Dopo 19 mesi di tweet, e dopo una querela per diffamazione, è svelato il mistero: Beatrice Di Maio, alias @BeatricedimaDi, la ragazza che appariva sul social network solo con un cartello #Iovotono, altri non è che la moglie di Renato Brunetta, il capogruppo di Forza Italia alla Camera.
A svelarlo è Libero, che dopo una accurata ricostruzione è riuscito a dare un volto e un nome a quell’account così seguito dai militanti grillini e che aveva scatenato una vera «macchina del fango» contro il governo Renzi, pubblicando centinaia di messaggi ironici e critici nei confronti del presidente del Consiglio e dei rappresentanti del suo staff.
Che avevano attirato l’attenzione particolare di palazzo Chigi e forse una segnalazione alla polizia postale per il tono e i contenuti dei messaggi. Uno, in particolare, aveva scatenato la durissima reazione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti. Era il 7 aprile del 2016, e i giornali parlavano dell’inchiesta sull’allora ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, e il fidanzato Gianluca Gemelli. Beatrice aveva twittato una battuta ironica: #intercettazioni, #Guidi: «Ho le foto di Delrio coi
mafiosi», con sotto un combo di quattro foto: Delrio con Renzi e Maria Elena Boschi, Delrio con il premier, Delrio che abbraccia Lotti e Delrio che bacia la Boschi. La frase era stata effettivamente pronunciata, ma da un consulente del ministero, Valter Pastena, e non dalla ministra Guidi. E comunque era stata giudicata offensiva da Lotti, che aveva fatto scattare la querela per diffamazione. Oggi la moglie di Brunetta, smascherata, confessa: «Se Lotti si è sentito offeso, mi dispiace e me ne scuso».
La confessione al marito
Scuse che la signora Brunetta ha dovuto presentare anche al marito, ignaro della sua doppia identità. «Renato non ne sapeva niente, gliel’ho confessato una sera dopo aver visto la trasmissione di Mentana che presentava tutti i miei tweet e si chiedeva chi fosse Beatrice Di Maio», racconta Titti Brunetta in un’intervista sul quotidiano di Feltri. «Ma non si è arrabbiato, anzi: è orgoglioso di me». Lui serafico ammette: «Titti ha le sue idee e la sua vita. Talvolta coincidono con le mie, altre volte no».
La signora in questo anno e mezzo si è divertita, ma ha anche tessuto una rete intensissima di contatti : soprattutto tra i Cinque Stelle, che la consideravano una loro sostenitrice, a partire dal cognome scelto, Di Maio, che richiamava il vicepresidente della Camera. «Ho usato quel cognome perché mi ricorda una persona cara- nega lei- Non sono l’unico nickname sulla rete, e quel che ho espresso sono io, Bea era il mio impegno civile».
Ma dietro Bea non c’era una brunetta 25enne, come molti raccontavano. Ma una biondissima signora, con qualche anno in più, madre di due figli, arredatrice di interni, che di «Brunetta» aveva solo il secondo cognome. E che oggi si rammarica: «La cosa che mi addolora di più è pensare che tutti quelli che mi seguivano penseranno che li ho traditi. Non è così. Sono stata sincera con loro».
Fonte: Corriere della Sera
robyuankenobi
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peter pan
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Me l’hanno mandata i consuoceri spioni!!!!! Dicono che è una tua foto da giovane, ora invece da vecchio giochi sulla spiaggia con i secchielli, veleggi mangiando…. e soffri terribilmente della malattia dell’agnello AhAhAhAh!!!!
Ciao Ruby rubacuori, a domani. Salutami la coccodrilla!
PS Qui piove che Dio la manda, tempo infame, avevo un barza da scrivere ma è tardi e la mia sene gallese mi reclama….
robyuankenobi
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peter pan
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No lo so, tu sei la Minetti, solo che con l’età le minne ti si sono un po’ appesantite e ti sono arrivate alla panza!!! Foto della tua ultima gita in barca con una fan ai remi…
Adesso capisco anche perchè il Brunetta è sempre incazzato con il mondo intero per ordine e conto di Forza Itaglia: basta guardare la moglie!!!!!
A stasera.
robyuankenobi
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