Nasce un patetico ‘asse di difesa europeo’, figlio incapace sotto l’ombrello NATO

Nasce l’asse per una difesa europea più forte. Non un esercito comune, ma una ‘Unione della sicurezza’. I ministri della Difesa di Italia, Francia, Spagna e Germania si rivolgono …

Nasce l’asse per una difesa europea più forte. Non un esercito comune, ma una ‘Unione della sicurezza’. I ministri della Difesa di Italia, Francia, Spagna e Germania si rivolgono agli altri 24 colleghi dell’Unione europea oltre che all’alto rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini per rilanciare il loro interesse e impegno per l’attuazione della strategia globale messa a punto nei mesi scorsi da Bruxelles.

In una lettera vista dall’Agi si legge che “l’obiettivo non è la realizzazione di un esercito comune” ma “una più efficace, capace e continua Unione europea della sicurezza e della difesa”, in un quadro “politico complesso e segnato dalla crisi migratoria, le difficoltà economiche, le incertezze legate all’uscita del Regno Unito dall’Ue”, i quattro paesi sottolineano la necessità di rendere possibile “una risposta unitaria alle crisi esterne, rafforzando la capacità di reazione dei paesi terzi alle prese con crisi e instabilità, soprattutto in Africa, e proteggendo la popolazione, il territorio e i valori europei”.

A due settimane dal prossimo vertice dell’alleanza atlantica, nella lettera si ricorda l’importanza “dell’effetto deterrente e di difesa collettiva assicurato dalla Nato”. Infatti, sottolineano i 4 ministri, “la nostra proposta rafforza la strategia strategica Ue-Nato” e anche i Paesi che non fanno parte dell’Ue ma della Nato potranno contribuire alle missioni future, compreso il Regno Unito una volta uscito.

Gli strumenti a disposizione della risposta difensiva europea devono essere “efficienti ed autonomi” e a medio termine ci deve essere la possibilità di condurre missioni e operazioni comuni, pur senza arrivare all’esercito comune. In questa fase in cui “la sicurezza euro-atlantica è sottoposta a una sfida che non ha avuto per decenni”, questo “è il momento in cui l’Ue deve rafforzare la sua politica di sicurezza e di difesa”, conclude la lettera. (AGI)

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