Ci sono aspetti della vita quotidiana italiana in cui sono coinvolti istituzioni e politica che sfuggono e passano sopra ai cittadini, ma sui quali bisognerebbe invece cominciare a battere con insistenza, pubblicamente; l’Italia arretra e non cresce per il malcostume del clientelismo, del nepotismo, dello spregio sistematico di talenti e merito, a favore e beneficio di lobby, dei soliti noti e ben connessi, di tanti personaggi legati ai ‘poteri forti’.
Questo caso interessa il Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca guidato da Stefania Giannini, che speriamo risponda.
La vicenda, di cui Wsi.co è venuta a conoscenza, riguarda la Scuola IMT Alti Studi di Lucca, un’istituzione accademica pubblica organizzata come scuola di dottorato e centro di ricerca. Tale scuola riceve un finanziamento annuale dal Ministero dell’Università, dell’Istruzione e della Ricerca, appunto, grazie al Fondo di Finanziamento Ordinario per le Università, per un totale di 5,2 milioni di euro all’anno.
Parte consistente del finanziamento destinato alla scuola, pari circa a 3 milioni di euro, deriva direttamente dalla potente Cassa di Risparmio di Lucca, attraverso la Fondazione Lucchese per l’Alta Formazione e la Ricerca (FLAFR).
Arturo Lattanzi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca
Basta fare due ricerche in croce, e si scopre che la carica di Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca è attualmente ricoperta da Arturo Lattanzi, il cui secondo mandato scadrà nel marzo del 2017. Inoltre – ed ecco il punto – si scopre che Nicola Lattanzi, figlio di Arturo, è professore Associato di Economia aziendale all’Università di Pisa, ed era già membro del Consiglio direttivo della Scuola Universitaria ad Ordinamento speciale IMT di Lucca, nel periodo 2009 – 2011, quando suo padre all’epoca era già presidente della Fondazione bancaria lucchese.
Nicola Lattanzi, figlio di Arturo, professore Associato di Economia aziendale all’Università di Pisa
Chiediamo gentilmente al ministro Giannini:
stanti le insistenti voci, in Toscana e a Roma, secondo le quali il professor Nicola Lattanzi starebbe per assumere un incarico da docente presso la Scuola IMT di Lucca, se questi rumor – che a noi risultano assolutamente fondati – rispondessero al vero, e se, visto il rapporto parentale padre/figlio tra Arturo e Nicola Lattanzi, perfino piu’ grave dei classici casi di nepotismo in cui in Italia si fa carriera non per merito ma per ereditarietà, non ritiene allora il ministro Giannini di dover porre fine a questo sfacciato conflitto d’interessi in ambito universitario, di proporzioni tali che rischia di infangare malamente la reputazione internazionale conquistata in oltre 10 anni di attività accademica dalla Scuola IMT di Lucca?
Una risposta sarebbe gradita. Doppiamente, alla luce del fatto che Stefania Giannini è nata a Lucca.