Occhio al certificato medico. Perché un solo errore di distrazione, una mail non partita o la pigrizia di un medico di famiglia con centinaia di mutuati può costare il posto di lavoro. Nel mondo che corre a grande velocità, arriva una sentenza che farà discutere.
Infatti, la Corte di Cassazione ha stabilito che il datore di lavoro agisce correttamente se licenzia il lavoratore che non controlla se il medico invia correttamente il certificato medico all’azienda. Quando si assenta per malattia, il lavoratore deve accertarsi che il certificato medico sia inviato telematicamente al datore di lavoro altrimenti può essere licenziato.
Il lavoratore deve sempre agire secondo i propri obblighi di buona fede e correttezza; quindi, quando si assenta dal lavoro per malattia, è obbligato a comunicarlo al datore di lavoro e a inviargli un certificato medico che attesti lo stato di malattia. Ebbene, la cassazione ritiene che il lavoratore sia tenuto ad accertarsi che il medico effettui correttamente la trasmissione telematica del certificato perché altrimenti l’assenza dal lavoro non sarà considerata giustificata.
Se l’azienda non riceve la comunicazione dell’assenza o il certificato, può licenziare inviandogli una semplice raccomandata con avviso di ricevimento. Per questo motivo è sempre necessario che il lavoratore comunichi la propria assenza con un fax o con una mail in modo da portare a conoscenza il datore di lavoro della malattia. Sarà poi opportuno anche accertarsi che il medico che ha redatto il certificato lo trasmetta correttamente tramite i sistemi telematici Inps.
Per essere certi che la trasmissione sia avvenuta in modo corretto occorre dotarsi del numero di protocollo in modo che la ricevuta possa essere sempre recuperata collegandosi al sito dell’Inps.
Secondo la Cassazione, il datore di lavoro non può licenziare se il lavoratore ha comunicato la propria assenza anche se il certificato medico non è trasmesso correttamente. Il lavoratore che informa il datore di lavoro della propria malattia agisce secondo buona fede e, quindi, può evitare di controllare la correttezza dell’invio del certificato e la sua ricezione da parte del destinatario.
Se il lavoratore avvisa della propria assenza ma, nonostante ciò, il datore di lavoro effettua il licenziamento è necessario inviare una comunicazione di impugnazione del licenziamento tramite raccomandata A/R presso la sede legale dell’azienda entro 60 giorni. Una volta espletato tale passaggio formale occorrerà rivolgersi ad un avvocato specializzato in diritto del lavoro perché entro 180 giorni dovrà essere depositato in Tribunale il ricorso per chiedere che il licenziamento venga dichiarato illegittimo.