La Banca Centrale Europea si prepara a ridurre il volume degli acquisti di Bond. Secondo l’agenzia Bloomberg, Francoforte potrebbe avviare il ritiro progressivo degli acquisti di titoli pubblici prima della fine del Quantitative Easing. Per ora si tratta solo di un’indiscrezione, non confermata da Francoforte, ma sono bastati i “rumors” per scatenare i primi effetti sui mercati, soprattutto quelli americani, con i titoli a lunga scadenza in calo.
Secondo le fonti citate da Bloomberg, ci sarebbe già un accordo di massima per diminuire il volume degli acquisti: dagli attuali 80 miliardi di euro al mese, si scenderebbe a circa 10 miliardi. La decisione di far partire il “tapering”, la riduzione degli acquisti, potrebbe essere il segnale di non voler proseguire la fase del piano avviata lo scorso aprile. Ma non è detto: Bloomberg non esclude un suo prolungamento oltre la data di scadenza attualmente prevista, vale a dire marzo 2017.
La Bce comunque nega che il tema sia già sul tavolo e ha fatto sapere che «il consiglio dei governatori non ha discusso di questi argomenti, come ha affermato Mario Draghi durante l’ultima conferenza stampa e durante l’audizione al Parlamento Europeo». Secondo fonti europee, il presidente della Bce avrebbe lasciato intendere che il Quantitative Easing continuerà sicuramente fino al marzo 2017, e anche oltre «se necessario». Il suo famoso bazooka, insomma, rimarrebbe ben carico. Ma sul punto non ci sarebbe ancora un orientamento definitivo all’interno dell’Eurotower, dove la dialettica tra le diverse anime è ancora molto aspra. Certamente, in caso di fine del Qe, l’uscita sarebbe comunque graduale per evitare shock.
Se le indiscrezioni fossero confermate, questa decisione potrebbe essere letta come una sorta di apertura di Draghi nei confronti di chi contesta da sempre la sua politica monetaria espansiva. Una concessione delle “colombe” ai “falchi”. I tedeschi – che rientrano nella seconda categoria – puntano infatti a un rialzo dei tassi. Dal loro punto di vista, i tassi di interesse bassi danneggiano le banche. E, come gli hanno ricordato alcuni parlamentari tedeschi nel corso della sua audizione al Bundestag, sono una sorta di “salvataggio occulto” per i Paesi che non fanno le riforme strutturali. Potrebbe dunque trattarsi di un cambio di linea dello stesso Draghi, che nelle scorse settimane aveva difeso la sua politica dicendo che «oggi abbiamo bisogno di tassi più bassi, per poterli avere più alti in futuro». E proprio davanti al Bundestag, il parlamento tedesco, il numero uno della Bce aveva ricordato che nel 2015 il Quantitative Easing ha fatto risparmiare 28 miliardi di euro alla Germania grazie alla riduzione dei tassi.
Dall’inizio del piano, la Bce ha acquistato 176,16 miliardi di titoli italiani, 255,07 miliardi di quelli tedeschi, 202,538 di quelli francesi e 126,387 di quelli tedeschi. Soltanto nel mese di settembre, gli acquisti hanno toccato quota 84,5 miliardi di euro, di cui 11,8 dall’Italia, 17,2 dalla Germania, 8,5 dalla Spagna e 13,6 dalla Francia. Ma nell’ultima settimana del mese il totale degli acquisti è stato di 14,24 miliardi di euro, in calo rispetto ai 18,537 di quella precedente.
L’indiscrezione sulla possibile graduale riduzione degli acquisti ha fatto perdere all’euro uno 0,2% sul dollaro, ma gli effetti sul rendimento dei titoli italiani sono stati contenuti. Lo spread tra Btp decennali e gli omologhi tedeschi è rimasto pressoché stabile a quota 136, con un rendimento dell’1,30%.
Fonte: La Stampa
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La Banca centrale europea potrebbe avviare il ritiro progressivo degli acquisti di Bond prima della conclusione del programma di quantitative easing, al ritmo di 10 miliardi di euro al mese. Lo scrive l’agenzia Bloomberg, citando funzionari della Bce. Ma proprio Francoforte smentisce le indiscrezioni: “Il Consiglio direttivo – si legge in una nota – non ha discusso di questi argomenti”.
Il solo accenno al “tapering” ha gelato i mercati insinuando il sospetto che la Bce stia effettivamente iniziando a pianificare la sua exit strategy e che l’indiscrezione sia stata fatta filtrare ad arte anche per accompagnare le manovre della Federal Reserve: tra meno di un mese la Fed dovrebbe varare la stretta sui tassi mentre tutte le altre maggiori banche centrali continuano sulla strada iper- espansiva.
E l’idea che ora anche la Bce inizi a pensare di rientrare nei ranghi può essere un buon assist e aiutare a minimizzare rischi di distorsioni. Così a poco sembra essere servita la postilla con cui le fonti dell’indiscrezione spiegano che la tempistica di un eventuale “tapering” dipende dall’andamento delle prospettive dell’economia e che comunque non è escluso che il piano di quantitative easing possa essere esteso e marciare a pieno ritmo con acquisti di titoli per 80 miliardi mensili.
Lo stesso Mario Draghi ha più volte ripetuto come un mantra che il Qe sarebbe durato “almeno” fino a marzo 2017 “o oltre se necessario” e comunque fino a quando non si vedrà una correzione significativa dell’inflazione accanto a segnali di miglioramento dell’economia. E se si considerano i prezzi anemici e la ripresa sempre a rischio, per il mercato appariva quasi scontato non solo lo scenario di una estensione del piano di stimolo monetario, ma anche la possibilità di un ulteriore ampliamento.
Ora, invece, appare inevitabile rifare i calcoli e non resta che aspettare la riunione di politica monetaria della Bce del 20 ottobre per i nuovi indizi che Draghi farà emergere durante la conferenza stampa.
robyuankenobi
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ronin
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…tu che lo conosci, sai benissimo che ti direbbe che questo sistema è da buttare nel cesso, che la sovranità monetaria è indispensabile e che lo stato non deve delegare a privati l’emissione della sua moneta…
…
robyuankenobi
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ronin
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robyuankenobi – Obi-Wan Kenobi
…probabilmente, oggi, Ezra Pound ti direbbe che una patrimoniale è inutile e che quello che serve è un cambiamento di sistema di emissione della moneta…
…
robyuankenobi
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ronin
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Dire che uno Stato non può perseguire i suoi scopi per mancanza di denaro è come dire che un ingegnere non può costruire strade per mancanza di chilometri
– Ezra Pound
ronin
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“La storia testimonia che i cambiavalute hanno usato ogni sorta di inganno, macchinazione, frode e violenza possibile al fine di mantenere il controllo sui governi per gestire il denaro e la sua emissione.”
President James Madison
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“Oggi il nome «democrazia» è rimasto alle usurocrazie, o alle daneistocrazie, se preferite una parola accademicamente corretta, ma forse meno comprensibile, che significa: dominio dei prestatori di denaro.”
Ezra Pound (1933)
ronin
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“L’attività bancaria fu fecondata con l’ingiustizia e nacque nel peccato.
I banchieri posseggono il mondo.Se glielo toglierete via lasciando loro il potere di creare denaro, con un colpo di penna creeranno abbastanza depositi per ricomprarselo.
Toglieteglielo via in qualunque modo e tutti i grandi patrimoni come il mio scompariranno, ed è necessario che scompaiano affinché questo diventi un mondo migliore in cui vivere.
Ma se preferite restare schiavi dei banchieri e pagare voi stessi il costo della vostra stessa schiavitù, lasciate che continuino a creare denaro.”
Sir Josiah Stamp, Direttore della Banca d’Inghilterra negli anni venti, considerato a quel tempo il secondo uomo più ricco di tutta l’Inghilterra.
robyuankenobi
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m.mazzoni
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http://phastidio.net/2016/09/12/fine-qe-bce-resa-conti-per-italia/