I non-performing loan accumulati in Italia, Spagna e Irlanda pesano sui bilanci patrimoniali delle banche, sul mercato immobiliare e sulla disponibilità di credito, scrive l’Investors Service di Moody’s. Se le cartolarizzazioni possono alleviare la pressione sulle banche, l’efficienza dei processi di recupero (talvolta lunghi e complicati) gioca un ruolo importante nelle performance collaterali.
“Oltre all’Italia, c’è un potenziale per future cartolarizzazioni di asset non-core, con sottostanti mutui su immobili residenziali e commerciali, in Spagna e Irlanda. Detto ciò, le cartolarizzazioni di Npl hanno davanti a sé ancora molti rischi in termini di efficienza dei processi di recupero, di valutazione e qualità degli asset”, dice l’analista dell’agenzia David Bergman.
Moody’s sostiene che le lunghe e instabili procedure di esecuzione aumentano l’incertezza sui tempi di recupero dei flussi di cassa. La valutazione degli asset collaterali resta complessa, soprattutto per gli immobili commerciali, che spesso mancano di dati dettagliati sui prezzi. In aggiunta, la qualità dei dati spesso non è così solida come per le cartolarizzazioni performing, cosa che crea incertezza sulle previsioni di ritorno.
Le banche europee hanno stimato uno stock di asset non core, compresi i prestiti nonperforming (Npl) e reperforming (Rpl) e gli immobili di cui sono rientrate in possesso, pari a 2.300 miliardi di euro. Di questi, circa 1.000 miliardi costituiscono i Npl nei bilanci delle banche.
Gli istituti di credito sono sotto pressione per ridurre questo carico in modo da ripulire i bilanci e migliorare la redditività. Circa il 50% (537 miliardi) dello stock europeo di Npl viene da Italia, Spagna e Irlanda. La quota lorda di Npl sui prestiti totali, senza considerare gli accantonamenti sulle perdite, raggiunge il 18,4% in Irlanda, il 18,1% in Italia e il 9,5% in Spagna. Il rapporto di copertura (l’ammontare degli accantonamenti in relazione all’esposizione lorda di Npl) è del 45,4% per l’Italia, del 59,3% per la Spagna e del 53,6% per l’Irlanda. (Reuters)