La Bce concede a 249 banche europee ben 45,27 miliardi di euro. È quanto si apprende dai risultati dell’asta Tltro II comunicati giovedì 22 settembre dalla stessa Banca centrale europea.
La partecipazione alla prima asta a giugno non era stata particolarmente elevata. Nonostante questo, l’ultima indagine della Bce ha rilevato che più della metà delle banche ha osservato un miglioramento della redditività grazie ai passati Tltro.
Nonostante non sembrino esserci notevoli differenze rispetto al contesto in cui si è svolta la precedente, le adesioni vanno ad indicare un lieve miglioramento generale nelle condizioni di finanziamento dei singoli paesi dell’Eurozona. Prima della pubblicazione dei risultati dell’asta erano state effettuate diverse previsioni che sono state ora completamente ribaltate.
La BCE ha concesso 45,3 miliardi di euro agli istituti di credito della zona euro a un tasso di interesse pari a zero, il ché doppia le aspettative di Reuters sull’andamento dell’asta. L’operazione di finanziamento alle banche europee, conosciuta come Tltro II, rivela dati molto diversi da quelli della precedente asta di giugno (31 miliardi di euro) in cui si era registrata una partecipazione più limitata.
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Nonostante l’iniziale tasso di interesse allo 0%, le banche europee potrebbero ricevere un interesse dello 0,4% su quanto preso in prestito dalla Bce, solo a condizione del soddisfacimento degli obiettivi. Secondo diversi analisti, l’andamento dell’asta potrebbe essere stato influenzato soprattutto dagli istituti di credito italiani, che si trovano ad affrontare la pressione dai regolatori europei per ripulire i loro bilanci e tagliare le loro stime.
Le aspettative relative alla nuova asta Tltro della Bce erano state piuttosto basse. Un recente sondaggio di Reuters aveva puntato a 22,8 miliardi di euro come totale di liquidità concessa dalla Banca centrale. I risultati dell’asta, invece, hanno più che doppiato le previsioni.
Questi numeri cozzano terribilmente con i moniti della Banca centrale, che proprio giovedì 22 settembre ha pubblicato il suo Bollettino economico, in cui raccomanda: “Occorre compiere ulteriori sforzi di risanamento, soprattutto nei paesi con debito pubblico elevato in relazione al Pil”.
Perché “questi paesi – sottolinea l’istituto centrale – devono imprimere all’incidenza del debito una solida dinamica discendente, giacché sono particolarmente vulnerabili a un aumento dell’instabilità nei mercati finanziari o a una risalita dei tassi di interesse. I paesi dell’area dell’euro con margine di intervento sui conti pubblici, invece, dovrebbero ricorrere – sottolinea la Bce – a questo spazio di manovra, ad esempio attraverso l’espansione degli investimenti pubblici, mentre ciascun paese si dovrebbe impegnare a conseguire una composizione di finanza pubblica più favorevole alla crescita”.
La piena conformità al Patto di stabilità e crescita, sottolinea la Bce, sarebbe di supporto ai paesi nella correzione degli squilibri di bilancio, guidandoli in tal modo verso una traiettoria di indebitamento adeguata. “In prospettiva – prosegue la Bce – occorrerà impegnarsi affinché i documenti programmatici di bilancio siano efficaci come allarme preventivo e strumento correttivo. Questo rende necessaria l’applicazione piena e coerente, nel tempo e fra paesi, delle disposizioni previste dal cosiddetto ”two-pack”.
Una volta ricevuti i documenti programmatici di bilancio a metà ottobre, la Commissione valuterà se sono rispettati appieno i requisiti del Patto. In caso di non conformità, la Commissione dovrà rinviare tali documenti ai paesi interessati”.