Sergio Mattarella ha affidato a Paolo Gentiloni l’incarico di formare il nuovo governo dopo le dimissioni di Matteo Renzi. Gentiloni, accettando con riserva, ha dichiarato: “Dalle consultazioni, è emersa l’indisponibilità delle maggiori forze delle opposizioni a condividere responsabilità in un nuovo governo. Dunque, non per scelta, ma per senso di responsabilità, ci muoveremo nel quadro del governo e della maggioranza uscente”.
“Nuove regole elettorali”. “Cercherò di svolgere il compito con dignità e responsabilità – ha dichiarato il premier incaricato – per accompagnare e facilitare il lavoro parlamentare nel definire le nuove regole elettorali”. “Tengo presente l’urgenza di cui ha parlato il presidente della Repubblica: riferirò al più presto al capo dello Stato”.
“Coerenza Renzi merita rispetto”. “Dalle consultazioni – ha aggiunto l’ex ministro degli Esteri – è emersa la conferma della decisione del premier Renzi di non accettare un reincarico in coerenza con l’impegno assunto durante la campagna referendaria. E questa coerenza merita rispetto”.
“Priorità ricostruzione zone terremotate”. “Sono infine consapevole – ha sottolineato infine Gentiloni – dell’urgenza di dare all’Italia un governo nella pienezza dei poteri e di rassicurare i nostri cittadini che affronteremo con il massimo impegno le priorità internazionali, economiche e sociali. A cominciare dalla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto”.
“Governo in tempi brevi”. I tempi per la formazione del nuovo esecutivo (quello di Gentiloni è il 64esimo governo della Repubblica), dovranno essere strettissimi. Il premier incaricato svolgerà le consultazioni dalle 18,30 nella sala del Cavaliere a Montecitorio. E ha fatto sapere che tornerà al Quirinale “non prima di domani”. Come Mattarella ha sottolineato al termine delle consultazioni, il Paese “ha bisogno di un governo in tempi brevi” perché ci sono “scadenze e impegni da rispettare, sul piano interno, europeo e internazionale”. E proprio il piano europeo è quello più impellente: giovedì 15 c’è infatti il Consiglio Europeo e Mattarella vuole un governo insediato e con pieni poteri.
Il no di Cuperlo all’Istruzione. Gentiloni dovrà recuperare lo strappo apertosi con la minoranza dem nella lunga campagna referendaria. Ma il primo tentativo in questa direzione è fallito. L’offerta più clamorosa – declinata – è stata avanzata a uno dei leader della sinistra interna, Gianni Cuperlo, che nelle ultime settimane che hanno preceduto il voto del 4 dicembre si era orientato per il Sì. A lui è stato proposto l’ingresso nel governo Gentiloni con la delega alla Pubblica istruzione. A conferma del fatto che Stefania Giannini non sarà riconfermata al suo posto. Ma Cuperlo ha rifiutato.
L’incognita Verdini. Non sarà facile, per Gentiloni, placare la ‘voglia di governo’ di Denis Verdini e dei suoi parlamentari, che puntano a ottenere un ministero e parecchi sottosegretari. Una richiesta che imbarazza ampi settori del Partito democratico, ma che si scontra con un dato di realtà: a Palazzo Madama gli uomini di Ala possono contare su 18 senatori, senza i quali è impossibile immaginare di poter governare.
L’agenda di Gentiloni. Gentiloni ha promesso tempi brevi e quindi al più tardi martedì preparerà la lista dei ministri (totonomi) e scioglierà la riserva, per arrivare a giurare entro mercoledì e presentarsi forte in Europa. Poi ci sarà il passaggio della fiducia, anche se la maggioranza che sosterrà il governo sarà praticamente la stessa del governo Renzi, visto che gli altri partiti non hanno dato la disponibilità – Forza Italia in primis – alla formazione di un governo di larghe intese. A quel punto la politica potrà pensare alla nuova legge elettorale per poi andare alle urne nella tarda primavera, probabilmente a giugno.
M5s: “Usciremo dall’Aula”. Dall’opposizione il M5s continua la sua battaglia. “Non vogliamo legittimare questo governo neanche con un nostro No alla fiducia. Sicuramente
resteremo fuori e stiamo valutando tempi e modi. Non abbiamo mai pensato a dimissioni di massa, ma non staremo con le mani in mano”, ha dichiarato a Skytg24 la capogruppo M5S alla Camera, Giulia Grillo.
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“Ringrazio il presidente della Repubblica per l’incarico che mi ha conferito: è un alto onore che cercherò di svolgere con dignità e responsabilità: il quadro ampio e articolato delle consultazioni sarà la base del mio lavoro per definire la composizione del governo e per accompagnare e se possibile facilitare con la necessaria sollecitudine le nuove regole elettorali“.
Così il presidente del Consiglio incaricato, Paolo Gentiloni, si è presentato davanti ai giornalisti dopo aver accettato con riserva l’incarico dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Gentiloni ha spiegato che Matteo Renzi ha scelto di non accettare un reincarico “in coerenza con l’impegno preso nel corso e della campagna referendaria. Questa coerenza merita rispetto da parte di tutti”.
Il ministro degli Esteri ha anche rivelato che dalla consultazioni è emerso l’indisponibilità delle altre forze politiche, quelle di opposizione, di “condividere le responsabilità in un nuovo governo“. “Non per scelta, ma per senso di responsabilità” ha dichiarato Gentiloni che il nuovo governo si muoverà nell’ambito della “maggioranza uscente”.
Il presidente del Consiglio incaricato si è detto “consapevole dell’urgenza di dare all’Italia un governo nella pienezza dei poteri, per rassicurare i cittadini e affrontare con massimo impegno e determinazione le priorità internazionali, economiche, sociali, a iniziare dalla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto”. Gentiloni ha poi garantito che scioglierà “la riserva il più presto possibile”.
Finito l’incontro con i presidenti dei due rami del Parlamento, Pietro Grasso e Laura Boldrini. Gentiloni, che è atteso già domani al Quirinale per sciogliere la riserva, ha iniziato le consultazioni per il nuovo esecutivo alla Camera. A chi gli domanda se la lista dei ministri del nuovo governo può arrivare già stasera Gentiloni ha risposto. “Ci mettiamo al lavoro”.
Di Maio: “Gentiloni avatar di Renzi, sarà mobilitazione”
“Stiamo con i cittadini, non con i voltagabbana” scrive su Twitter il leader del M5S Beppe Grillo, rinviando al post scritto da Luigi Di Maio sul blog del M5S e su Facebook. “C’è un Paese che vuole votare. I cittadini non vedono l’ora di cambiare l’Italia con il proprio voto. I partiti in queste ore stanno fabbricando l’ennesimo Governo in provetta per continuare a mantenersi i loro mega stipendi, le loro pensioni e i benefit. Noi stiamo con il popolo italiano. Non con questa banda di voltagabbana. Non staremo a guardare. Un’auto blu vuota è arrivata al Quirinale e ne è sceso Gentiloni #votosubito”, ha scritto Di Maio.
Che In mezz’ora su RaiTre dice: “Penso che domenica scorsa abbiano votato 30 milioni di italiani che hanno dato un segnale a questa classe politica. Adesso arriva Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi come se nulla fosse. Per me è null’altro che l’avatar di Renzi che gli tiene calda la sedia in attesa che torni. Renzi non ha mai capito segnale che gli italiani hanno dato, non si è mai dimesso veramente. La scelta del Presidente della Repubblica non la condividiamo ma la rispettiamo. Ricorderemo a questo governo che è illegittimo, che si basa sul tradimento degli elettori. Non parliamo di collaborazione, parliamo di mobilitazione, di manifestare contro questo governo in maniera pacifica” nelle forme “che saranno decise nelle prossime ore”.
Di Maio conferma l’Aventino del M5S: “Non abbiamo intenzione di votare né la fiducia né il No al governo Gentiloni che è frutto di una manovra di palazzo. La prossima legge elettorale fatta da un Parlamento la dovrà fare un parlamento eletto dal popolo. L’idea di un tavolo sulla legge elettorale è finita. L’idea di aprire nuovamente il vaso di Pandora è solo una scusa per prender tempo, per arrivare fino al 2018. Proponiamo che la legge della Camera come esce dal vaglio della Consulta, si applichi anche al Senato su base regionale”.
Lega: “Utero in affitto applicato alla politica”
“Conosco Gentiloni sin dai tempi del liceo, quando al Tasso di Roma guidava gruppi dell’estrema sinistra. Poi si è moderato al punto che oggi è uno dei protagonisti di una politica di importazione di clandestini che ha raggiunto in Italia livelli record” dichiara il senatore Maurizio Gasparri (FI). “Gentiloni? Il primo caso di Governo nato con la pratica dell’utero in affitto applicata alla politica. Tanti padri, da Renzi a Napolitano, che senza averne legittimità continuano a prevaricare sul popolo, a privare i cittadini di avere un governo eletto pur di rimanere incollati ai posti di comando.
Continueremo – dice il deputato della Lega dei Popoli-Salvini, Alessandro Pagano – in questa battaglia democratica e il prossimo sabato a Palermo insieme a Matteo Salvini faremo sentire forte la nostra voce: voto subito, non ci sono altre alternative”. “Dopo 20 milioni di voti per una democrazia fondata sul lavoro arriva il Governo Renzi-bis presieduto da Gentiloni. Elezioni al più presto. Ok al Consultellum” twitta Stefano Fassina, di Sinistra Italiana.
Gli auguri del Pd. l’abbraccio di Rutelli
Dal Pd arrivano gli auguri di buon lavoro: “Dignità, responsabilità, sollecitudine. Parole per dare nuovo governo al paese. Buon lavoro a incaricato” scrive su Twitter Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera. “Paolo Gentiloni è competente, perbene, leale (innanzitutto verso la Repubblica Italiana). Merita il più largo sostegno in questa difficile prova, oltre all’abbraccio di chi gli vuole bene” commenta Francesco Rutelli. “Il conferimento dell’incarico a Paolo Gentiloni è una scelta positiva sia per la personalità dell’incaricato, sia per la cornice che il Presidente della Repubblica e lo stesso presidente incaricato hanno dato al nuovo governo” dice Fabrizio Cicchitto, presidente della commissione esteri, di Ncd.
Gentiloni gradito a Bersani, Franceschini e Renzi
La scelta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è caduta sul ministro degli Esteri del governo Renzi dopo tre giorni di consultazioni. Questa mattina intorno alle 9 il Quirinale aveva diffuso una nota in cui informava della convocazione per le 12.30. Gli incontri istituzionali del capo dello Stato erano terminati ieri con il colloquio con la delegazione Pd, che però non aveva fornito nomi di possibili presidenti del consiglio per il dopo Renzi, complicando la scelta che però come annunciato è arrivata nel giro di poche ore da parte del presidente.
Quindi questa mattina ha chiamato sul Colle l’esponente dem, dato per favorito in questi giorni per l’ottenimento dell’incarico e anche in segno di continuità con il precedente esecutivo. A Palazzo Chigi arriva l’unico nome che ha messo d’accordo le correnti del partito Democratico ed era gradito a Bersani, Franceschini e naturalmente al premier dimissionario Matteo Renzi eppure da lui così diverso.
Renzi su Facebook: “Ho sofferto a chiudere gli scatoloni”
Intorno all’una di notte il segretario dem aveva postato un lungo testo su Facebook dove dava per scontato il cambio di inquilino a Palazzo Chigi, mentre gli ultimi retroscena continuavano a dare qualche solida chance a un suo bis: “A chi verrà a Chigi dopo di me, lascio il mio più grande augurio di buon lavoro e tutto il mio tifo: noi siamo per l’Italia, non contro gli altri”.
Il presidente del consiglio uscente, dimessosi dopo la sconfitta al referendum costituzionale, ha aggiunto: “Ho sofferto a chiudere gli scatoloni ieri notte, non me ne vergogno: non sono un robot. Ma so anche che l’esperienza scout ti insegna che non si arriva se non per ripartire”.
I toni non sembrano quelli di un addio alla politica: “Ai milioni di italiani che vogliono un futuro di idee e speranze per il nostro Paese dico che non ci stancheremo di riprovare e ripartire. Ci sono migliaia di luci che brillano nella notte italiana. Proveremo di nuovo a riunirle – spiega – Facendo tesoro degli errori che abbiamo fatto ma senza smettere di rischiare: solo chi cambia aiuta un Paese bello e difficile come l’Italia”. E “noi siamo quelli che ci provano davvero – sottolinea – Che quando perdono non danno la colpa agli altri. Che pensano che odiare sia meno utile di costruire. E che quando la sera rimboccano le coperte ai figli pensano che sì, ne valeva la pena. Sì, ne varrà la pena. Insieme”.
Fonte: Il Fatto Quotidiano
Mulder
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Consuelo..!! Bell’articolo..
Difficile pensare che Renzi abbia puntato solo sulla sua sconfitta, mentre invece puo’ essersi posizionato in modo da non perdere in ogni caso con la mossa tipica degli scacchi “degli Occhiali “... per certo suggeritagli da qualcuno…
Consuelo
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Leggi ciò che scrive Peter Koenig. E se avesse ragione?
http://www.informationclearinghouse.info/46005.htm
Mulder
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Gentiloni …
Il PD stranamente non si e’ azzuffato per la poltrona, e lasciato al Presidente la scelta. Il successore di Renzi dovra’ caricarsi sulle spalle tutti i guasti provocati dai 1000 giorni del guappo.. quindi perche’ sputtanare uno come Franceschini quando c’e’ una ameba come Gentiloni, ansioso di acettare l’avventura..!! Lui e’ un fedele valletto dell’Europa e della NATO, un uomo senza palle e dignita’, quello che conta per meritare la fiducia dei poteri che contano…
Dovra’ trovare il denaro per le Banche nostrane e per gli sforamenti dalle regole europee : servono 40 mld. solo per rientrare nelle imposizioni di Bruxelles per evitare lo scatto delle clausole di salvaguardia, cioe’ l’Iva al 25% epoi nel 2018 al 25,9 % . Peggio che vada affidera’ alla troika il Paese, col prestito del Mes, visto che e’ gia’ predisposto per salvare le nostre banche.
La cupola politica vuole evitare le elezioni, vivacchiando trasformando errori enormi in emergenze, e nessuno meglio di Gentiloni, esperto cameriere della Mangiatoia Politica, al servizio di Ue, Vaticano e Nato, puo’ rassicurare Bruxelles, l’FMI ed i generali di Washington. E’ davvero un uomo quattrostagioni…
Consuelo
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l’articolo di Blondet, da te segnalato, lo si può leggere qui
http://www.maurizioblondet.it/mattarella-pd-daranno-al-mes-le-chiavi-dello-impariamo-cose/
robyuankenobi
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ronin
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Mattarella e il PD daranno al MES le chiavi dello Stato. Impariamo cos’è.
Maurizio Blondet 10 dicembre 2016
http://www.maurizioblondet.it/mattarella-pd-daranno-al-mes-le-chiavi-dello-impariamo-cose/
“IL VOSTRO PROGETTO È RENDERE IRREVERSIBILE LA PERDITA DELLA SOVRANITÀ: PER QUESTO VI APPOGGIANO I POTENTATI FINANZIARI”. Così Nino Galloni apostrofa, in questo video, Luigi Marattin, consigliere economico della presidenza del Consiglio Matteo Renzi. Non si può essere più chiari
…
…ecc…
…
ronin
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per non farci votare un motivo c’è
vignetta