In Italia nascono pochi bambini, il piano del governo: bonus anche alle donne incinte

Alla ministra socialista francese Laurence Rossignol ha chiesto: “Quali sono state le misure più efficaci qui in Francia  a sostegno delle nascite?”. Risposta: “Non ce n’è una in …

Alla ministra socialista francese Laurence Rossignol ha chiesto: “Quali sono state le misure più efficaci qui in Francia  a sostegno delle nascite?”. Risposta: “Non ce n’è una in particolare, ma quel che vale più di tutto è la stabilità delle misure”. Enrico Costa dice che del consiglio della collega Rossignol vuole fare tesoro. Perciò Costa, da otto mesi ministro della Famiglia, ha studiato un piano da presentare nella legge di Stabilità che punta soprattutto a invertire la rotta della denatalità, oltre alle detrazioni fiscali per la famiglia. Impresa difficile. Ma intanto “razionalizzare, riorganizzare, riordinare” sono le parole d’ordine.

E se Costa vuole evitare gli annunci sul piano che presenterà il 13 di settembre  – e che intende discutere anche con il suo partito, l’Ncd di Alfano – tuttavia fa alcune anticipazioni.In primo luogo l’idea che sta a cuore al ministro è di ampliare il bonus bebè anticipandolo a prima della nascita. Il bonus bebè potrebbe già essere dato alle donne al settimo mese di gravidanza. Sarebbe un premio alla natalità: spiega. Lo Stato mostra così l’attenzione e la presa in carico del neonato. Oggi in Italia il bonus è per bimbo nato di 80 euro mensili, complessivamente 960 euro all’anno per tre anni alle famiglie con un reddito che non superi i 25 mila euro.

L’obiettivo del raddoppio non è forse a portata di mano, ma sicuramente va ampliata platea e importo. E il criterio non può essere solo quello del reddito. Il bonus bebè va estesoinoltre alle mamme under 30. “Da tempo siamo di fronte a donne che fanno figli in età sempre più avanzata e a forte decrescita demografica. Siamo di fronte a interventi slegati tra loro che agiscono in prima battuta sul reddito e non sono per tutti. Le misure che faremo aiuteranno le giovani madri che ad esempio hanno la preoccupazione di perdere il lavoro a causa della maternità”, dichiara Costa a Radio24. Poi a Repubblica illustra le proposte che metterà sul tavolo.

Oltre al bonus già alle donne in gravidanza, un voucher per gli asili nido. Il ministro legge dati e tabelle dell’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) che ricordano il dato italiano: la “childcare”  ovvero il baby sitteraggio per i bimbi da 0 a 3 anni è affidato al 42,3% ai nonni e al “fai da te” familiare, gli asili nido sono in posizione di retroguardia rispetto alla media europea (del 32,9%) , addirittura scesi al 23%. “Le giovani madri cercano un sostegno alla cura o alla possibilità di mandare i figli negli asili nido oggi coperta al 20% delle richieste fatte per bimbi da 0 a 3 anni”. Evidente che la detrazione fiscale oggi al 19% non basta, ragiona Costa. Un voucher sarebbe più efficace.

Poi c’è invece la questione degli sconti sui prodotti per la prima infanzia, biberon, pannolini, ecc. La strada da percorrere può essere sia quella della detrazione ma anche di un intervento ad hoc sull’Iva.
Costa: “Oggi non c’è una riconoscibilità e una strutturazione organica delle politiche.

Il testo unico sulla famiglia non sarà un provvedimento spot ma dovrebbe dare un filo conduttore, una riorganizzazione all’erogazione dei finanziamenti”. Sulla stima dei soldi a disposizione il ministro tiene le carte coperte: “Sulle risorse non posso dire nulla”.

Fonte: La Repubblica

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11 commenti

  1.   

     Tutto sbagliato, non c’è nessuna emergenza, ascoltate una delle persone più illuminate del nostro Paese, l’on. Boldrini la quale giustamente fa presente quale sia il determinante apporto dato dagli immigrati contro il calo demografico. Non è necessario spronare le donne italiane a partorire figli, basta mandare direttamente le nostre navi nei porti africani ad accogliere i migranti. Come faremmo senza la Boldrini….

  2.   

     


    un tempo qualcuno diceva:
    “L’africa agli africani”

    quindi, io, posso permettermi di dire:
    “l’europa agli europei”

    per chi non avesse visto “Africa Addio”
    ecco il link
    Africa Addio Subtitulado Español ) YouTube
     
    https://www.youtube.com/watch?v=ICgj03-Jo0Yhttps://www.youtube.com/watch?v=ICgj03-Jo0Y
     

    africa di metà degli anni ’60

     

  3.   

     @ robyuankenobi e peter pan
    Io sono cristiana, ma non cattolica, e ritengo che ognuno debba avere la possibilità di pregare liberamente  e professare la propria fede in uno spirito di pace. Purtroppo stiamo assistendo a qualcosa di inaudito e sottovalutato!
     Caro peter pan, non sono  importanti i simboli nascosti  o altro , ma i principi stessi della cristianità
    Appartengo a coloro i cui 10 comandamenti sono questi
     1) “Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me.
    2) Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. 3) Non pronunciare il nome del Signore, Dio tuo, invano; perché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano. 4) Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa’ tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo. 5) Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà. 6) Non uccidere. 7) Non commettere adulterio. 8) Non rubare. 9) Non attestare il falso contro il tuo prossimo. 10) Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo

  4.   

    carissima consuelo. non sono cristiano praticante  ma il cristianesimo ha permeato in bene ed in male tutta la nostra storia. pertanto credo che stavolta il ..principale.. di bergoglio abbia fatto un errore. personalmente non mi piaceva  e l’ho scritto.  continua a non piacermi.almeno gli emigrati cristiani si integrano molto meglio. gli altri affatto  chì compie attentati non è cristiano ma  musulmano.Tutti i rimpatriati sono musulmani almeno credo. .ma è inutile ormai siamo alla deriva sociale e politica per cui tanto vale affrettare la fine della nostra civiltà soffriremo meno

    Originariamente inviato da Consuelo: C’è troppo silenzio da parte del capo della Chiesa, Papa Bergoglio, su ciò che capita ai cristiani, nonostante le varie denunce. Presumo che neppure ciò che capita a casa nostra ,sia per lui cosa d’interesse!  La storia che emerge dalle bidonville dei lavoratori stagionali nei campi di pomodoro in Puglia fa riflettere. Protagonisti della vicenda circa 300 immigrati africani di fede cristiana. “Abbiamo paura, sì. Da due anni la domenica preghiamo tra di noi senza farci vedere”, raccontano in un’inchiesta de L’Espresso ancticipata da Repubblica,. Una situazione paradossale che a quanto pare va avanti da tempo. Un nigeriano che ha rimediato una croce con dei legnetti racconta: “L’abbiamo fatta con i resti della baracca della fedele che ogni domenica ospitava la messa. La baracca l’hanno bruciata una notte di due anni fa. Poi qualcuno ci ha fatto capire che, se non volevamo altri incendi, non dovevamo pregare davanti ai musulmani…….  Cristiani perseguitati in Puglia: fonte il giornale
     

    Originariamente inviato da ronin:   Padre Rebqwar scuote il Meeting: “Sull’islam dovete dire la verità”   http://tv.liberoquotidiano.it/video/libero-tv-copertina/11950418/meeting-cl-rimini-padre-rebwar-islam-basta-politically-correct.html   “Sul rapporto con l’Islam bisognerebbe smetterla con il politically correct per non urtare sensibilità. L’unico criterio possibile per parlarsi è la verità, non nascondere i fatti come si fa con la polvere sotto il tappeto”. Padre Rebwar Basa è un iracheno di 38 anni, nato ad Erbil e ordinato sacerdote nel monastero di San Giorgio a Mosul. Un religioso nella polveriera di questi anni, che ha vissuto in un Iraq dove i cristiani sono sempre più minoranza, perseguitata da tutti i gruppi islamici del paese e con una vita resa difficile anche dal potere ufficiale. Al Meeting di Rimini per tre giorni è venuto a raccontare la sua storia a chi visita la mostra sui martiri cristiani organizzata dalla onlus Aiuto alla Chiesa che soffre.È stato protagonista di un episodio che mai si era verificato al Meeting di Rimini: un testimone oculare di stragi che racconta la propria storia e che viene messo in discussione, ritenuto inattendibile dal pubblico che ascolta. L’ho filmato durante quel braccio di ferro con il pubblico, e lui ha tenuto botta: “Ogni tanto leggo che i cristiani sarebbero vittime collaterali di un conflitto. No, non è così: sono l’obiettivo principale. C’è una persecuzione che è anche un genocidio, e di questo dobbiamo parlare”. Il pubblico rumoreggiava, contestava apertamente. Padre Rebwar con calma ha replicato: “Non vi fidate di me? Non ci credete? Potete anche approfondire: ci sono mass media, ci sono libri, ci sono altri testimoni. Potrete informarvi. Però qui spesso si ha paura di parlare per non toccare la sensibilità di altre religioni, di non dire questo, non dire quello. E state vedendo grazie a questo atteggiamento come è diventata la situazione dell’Europa, dove siete la maggioranza come cristiani e vivete in allerta. Immaginate cosa si vive da noi in Iraq, dove siamo lo 0,5% della popolazione. Qui da voi ci sono ragazzi dell’Islam che partono per andare a combattere in Iraq e in Siria, pronti a morire. E i vostri giovani non sono pronti nemmeno più a partecipare a una Santa Messa”.   …ecc… …  

     

     

  5.   

    Cara Consuelo, il mio parere non vale più di una cicca frusta (detto milanese), però finchè i presidi tolgono i crocefissi e non si fa più il presepe per non urtare la suscettibilità dei musulmani e si coprono le statue per non urtare la suscettibilità e bla, bla, bla, dove pensiamo di andare a finire? Noi cristiani porgiamo sempre l’altra guancia, però ho  l’impressione che porgiamo anche qualcos’altro, del tipo “gradisca” di felliniana memoria. Qualcuno ha qualche soluzione? Perchè io non ne ho, ormai la frittata è fatta.
    Una prece

    Originariamente inviato da Consuelo: C’è troppo silenzio da parte del capo della Chiesa, Papa Bergoglio, su ciò che capita ai cristiani, nonostante le varie denunce. Presumo che neppure ciò che capita a casa nostra ,sia per lui cosa d’interesse!  La storia che emerge dalle bidonville dei lavoratori stagionali nei campi di pomodoro in Puglia fa riflettere. Protagonisti della vicenda circa 300 immigrati africani di fede cristiana. “Abbiamo paura, sì. Da due anni la domenica preghiamo tra di noi senza farci vedere”, raccontano in un’inchiesta de L’Espresso ancticipata da Repubblica,. Una situazione paradossale che a quanto pare va avanti da tempo. Un nigeriano che ha rimediato una croce con dei legnetti racconta: “L’abbiamo fatta con i resti della baracca della fedele che ogni domenica ospitava la messa. La baracca l’hanno bruciata una notte di due anni fa. Poi qualcuno ci ha fatto capire che, se non volevamo altri incendi, non dovevamo pregare davanti ai musulmani…….  Cristiani perseguitati in Puglia: fonte il giornale
     

    Originariamente inviato da ronin:   Padre Rebqwar scuote il Meeting: “Sull’islam dovete dire la verità”   http://tv.liberoquotidiano.it/video/libero-tv-copertina/11950418/meeting-cl-rimini-padre-rebwar-islam-basta-politically-correct.html   “Sul rapporto con l’Islam bisognerebbe smetterla con il politically correct per non urtare sensibilità. L’unico criterio possibile per parlarsi è la verità, non nascondere i fatti come si fa con la polvere sotto il tappeto”. Padre Rebwar Basa è un iracheno di 38 anni, nato ad Erbil e ordinato sacerdote nel monastero di San Giorgio a Mosul. Un religioso nella polveriera di questi anni, che ha vissuto in un Iraq dove i cristiani sono sempre più minoranza, perseguitata da tutti i gruppi islamici del paese e con una vita resa difficile anche dal potere ufficiale. Al Meeting di Rimini per tre giorni è venuto a raccontare la sua storia a chi visita la mostra sui martiri cristiani organizzata dalla onlus Aiuto alla Chiesa che soffre.È stato protagonista di un episodio che mai si era verificato al Meeting di Rimini: un testimone oculare di stragi che racconta la propria storia e che viene messo in discussione, ritenuto inattendibile dal pubblico che ascolta. L’ho filmato durante quel braccio di ferro con il pubblico, e lui ha tenuto botta: “Ogni tanto leggo che i cristiani sarebbero vittime collaterali di un conflitto. No, non è così: sono l’obiettivo principale. C’è una persecuzione che è anche un genocidio, e di questo dobbiamo parlare”. Il pubblico rumoreggiava, contestava apertamente. Padre Rebwar con calma ha replicato: “Non vi fidate di me? Non ci credete? Potete anche approfondire: ci sono mass media, ci sono libri, ci sono altri testimoni. Potrete informarvi. Però qui spesso si ha paura di parlare per non toccare la sensibilità di altre religioni, di non dire questo, non dire quello. E state vedendo grazie a questo atteggiamento come è diventata la situazione dell’Europa, dove siete la maggioranza come cristiani e vivete in allerta. Immaginate cosa si vive da noi in Iraq, dove siamo lo 0,5% della popolazione. Qui da voi ci sono ragazzi dell’Islam che partono per andare a combattere in Iraq e in Siria, pronti a morire. E i vostri giovani non sono pronti nemmeno più a partecipare a una Santa Messa”.   …ecc… …  

     

     

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    C’è troppo silenzio da parte del capo della Chiesa, Papa Bergoglio, su ciò che capita ai cristiani, nonostante le varie denunce.
    Presumo che neppure ciò che capita a casa nostra ,sia per lui cosa d’interesse!
     La storia che emerge dalle bidonville dei lavoratori stagionali nei campi di pomodoro in Puglia fa riflettere. Protagonisti della vicenda circa 300 immigrati africani di fede cristiana. “Abbiamo paura, sì. Da due anni la domenica preghiamo tra di noi senza farci vedere”, raccontano in un’inchiesta de L’Espresso ancticipata da Repubblica,. Una situazione paradossale che a quanto pare va avanti da tempo. Un nigeriano che ha rimediato una croce con dei legnetti racconta: “L’abbiamo fatta con i resti della baracca della fedele che ogni domenica ospitava la messa. La baracca l’hanno bruciata una notte di due anni fa. Poi qualcuno ci ha fatto capire che, se non volevamo altri incendi, non dovevamo pregare davanti ai musulmani……. 
    Cristiani perseguitati in Puglia: fonte il giornale

    Originariamente inviato da ronin:   Padre Rebqwar scuote il Meeting: “Sull’islam dovete dire la verità”   http://tv.liberoquotidiano.it/video/libero-tv-copertina/11950418/meeting-cl-rimini-padre-rebwar-islam-basta-politically-correct.html   “Sul rapporto con l’Islam bisognerebbe smetterla con il politically correct per non urtare sensibilità. L’unico criterio possibile per parlarsi è la verità, non nascondere i fatti come si fa con la polvere sotto il tappeto”. Padre Rebwar Basa è un iracheno di 38 anni, nato ad Erbil e ordinato sacerdote nel monastero di San Giorgio a Mosul. Un religioso nella polveriera di questi anni, che ha vissuto in un Iraq dove i cristiani sono sempre più minoranza, perseguitata da tutti i gruppi islamici del paese e con una vita resa difficile anche dal potere ufficiale. Al Meeting di Rimini per tre giorni è venuto a raccontare la sua storia a chi visita la mostra sui martiri cristiani organizzata dalla onlus Aiuto alla Chiesa che soffre.È stato protagonista di un episodio che mai si era verificato al Meeting di Rimini: un testimone oculare di stragi che racconta la propria storia e che viene messo in discussione, ritenuto inattendibile dal pubblico che ascolta. L’ho filmato durante quel braccio di ferro con il pubblico, e lui ha tenuto botta: “Ogni tanto leggo che i cristiani sarebbero vittime collaterali di un conflitto. No, non è così: sono l’obiettivo principale. C’è una persecuzione che è anche un genocidio, e di questo dobbiamo parlare”. Il pubblico rumoreggiava, contestava apertamente. Padre Rebwar con calma ha replicato: “Non vi fidate di me? Non ci credete? Potete anche approfondire: ci sono mass media, ci sono libri, ci sono altri testimoni. Potrete informarvi. Però qui spesso si ha paura di parlare per non toccare la sensibilità di altre religioni, di non dire questo, non dire quello. E state vedendo grazie a questo atteggiamento come è diventata la situazione dell’Europa, dove siete la maggioranza come cristiani e vivete in allerta. Immaginate cosa si vive da noi in Iraq, dove siamo lo 0,5% della popolazione. Qui da voi ci sono ragazzi dell’Islam che partono per andare a combattere in Iraq e in Siria, pronti a morire. E i vostri giovani non sono pronti nemmeno più a partecipare a una Santa Messa”.   …ecc… …  

     

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    si caro mario ma vallo a spiegare a quelle emerite teste di cazzo. pensa che quì a Rimini han detto che non era vero che i cristiani son perseguitati per motivi religiosi, quando ha parlato un sacerdote siriano-cristiano. Cari ciellini   ma perchè non andate come sotto? riginariamente inviato da ronin: … infatti, non ci sarebbe nessun problema se invece di 60milioni ci fossero 50 milioni… nel 1900, se non ricordo male, in Italia c’erano circa 20milioni di abitanti… …e poi con il 40% di disoccupazione giovanile, gli immigrati non servono… …senza contare che l’europa è sempre stata bianca e cristiana… …
     

    Originariamente inviato da robyuankenobi:

    quale è il problema se saremo 10 milioni in meno?   sicuramente staremo più larghi. non ci saranno disoccupati in quanto essendo in meno ci sarà meno offerta lavorativa. gli ospedali saranno meno affollati così come traffico ecc ecc. aMa infine se nascono meno bambini non è che li rimpiazziamo coi bambini di altri. vi ricordo  la politica che hanno fatto i governi postresistenziali e quella fatta da quel..fassistone… del Duce. 

     
     

  8.   

     
    Padre Rebqwar scuote il Meeting: “Sull’islam dovete dire la verità”
     
    http://tv.liberoquotidiano.it/video/libero-tv-copertina/11950418/meeting-cl-rimini-padre-rebwar-islam-basta-politically-correct.html
     
    “Sul rapporto con l’Islam bisognerebbe smetterla con il politically correct per non urtare sensibilità. L’unico criterio possibile per parlarsi è la verità, non nascondere i fatti come si fa con la polvere sotto il tappeto”. Padre Rebwar Basa è un iracheno di 38 anni, nato ad Erbil e ordinato sacerdote nel monastero di San Giorgio a Mosul. Un religioso nella polveriera di questi anni, che ha vissuto in un Iraq dove i cristiani sono sempre più minoranza, perseguitata da tutti i gruppi islamici del paese e con una vita resa difficile anche dal potere ufficiale. Al Meeting di Rimini per tre giorni è venuto a raccontare la sua storia a chi visita la mostra sui martiri cristiani organizzata dalla onlus Aiuto alla Chiesa che soffre.È stato protagonista di un episodio che mai si era verificato al Meeting di Rimini: un testimone oculare di stragi che racconta la propria storia e che viene messo in discussione, ritenuto inattendibile dal pubblico che ascolta. L’ho filmato durante quel braccio di ferro con il pubblico, e lui ha tenuto botta: “Ogni tanto leggo che i cristiani sarebbero vittime collaterali di un conflitto. No, non è così: sono l’obiettivo principale. C’è una persecuzione che è anche un genocidio, e di questo dobbiamo parlare”. Il pubblico rumoreggiava, contestava apertamente. Padre Rebwar con calma ha replicato: “Non vi fidate di me? Non ci credete? Potete anche approfondire: ci sono mass media, ci sono libri, ci sono altri testimoni. Potrete informarvi. Però qui spesso si ha paura di parlare per non toccare la sensibilità di altre religioni, di non dire questo, non dire quello. E state vedendo grazie a questo atteggiamento come è diventata la situazione dell’Europa, dove siete la maggioranza come cristiani e vivete in allerta. Immaginate cosa si vive da noi in Iraq, dove siamo lo 0,5% della popolazione. Qui da voi ci sono ragazzi dell’Islam che partono per andare a combattere in Iraq e in Siria, pronti a morire. E i vostri giovani non sono pronti nemmeno più a partecipare a una Santa Messa”.
     
    …ecc…

     

  9.   


    infatti, non ci sarebbe nessun problema se invece di 60milioni ci fossero 50 milioni…
    nel 1900, se non ricordo male, in Italia c’erano circa 20milioni di abitanti…
    …e poi con il 40% di disoccupazione giovanile, gli immigrati non servono…
    …senza contare che l’europa è sempre stata bianca e cristiana…

    Originariamente inviato da robyuankenobi:

    quale è il problema se saremo 10 milioni in meno?   sicuramente staremo più larghi. non ci saranno disoccupati in quanto essendo in meno ci sarà meno offerta lavorativa. gli ospedali saranno meno affollati così come traffico ecc ecc. aMa infine se nascono meno bambini non è che li rimpiazziamo coi bambini di altri. vi ricordo  la politica che hanno fatto i governi postresistenziali e quella fatta da quel..fassistone… del Duce. 

     

  10.   

    quale è il problema se saremo 10 milioni in meno?   sicuramente staremo più larghi. non ci saranno disoccupati in quanto essendo in meno ci sarà meno offerta lavorativa. gli ospedali saranno meno affollati così come traffico ecc ecc. aMa infine se nascono meno bambini non è che li rimpiazziamo coi bambini di altri. vi ricordo  la politica che hanno fatto i governi postresistenziali e quella fatta da quel..fassistone… del Duce. 

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    2050, in Italia senza migranti saremo 10 milioni di meno
    Impietose le proiezioni dell’Eurostat: popolazione a picco e culle vuote. Il ministro Costa: servono più emigranti economici.
     
     
    Le ultime parole di Renzi con Angela e come si chiama Franco :))))))))
     
    Testuali parole :  la Germania ha accolto 1.200.000 migranti..
    Noi solamente 100.000
     
    Ummmmm