«Guarda una cosa da un diverso punto di vista e sarà la cosa stessa a cambiare… Lo dicono del sorriso di Monna Lisa, ma vale per tutto. La posizione da cui si guarda è più importante di ciò che viene guardato.
Guardano la vittoria del NO al referendum italiano, e vedono l’inizio di un’apocalisse. Parlano d’incertezza politica e di turbolenze sui mercati, d’impennata dello spread e di rischio contagio.
Io guardo la vittoria del NO da quest’ufficio di London City, fuori dall’Europa, al tempo della Brexit, e vedo un’occasione dove tutti scorgono il pericolo imminente. Io, Bruno Livraghi, il raider della street, il corsaro dei mercati che ha saputo aspettare.
Da questa stanza asettica nel distretto finanziario londinese, lungo le sequenze alfanumeriche che si alternano su uno schermo ultrapiatto, vedo il manifestarsi del momento propizio. A guardarlo da qui, il risultato del referendum mette a posto tante cose. Prepara il terreno per un governo (semi)tecnico, affonda una volta per tutte quello spirito maggioritario che è sempre stato inadatto all’Italia e che, nell’attuale congiuntura, è semplicemente improponibile, consente ai partiti tradizionali di riorganizzarsi, e – anche se non sembra – disinnesca le forze anti-sistema imbrigliandole in un fase interlocutoria, presenta il conto a un governo che aveva perso il suo asset principale: il consenso bipartisan.
Se in tanti vedono la tempesta approssimarsi al centro del Mediterraneo, io presagisco bonaccia. O la quiete dopo il diluvio. Questo referendum è un elemento di stabilizzazione.
E quindi, dopo aver aspettato, ora mi muovo rapido e comincio a comprare. È un “buy assoluto”, come diciamo sulla street.
Compro importanti pacchetti azionari italiani e posizioni strategiche in assicurazioni, compro i bond subordinati di Unicredit e tutti i business regolati: distribuzione acqua, gas, energia…
Una mano veloce che ho preparato da tempo, aspettando.
Volete sapere delle banche italiane?
Le banche italiane, più o meno antiche, faranno la fine che devono fare. Nel frattempo io comincio a comprare, anche perché già da stamattina la Bce sta comprando di tutto. La sento, la avverto: sta comprando bond, ma non solo, stavolta compra pure equity. E io mi metto in scia. E compro.
Lo chiamo normalitazion trade… accade tutte le volte che la paura serpeggia sui mercati.
Me lo insegnò Derek Morgan a individuare la mano che si muove dietro alle sequenze alfanumeriche degli schermi.
E allora Cosa volete che sia il NO in un referendum sulla riforma costituzionale per un Paese il cui primo articolo della costituzione materiale recita: “L’Italia è un Paese fondato sulle crisi finanziarie?”».
di Bruno Livraghi da Facebook