Se il massimo rappresentante di un’istituzione politica sovranazionale che ha gia’ di per se’ enormi problemi di credibilita’ e affidabilita’ continua ad essere bollato come “ubriaco” da chi lo conosce bene, allora quell’istituzione e’ doppiamente in pericolo. Il problema e’ il Presidente della Commissione Europea, organo direttivo della Ue, Jean-Claude Juncker.
Voci di un serio problema di alcolismo circolano da anni a Bruxelles e Strasburgo, nelle sedi Ue del potere. Al punto che un anziano diplomatico ha sostenuto in pubblico che Juncker “beve cognac a colazione”.
Gli esempi che confermano la dipendenza di Juncker dall’alcol – una malattia che miete piu’ vittime della droga – sono innumerevoli. In un’intervista al quotidiano francese Liberation Juncker ha difeso il suo carattere e buon nome… mentre beveva numerosi bicchieri di Fizz.
Nel 2014 è emerso che le pericolose abitudini sul consumo di alcol e liquori da parte del Presidente della Commissione Europea sono stati discussi ai massimi livelli da parte dei leader europei che, in privato – e questo e’ lo scandalo, visto che si tratta della massima carica pubblica europea – hanno espresso preoccupazioni per lo stile di vita basato sulla dipendenza dall’alcol di Juncker.
Una settimana prima del referendum sulla Brexit nel Regno Unito online e’ apparso un video di Jean-Claude Juncker ripreso a un vertice Ue (del maggio 2015) organizzato per accogliere Viktor Orban, il primo ministro ungherese; Juncker lo ha accolto come “il dittatore” prima di dargli uno schiaffo scherzoso sulla guancia.
Spesso Juncker e’ talmente ubriaco che barcolla e zig-zaga. Lui incolpa il suo modo di camminare “instabile” ai problemi che avrebbe ad una gamba, da quando ha avuto – dice – un grave incidente stradale. Ha detto il presidente della Commissione Europea: “Ho un problema di equilibrio con la mia gamba sinistra. Un giorno dopo un pranzo stavo per cadere e ho dovuto afferrare per un braccio il ministro olandese, e lui mi ha detto che ero ubriaco… Ma questo problema risale a un grave incidente stradale. Nel 1989, ho trascorso tre settimane in coma, e poi sei mesi in una sedia a rotelle.”
Segnalato da Nakatomy, grazie.
Nakatomy
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Germania, scontri fra estremisti e profughi
Video degli scontri
“Volksverraeter“
L’episodio di violenza si è verificato ieri sera nella cittadina di Bautzen, in Sassonia, dove da giorni la tensione è alta fra gli estremisti di destra locali e i profughi.
Scontri fra estremisti di destra e profughi sono avvenuti ieri notte nella cittadina di Bautzen, in Sassonia, nell’est della Germania. Lo ha riferito un portavoce della polizia.
80 militanti di estrema destra e 20 giovani profughi si sono affrontati in una piazza del centro, con insulti, lancio di bottiglie e qualche scontro fisico. A riportare gradualmente la calma sono intervenuti un centinaio di poliziotti, che hanno dovuto impiegare spray urticante e manganelli mentre i giovani profughi lanciavano contro di loro bottiglie. Anche nei mesi scorsi erano avvenuti incidenti a Bautzen fra locali e richiedenti asilo.
La tensione tra estremisti locali e profughi stava montando da lunedì, ha riferito l’emittente N24. “Conflitti” c’erano stati già nei mesi precedenti e martedì un 32enne della cittadina sassone era stato ferito dal lancio di una bottiglia, segnala l’agenzia Dpa.
A febbraio era stata ostacolata l’opera di spegnimento di un incendio doloso che aveva distrutto un centro di accoglienza per profughi, ricorda l’agenzia. C’erano stati anche applausi e altre manifestazioni di gioia per l’attentato. Quando a marzo il presidente della Repubblica Joachim Gauck si era recato a Bautzen per dimostrare solidarietà ai migranti era stato contestato e insultato al grido “traditore del popolo”, ricordano il sito del settimanale die Zeit e N24.
Il termine “Volksverraeter” era spesso usato dai nazisti per indicare tutti gli oppositori del terzo Reich ma fu utilizzato anche dal regime comunista dell’allora Ddr dove si trova Bautzen.
http://www.express.co.uk/news/world/710838/Germany-migrants-riot-brawl-fight-Angela-Merkel-refugee-policy