Donald Trump prova a recuperare terreno sulla sfidante Hillary Clinton e punta sull’immigrazione. Mercoledì 31 agosto, infatti, il candidato repubblicano alla Casa Bianca è volato a Città del Messico per incontrare il presidente Enrique Pena Nieto, in anticipo sul suo discorso programmato in Arizona, che durante la campagna elettorale si è più volte espresso per la deportazione degli immigrati messicani senza permesso di soggiorno negli Stati Uniti e per la costruzione di una barriera alla frontiera, un discorso, quello di Phoenix, dedicato proprio alle politiche dell’immigrazione, che gli analisti si attendono dai toni ben più morbidi rispetto al recente passato.
Intanto da due Stati chiave per i repubblicani non arrivano buone notizie per Trump. I senatori John McCain e Marco Rubio hanno infatti vinto le nomination per la rielezione rispettivamente in Arizona e Florida durante le presidenziali di novembre. In Arizona, McCain, candidato presidenziale repubblicano nel 2012, dovrà quindi affrontare la sfida con il democratico Ann Kirkpatrick, deputato della Camera dal 2011 e che ora cerca l’elezione al Senato. Il senatore repubblicano ha già fatto sapere che questo sarà lo scontro più duro della sua carriera lunga tre decenni. L’80enne McCain ha sconfitto con ampio vantaggio l’ex senatore Kelli Ward, 47 anni, conservatore del Tea Party e sostenitore di Donald Trump.
Vittoria in Florida anche per Marco Rubio, che ha sconfitto Carlos Beruff, l’immobiliarista sostenuto da Donald Trump. Dopo aver perso contro il magnate in Florida, Rubio aveva annunciato il suo ritiro dalla politica a marzo, ma l’establishment del partito lo ha convinto a ripensarci, considerando decisiva la Florida per il Senato. Rubio, dato per favorito, si scontrerà a novembre con il democratico Patrick Murphy, che ha avuto la meglio sul rivale Alan Grayson.