La sconfitta al referendum “brucia, eccome se brucia. Tanto che il vero dubbio è stato se continuare o lasciare. Ma poi uno ritrova la voglia di ripartire”. Cosi Matteo Renzi a Repubblica, nella prima intervista dopo il 4 dicembre. L’ex premier ammette che “nei primi giorni” dopo la sconfitta era tentato di uscire dalla politica, ma poi “ho pensato che solo il vigliacco scappa nei momenti di difficoltà” e ora è pronto a ripartire dagli errori per cambiare e rilanciare il PD. “La nostra battaglia – promette – è appena cominciata”.
Ma il segretario del PD assicura che non vuole nè rivincite nè vendette. “Riorganizzo la struttura del partito”, sottolinea. Renzi ammette che “uno dei miei limiti” è stato dire troppi ‘iò e pochi ‘noì. L’errore “clamoroso” è stato “non aver colto il valore politico del referendum. Mi sono illuso che si votasse su province, Cnel, regioni. In questo clima la parola riforma è suonata vuota, meccanica, artificiale. Tre anni dopo avrei dovuto metterci più cuore, più valori, più ideali. Insomma meno efficienza e più qualità”.
L’ex premier respinge l’accusa di aver scelto i più fedeli a Firenze anziché i più bravi in Italia. Adesso “lanceremo una nuova classe dirigente, gireremo in lungo e in largo l’Italia, scriveremo il programma dei prossimi cinque anni in modo originale. Siamo ammaccati dal referendum ma siamo una comunità piena di idee e di gente che va liberata dai vincoli delle correnti. Ci sarà da divertirsi nei prossimi mesi dalle parti del Nazareno”.
Banca Etruria, abbiamo fatto tutto quello che andava fatto
Il caso Etruria “ci è costato molto. Ma abbiamo fatto tutto quello che andava fatto. Abbiamo commissariato la banca, mandato a casa gli amministratori, compreso il padre della Boschi”. Renzi ha ricordando che “Etruria è l’unica banca sanzionata due volte, ci sono indagini della magistratura e ci saranno processi: vedremo chi sarà condannato e chi no”.
Ballottaggio serve a evitare inciuci
Matteo Renzi resta favorevole al ballottaggio, perché “è il modo per evitare inciuci, governissimi, larghe intese tra noi e Forza Italia che non servono al Paese e aprono un’autostrada ai grillini”. “Ballottaggio o sennò Mattarellum. Se poi dalla Corte verrà fuori un sistema diverso ci confronteremo con gli altri. Col maggioritario il PD è il fulcro di un sistema simile alla democrazia americana. Con il proporzionale torniamo a un sistema più simile alla democrazia cristiana. Ma il Pd – assicura – sarà decisivo comunque”. “Credo nel Pd”, sottolinea il segretario. “Credo nell’intuizione veltroniana del partito maggioritario, credo possa essere la spina dorsale del sistema, soprattutto in un quadro bipolare come piace a me”.
Unità, vedrò Staino e amministratori ma se giornale non vende che c’entra iil segretario?
“Faremo di tutto. Vedrò Staino e gli editori della settimana prossima. Ma se il giornale vende poco davvero pensiamo che la colpa sia del segretario del partito?”. Ha risposto Renzi alla domanda sul quotidiano L’Unità, assicurando che “lavoreremo a una soluzione con umiltà e buon senso”. (AGI)