolo», nonché munizioni, mine, granate e «armi tipiche dei reparti speciali dell’esercito ucraino». E sostengono anche di aver arrestato alcuni dei `nemici´, uno dei quali – identificato dall’Fsb come Ievgheni Panov, 39enne agente dei servizi segreti ucraini – avrebbe confessato. Il presidente russo intanto oggi ha discusso col Consiglio di sicurezza «misure addizionali per garantire l’incolumità dei cittadini e delle infrastrutture di vitale importanza in Crimea» in seguito alle presunte incursioni armate ucraine.
Gli Stati Uniti, però, non hanno al momento alcuna prova che confermi le accuse russe di incursioni ucraine e di possibili attacchi terroristici in Crimea. Lo ha scritto su twitter l’ambasciatore americano a Kiev, Geoffrey Pyatt, ricordando che «in passato la Russia ha spesso lanciato false accuse all’Ucraina per distogliere l’attenzione dalle proprie azioni illegali». L’ambasciatore ha poi escluso che le sanzioni americane contro Mosca per l’annessione della Crimea possano essere revocate se la penisola non tornerà sotto sovranità ucraina
ronin
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Nuova campagna antirussa dei media occidentali per gli attentati in Crimea
http://www.controinformazione.info/nuova-campagna-antirussa-dei-media-occidentali-per-gli-attentati-in-crimea/
di Luciano Lago
La tensione registratasi nelle ultime ore tra Russia ed Ucraina sul confine della Crimea, per causa del tentativo di attentati e sabotaggi attuati da un gruppo di sabotatori ucraini, ha prodotto un riaccendersi della tensione e l’avvio di una nuova campagna mediatica antirussa. I fatti sono i seguenti: Il Servizio federale di Sicurezza Russo aveva informato che all’inizio di questo mese, ha impedito una serie di atacchi in Crimea predisposti dal Servizio di Intelligence del Ministero della Difesa dell’Ucraina. Questi attentati si sarebbero portati a compimento contro infrastrutture ed elementi di appoggio vitale della Regione russa per “destabilizzare la situazione politica e sociale della penisola in vista delle prossime elezioni”.
In questo modo il FSB ha messo in atto due operativi, dopo aver scoperto due gruppi di sabotatori nella città di Armyansk (nord Crimea, Russia) il 6 e 7 di Agosto. Nel corso dell’azione, durante la quale hanno perso la vita due militari russi, gli ufficiali hanno trovato esplosivi improvvisati,granate, mine ed armi da fuoco che normalmente impiegano le unità speciali delle Forze Armate Ucraine. Tutto è stato documentato dal Ministero russo con foto e video del materiale rinvenuto (ignorato dalla stampa occidentale).
il Governo ucraino nega di aver inviato propri elementi sabotatori al di là del confine russo e sostiene che trattasi di “una provocazione” e di “ciniche accuse” da parte russa, nonostante che gli elementi arrestati dalla polizia russa abbiano confessato di aver avuto l’incarico dai servizi di Intellicence del Governo Ucraino. Di fatto il Governo di Poroshenko ( quello in carica dopo il golpe avvenuto nel 2014 a Kiev), con il pretesto di una “minaccia russa”, ha mobilitato e messo in allarme le sue truppe lungo il confine con la Crimea (integrata al territorio della Federazione Russa ) e lungo la linea di separazione con il confine del Donbass delle due repubbliche separatiste con cui è in vigore una fragile tregua.
Il Presidente Putin aveva lanciato ieri un duro avvertimento al Governo di Kiev, accusandolo di voler ricorrere al “terrore” ed avvisando che la Russia non passerà sopra questi avvenimenti ed in particolare alla morte dei due militari russi. Oggi lo stesso Putin ha fatto un nuovo richiamo, avvisando anche i governi occidentali di esercitare la loro influenza sul governo di Kiev affinchè prevengano la posssibilità di “passi pericolosi da parte di Kiev che avrebbero conseguenze nefaste”. A buon intenditor…….
Si sono mobilitate le forze militari da entrambe le parti e soffiano venti di guerra con la possibilità che si riaccendano le ostilità sul fronte del Donbass dove la tregua ormai non regge per causa delle continue violazioni da parte delle forze ucraine.
Alcuni osservatori hanno rilevato la strana coincidenza che vede il possibile riaccendersi del conflitto in Ucraina che avviene nel momento in cui la Russia sta concludendo le operazioni in Siria. Ci si chiede se esista un collegamento fra i due teatri di conflitto e chi ha interesse a soffiare sul fuoco. Qualcuno non perdona ai russi di essere intervenuti in Siria e di aver fatto saltare il piano USA-Saudita di smembramento e di sottomissione di quel paese. Questo spieghrebbe l’interesse di aprire un’altro fronte di guerra, questa volta in Europa.
Un’altro aspetto è quello della campagna mediatica che già oggi ha iniziato a scatenarsi da parte delle TV occidentali che hanno iniziato a parlare di “atteggiamento minaccioso” di Putin, di pericolo di invasione dell’Ucraina da parte russa , capovolgendo le responsabilità degli ultimi avvenimenti; alcune reti hanno approfittato per ribadire la versione secondo la quale la Russia ha occupato la Crimea, ignorando che si è celebrato in quella regione un referendum popolare che ha visto il 97% della popolazione assentire all’integrazione con la Russia. Da notare che alcune reti TV hanno tenuto a precisare che “la comunità internazionale” non ha approvato quel referendum, naturalmente riferendosi alla comunità dei paesi dell’Alleanza Atlantica, quale parte onnicomprensiva del mondo, ignorando che esistono paesi come la Cina, l’India, l’Iran, il Venezuela e altri paesi che hanno riconosciuto come legittimo il referendum e la conseguente integrazione alla Russia.
In queste ore il presidente ucraino Poroshenko, dopo aver ordinato all’Esercito di “prepararsi al combattimento”, ha avvertito di voler parlare direttamente con l’omologo russo Vladimir Putin, con la cancelliera tedesca Angela Merkel, con il presidente francese François Hollande ed anche con il vicepresidente Usa Joe Biden, oltre che con il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Mancherebbe solo la Mogherini la quale naturalmente, per pronunciarsi, aspetta di leggere le veline da Washington. Anche la Nato si è pronunciata: “Stiamo monitorando da vicino e con preoccupazione”, ha detto il portavoce.
La NATO si è naturalmente schierata con Poroshnko ed ha confermato la “buona fede” di questi negando che la Russia abbia fornito le prove degli attentati, cosa strana visto che le foto degli ordigni sequestrati con le scritte in ucraino sono state pubblicate dalle agenzie russe. Per i media occidentali , sempre pronti a capovolgere le situazioni, è la Russia che sta creando la provocazione e che minaccia l’Ucraina, quando risulta evidente che è proprio la Russia ad aver subito la provocazione e non il contrario, come attestano i due militari russi rimasti uccisi.
La situazione si sta facendo molto seria tanto da richiedere d’urgenza la convocazione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. L’impressione è quella che l’Occidente e Poroschenko, burattino nelle mani di Washington, stia scherzando con il fuoco.
Consuelo
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A cosa andranno incontro visto che nei dati non classificati della Defense Intelligence diramati al congresso, l’agenzia ha dichiarato che “Cina e Russia hanno sviluppato enormi capacità spaziali, potrebbero essere in grado di offuscare l’intera rete satellitare in caso di conflitto”.
Ma il dato più allarmante è quello esposto dal comandante dell’Air Force Space Command, il generale John Hyten, che durante una conferenza sulla guerra elettronica ha dichiarato che nella rete satellitare USA, si verificano frequenti casi di “spegnimento”, pari a 23 casi al mese.
http://www.difesaonline.it/mondo-militare/usa-russia-e-cina-hanno-armi-spaziali-la-rete-satellitare-americana-si-spegne-23
Ottimismo, ci viene consigliato!
robyuankenobi
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