L’ex agente del MI6 britannico che ha realizzato l’ultimo dossier-scandalo su Donald Trump è “terrorizzato” dopo la pubblicazione del suo nome e teme ritorsioni da Mosca.
Su Trump spunta dossier a ‘luci rosse’. Rapporti con la Russia e rivelazioni personali, economiche e sessuali. Il DOC
Lo rivela il Daily Telegraph citando fonti vicine all’uomo, Christopher Steele, 52 anni.
Mercoledì sera l’ex agente ha “lasciato l’abitazione nel Surrey, affidando il gatto a un vicino”.
Quando ha saputo che la sua identità sarebbe stata resa nota Steele “è inorridito, ora teme per sé e la sua famiglia”, afferma la fonte. (Ansa)
***
L’ex spia britannica che ha compilato il dossier russo di Donald Trump lavora come consulente e direttore di una azienda privata che si occupa di sicurezza. A scriverlo è il Wall Street Journal.
Christopher Steele ha 52 anni ed è a capo della società londinese Orbis Business Intelligence insieme a Christopher Burrows, 58 anni. Proprio Burrows, al telefono con il Wall Street Journal non ha voluto confermare o negare la notizia. Inoltre un vicino di Steele ha fatto sapere che l’ex spia non sarà a casa per qualche giorno.
Nelle settimane precedenti Steele ha più volte negato la possibilità di essere intervistato, sostenendo che gli argomenti fossero troppo scottanti. Il profilo LinkedIn di Burrows sostiene che in precedenza il 58enne avrebbe avuto incarichi governativi in ambito diplomatico.
Quello di Steele invece è meno chiaro sulla questione, anche se – fa notare il Wsj – è pratica diffusa per le spie avere lavori di copertura presso ambasciate dei propri paesi.
Orbis Business Intelligence è stata fondata nel 2009 e ha un network di professionisti dell’intelligence, attraverso i quali fornisce consulenze strategiche ai propri clienti.
Il rapporto pubblicato per intero da BuzzFeed martedì circolava da tempo negli ambienti di Washington.
È del tutto non confermato e sostiene che Trump e i suoi collaboratori hanno contatti diretti e di affari con Mosca. Inoltre si sostiene che il presidente eletto avesse organizzato una performance sessuale: la pratica del ‘golden shower’.
Trump avrebbe pagato prostitute russe per urinare sul letto della camera usata da Michelle e Barack Obama, guardando mentre lo facevano. Il dossier di 35 pagine è arrivato nelle mani dell’intelligence americana l’anno scorso e una parte di esso è stato mostrato a Trump e a Obama. (Askanews)