Una flotta di barche robotiche autonome, i Roboat, solcherà i canali di Amsterdam trasportando persone e merci e monitorando la qualità delle acque: è l’obiettivo del progetto coordinato dall’italiano Carlo Ratti, del Mit (Massachussets institute of technology), a cui sta lavorando con l’Istituto olandese per le soluzioni metropolitane (Ams).
Lo segnala Robohub, la maggiore comunità scientifica internazionale degli esperti di robotica. La capitale olandese diventerà dal prossimo anno un laboratorio vivente e banco di prova per queste barche robotiche, che serviranno a studiare come i canali d’acqua possano essere usati per migliorare le funzioni e la qualità di vita della città. Il progetto Roboat svilupperà una piattaforma logistica per persone e merci, mettendo un’infrastruttura dinamica su una delle più famose città d’acqua. ”L’idea è quella di una flotta autonoma di barche per il trasporto di merci e persone, che possa cooperare per avere un’infrastruttura ‘circolante temporanea’, come i ponti a richiesta o i palcoscenici montabili in un paio d’ore”, spiega Ratti.
Oltre all’infrastruttura e il trasporto, Roboat si servirà anche di sensori ambientali per monitorare la qualità delle acque nei canali e raccogliere dati per valutare salute pubblica, inquinamento e ambiente. Un progetto che per i ricercatori olandesi può avere molte applicazioni, come ad esempio lo sviluppo di una rete di Roboat in grado di spazzare via spazzatura galleggiante che ogni anno finisce nei canali. I primi prototipi saranno testati ad Amsterdam nel 2017, la fase iniziale del progetto dovrebbe durare cinque anni.