In base ai dati forniti dal ministero dell’Interno, al 1 gennaio 2016 sono regolarmente presenti in Italia 3.931.133 cittadini non comunitari, numero sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dal report Istat sui cittadini non comunitari.
I paesi più rappresentati sono: Marocco (510.450), Albania (482.959), Cina (333.986), Ucraina (240.141) e India (169.394). La presenza non comunitaria risulta sempre più stabile sul territorio. Continuano infatti a crescerei soggiornanti di lungo periodo, che passano da 2.248.747 (56,3% sul totale) nel 2015 a 2.338.435 nel 2016 e rappresentano il 59,5% dei cittadini non comunitari regolarmente presenti.
Tra le prime dieci cittadinanze, la quota di soggiornanti di lungo periodo è particolarmente rilevante per gli stranieri provenienti da Albania e Marocco, ma risultano in forte crescita anche per le principali collettività dell’Est Europa: sia l’Ucraina che la Moldova arrivano al 63,8% (rispettivamente +5,3% e +8,5% rispetto all’anno precedente).
Queste collettività, dunque – rileva l’Istat – si vanno consolidando definitivamente sul nostro territorio. Resta invece relativamente contenuta e ampiamente sotto la metà delle presenze la quota di soggiornanti di lungo periodo cinesi. Rallentano i flussi in entrata a seguito del rilascio di nuovi permessi e, in contemporanea, crescono le “uscite” dal collettivo degli stranieri non comunitari dovute alle acquisizioni di cittadinanza italiana.
A seguito di queste dinamiche combinate diminuiscono i cittadini non comunitari di alcune collettività “storiche” presenti in Italia da lunghissimo tempo, come ad esempio quella albanese, che perde in assoluto il numero maggiore di permessi validi (-15.460, pari a -3% in un solo anno), quella marocchina (-7.907, -1,5%) e, in misura minore, quella filippina (-1.870). Per Marocco e Albania la diminuzione può essere in buona misura imputata proprio alle acquisizioni di cittadinanza italiana.
Boom “nuovi italiani”: dai 50mila del 2011 ai 159mila del 2014
Sono sempre più numerosi i cittadini non comunitari che ogni anno diventano italiani: da meno di 50 mila nel 2011 a quasi 159 mila nel 2015. Lo rileva l’Istat. Il numero maggiore di acquisizioni di cittadinanza riguarda albanesi (35.134) e marocchini (32.448) che insieme rappresentano oltre il 42% delle acquisizioni. Tra il 2014 e il 2015 sono diminuite le acquisizioni per matrimonio, dal 14% al 9%.
Per le donne si passa dal 25% al 16%. Il 42% di coloro che hanno acquisito la cittadinanza italiana nel 2015 ha meno di venti anni. Cresce il numero di chi acquisisce la cittadinanza per trasmissione dai genitori o perché, nato in Italia, al compimento del diciottesimo anno di età sceglie la cittadinanza italiana: da circa 10 mila nel 2011 a oltre 66 mila nel 2015.
Scende il numero dei permessi di soggiorno
Diminuisce invece il numero di nuovi permessi di soggiorno concessi a cittadini non comunitari. Durante il 2015 ne sono stati rilasciati 238.936, il 3,9% in meno rispetto al 2014. Tale diminuzione – rileva l’Istat nel report sull’immigrazione – ha interessato in misura maggiore le donne (-4,8% contro il -3% degli uomini). La flessione riguarda in particolare gli ingressi per motivi di lavoro (-35.312, pari al -62%).
Se nel 2014 rappresentavano il 23% dei nuovi ingressi, nel 2015 sono scesi al 9%. Continua invece a ritmi sostenuti la crescita dei permessi per asilo e protezione umanitaria (+19.398 ingressi, pari a +40,5%) che nel 2015 arrivano a rappresentare il 28,2% dei nuovi ingressi (19,3% nel 2014, 7,5% nel 2013).