In Italia entrano nel circuito dei consumi oltre 2,1 milioni di tonnellate di prodotti in plastica, con una raccolta differenziata di quasi 900mila tonnellate e un avvio al riciclo di circa 540mila.
È quanto emerge dal convegno di Assorimap (l’Associazione nazionale riciclatori e rigeneratori materie plastiche) che in collaborazione con la Luiss, nella sede romana dell’università, si concentra sugli aspetti della riforma europea sui rifiuti e il ruolo del riciclo della plastica nell’economia circolare, anche per fare il punto della situazione in vista delle scadenze Ue al 2020 per una crescita sostenibile.
In Italia, osserva il presidente di Assorimap Walter Regis, “si fa tanta raccolta ma poi se ne ricicla molto meno”. Viene infatti riciclato, per esempio, circa un quarto dell’immesso a consumo (cui bisogna aggiungere 330mila tonnellate lavorate da operatori indipendenti). Secondo Regis il nostro Paese è sì tra i leader nella tecnologia e nell’impiantistica per il riciclo della plastica, ma ancora non c’è un sistema adeguato per valorizzare le imprese che investono su queste attività.
“Gli effetti – spiega il presidente di Assorimap – sono quelli di una migrazione delle aziende verso Paesi che invece hanno messo al centro delle politiche di sostenibilità un sistema di vantaggi per chi trasforma rifiuti per dare loro una seconda vita consumando meno risorse”. Quello dell’economia circolare, dice il presidente di di Confimi Industria (Confederazione dell’industria manifatturiera italiana e dell’impresa privata) Paolo Agnelli, è “un tema di assoluta importanza” che “può generare nuove opportunità per le imprese e che io per primo ho colto, rendendo il mio gruppo indipendente dalle multinazionali: con il riciclo dell’alluminio, abbattimento di Co2 e un risparmio energetico molto elevato”.
Nel sistema di economia circolare, rileva Marcello Di Paola, docente del corso di Popolazione, ambiente e sostenibilità alla Luiss, “i prodotti mantengono il loro valore aggiunto il più a lungo possibile e non ci sono rifiuti. A fine ciclo le risorse devono restare all’interno del sistema economico”.