Banche, da Ue no a risparmiatori ciprioti: “Bail-in necessario, nessun risarcimento”

La Corte europea di giustizia ha confermato martedì 20 settembre che i clienti di banche cipriote che avevano presentato ricorsi contro le ristrutturazioni decise a Bruxelles nell’ambito del …

La Corte europea di giustizia ha confermato martedì 20 settembre che i clienti di banche cipriote che avevano presentato ricorsi contro le ristrutturazioni decise a Bruxelles nell’ambito del piano di salvataggio del 2013, non hanno diritto ad essere risarciti per le perdite subite.

In particolare, la Corte ha confermato il rigetto dei ricorsi di annullamento del protocollo di intesa siglato da autorità cipriote e istituzioni comunitarie e ha respinto nel merito i ricorsi presentati per ottenere i risarcimenti, pur annullando le precedenti ordinanze (datate 2014) del Tribunale Ue, dichiarando che in quella occasione “è incorso in un errore di diritto”.

Secondo la Corte Ue, “l’adozione del protocollo d’intesa in questione risponde a un obiettivo di interesse generale perseguito dall’Unione, vale a dire quello di garantire la stabilità del sistema bancario della zona euro nel suo complesso”. Ecco perché, “considerato il predetto obiettivo ed attesi la natura delle misure in questione e il rischio imminente di perdite finanziarie cui sarebbero stati esposti i depositanti in caso di fallimento delle due banche coinvolte, tali misure non costituiscono un intervento sproporzionato e inammissibile”.

Per questo motivo, i clienti che hanno presentato ricorso non hanno diritto ai risarcimenti richiesti per aver subito le conseguenze delle ristrutturazioni bancarie.

 

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