Neo-presidente indegno: gli attentatori dell’11 settembre arrivavano da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto e Libano. E proprio in questi Paesi, come denunciato in questi giorni dai media americani, con Bloomberg che ha citato i dati registrati dalla Federal Electoral Commission (Fec), il presidente americano fa affari.
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Il decreto voluto dal presidente americano Donald Trump per la “protezione della nazione contro l’ingresso di terroristi stranieri negli Stati Uniti”, con cui è stato vietato l’arrivo di cittadini di sette Paesi musulmani, non comprende gli Stati da cui arrivavano i terroristi dell’11 settembre 2001, dove di fatto la Trump Organization fa affari o è in procinto di firmare accordi. Un’omissione che per la stampa americana indica chiaramente un conflitto di interessi.
I Paesi presi di mira sono Iraq, Iran, Yemen, Libia, Siria, Somalia e Siria, mentre gli attentatori dell’11 settembre arrivavano da Arabia Saudita, Emirati arabi uniti, Egitto e Libano. E proprio in questi Paesi, come denunciato in questi giorni dai media americani, con Bloomberg che ha citato i dati registrati dalla Federal Electoral Commission (Fec), il presidente americano fa affari.
Trump, sul bando anti-musulmani dilaga la protesta. Caos aeroporti. Onu e Merkel: “Illegale, viola convenzione Ginevra”
In Arabia saudita, Trump ha registrato quattro aziende, tutte con interessi in progetti di sviluppo a Gedda, la seconda città del Paese dopo la Mecca.
Negli Emirati, la Trump Organization ha accordi per un club di golf, ville di lusso e una spa in costruzione a Dubai, e un secondo club di golf disegnato da Tiger Woods.
In Egitto sono state registrate due aziende: Trump Marks Egypt e Trump Marks Egypt LLC.
Dalla lista sono esclusi anche la Turchia, dove il presidente americano possiede due torri di lusso a Istanbul, e l’Azerbaigian, dove è stata completata la costruzione di un grande hotel, ancora non funzionante. Ugualmente esclusa l’Indonesia, uno dei più grandi Paesi a maggioranza musulmana, dove Trump intende aprire due immobili.
Come ricorda la National Public Radio (Npr, organizzazione indipendente no-profit che riunisce oltre 900 stazioni radio statunitensi), nel 2015 Ivanka Trump disse che l’azienda stava valutando “molteplici opportunità a Dubai, Abu Dhabi, Qatar, Arabia Saudita, le quattro aree dove vediamo maggiore interesse”.
Ugualmente escluso dalla lista il Pakistan, da tempo accusato di sostenere il terrorismo e definito da Trump, subito dopo l’elezione alla Casa Bianca “un Paese fantastico” guidato da un “tipo super”, ossia il premier Nawaz Sharif. Di origini pachistane, ma con cittadinanza Usa, era il responsabile della strage di San Bernardino del 2015, Syed Rizwan Farook che, insieme alla moglie Tashfeen Malik, pachistana cresciuta in Arabia Saudita, ha ucciso 14 persone e ne ha ferite altre 22. L’attentato di Orlando dello scorso anno, in un nightclub frequentato da omosessuali, è stato invece compiuto da un cittadino americano di origini afgane, Omar Mateen, mentre l’attentato alla maratona di Boston fu opera di due fratelli russi. (Askanews)
Trump tiene i Paesi con cui fa affari fuori dal bando. L’accusa del NYT
C’è un aspetto “preoccupante” nell’ordine esecutivo di Donald Trump che impedisce per tre mesi l’accesso agli Stati Uniti ai cittadini di sette Paesi a maggioranza islamica (Iraq, Siria, Iran, Sudan, Libia, Somalia e Yemen). Tra questi, nota il New York Times, non figurano i Paesi con cui le aziende del presidente Usa fanno affari.
Da dove arrivano i terroristi
Sono Paesi poveri, sconvolti da guerra e terrorismo quelli inseriti nella black list di Trump. Ci sono Paesi che si sono appena ripresi al termine di sanguinosi conflitti, Paesi ancora instabili. Perché, si domanda Richard W. Painter, ex capo del team etico-legale della Casa Bianca durante le ere Bush e Obama, il presidente Usa non ha inserito nella lista Arabia Saudita, Emirati Arabi ed Egitto? Diciotto dei 19 terrororisti dell’11 settembre provenivano da questi tre Paesi. E gli attentati furono organizzati da un saudita, Osama Bin Laden, insieme con il suo braccio destro, l’egiziano Ayman al-Zawahri.
Gli affari di Trump all’estero
Trump fa affari in Arabia Saudita, dove ci sono diverse società collegate al suo impero. In Egitto ci sono due società della Trump Organization e negli Emirati Arabi le aziende del neo presidente Usa hanno ottenuto licenze per la costruzione di un resort, con campi da golf, di una spa e di un residence di lusso. Alcune società sono state chiuse, altre sono ancora in attività.
Il conflitto di interessi di Trump
Secondo l’autore dell’articolo, è evidente il conflitto di interessi di Trump. Ancor più perché il presidente Usa si è rifiutato di pubblicare la sua denuncia dei redditi e i dettagli sul suo impero immobiliare. “Gli immigrati che arrivano da Paesi che possono fare affari con la Trump Organization sono liberi di entrare e uscire dagli Stati Uniti. Gli immigrati che arrivano invece da Paesi che non si possono permettere questi affari possono essere fermati in aeroporto e mandati a casa, dove molti muoiono”, è l’accusa di Painter che oltre ad aver lavorato per la Casa Bianca per oltre 15 anni, insegna alla Law School dell’università del Minnesota. (AGI)
nerio
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nerio
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Mulder
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L ‘Articolo non entra nel merito del decreto, ma espone gli Interessi che Trump vorrebbe proteggere. E’ un atto GRAVE..!! Trump deve proteggere gli interessi delle Lobby, dei Bankster come faceva Obama, Clinton , Bush…mica i suoi..!!!
Nel merito del decreto, invece, Trump ha solo preso quello esistente emesso da Obama, il Terrorist Travel Prevention Act del 2015 a cui ha aggiunto Somalia Yemen e Libia, poiche’ non possiedono Ambasciate Consolari per ” Intervistare” i soggetti richiedenti asilo, per ottenere un Visa temporaneo.
Quel pezzo di Nobel di Obama, fino al 2015 ha permesso l’ingresso di 376 rifugiati Siriani all’anno, quando e’ stato il responsabile della guerra Siriana, creando ben Quattro Milioni di Profughi in 5 anni di guerra e decine di migliaia di morti. In compenso ha sempre sollecitato la UE all’accoglienza…che Vile..!!
Ma ammettere queste verita’ non servirebbe a sostenere il fango mediatico che gli sherpa dei Padroni dell’Universo vogliono gettare sulla strada in salita di Trump… senza contare che lo stesso scivolera’ in basso e li seppellira’.
robyuankenobi
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Consuelo
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Dove c’è scritto che Trump vieta l’entrata negli U.S.A ai musulmani?
Consuelo
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Forse questo?
http://edition.cnn.com/2017/01/28/politics/text-of-trump-executive-order-nation-ban-refugees/
normal
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Hai ragione, scusami.
Non avevo capito. scusami ancora.
Abbraccione e buonaserata !
Mulder
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Mentre quelli che riguardano il decreto, non sono i clandestini che scappano dalle guerre…Arrivano in aereo col loro bel Passaporto con un visa o turistico o per lavoro, ora sospeso. Li’ non muore nessuno ..Negli Usa, per entrare , devi avere comunque sempre un Passaporto..mica sei in Italia…
Quelli che invece muoiono sono i bambini feriti in Siria perche’ le sanzioni vietano gli arrivi dei medicinali, ma solo nella zona del regime di Assad. Dove sta l’Isis invece nessuna sanzione e ricevono medicinali, armi e ogni sostegno .. ma non reclama nessuno, i buonisti non li considerano esseri umani..
normal
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Sfilano perchè protestano contro un divieto che impedisce a migliaia di donne uomini e famiglie … di salvarsi la vita.
Che credi sia una sfilata di moda forse ?
Mulder
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Intanto il Presidente del Messico costruira’ il suo muro col Guatemala, poiche’ nel 2015 450.000 africani hanno passato la frontiera per andare negli Usa. Ma e’ chiaro che se si regolarizzano gli ingressi, finira’ lo sfruttamento dei messicani giornalieri, che tanto fanno comodo per le paghe da fame concesse.. e questo non va bene..
Chissa’ perche’ Siriani, Libici , Yemeniti, Iracheni non hanno sfilato quando hanno bombardato i loro paesi , e gli Europei condannato il fatto?? Ma quali diritti Umani!!
Certo Busch li faceva entrare tutti, e gli lasciava pure Pilotare gli aerei di Linea ! Ma credo che vada regolarizzata l’ immigrazione, altrimenti si arrivera’ al Caos Europeo, che nessun cittadino Europeo tollera..
Poi che reclamino tante persone, almeno hanno un motivo questa volta…Le donne, a milioni..(!?) per cosa sfilavano??
normal
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A me disturba in tutti i campi fare di tuttaun’erba un fascio. E’ verissio che la globalizzazione così gestita è cosa cattiva… come per’altro è vero che l’Europa così gestita è cattiva.
Ma non è che la Globalizzazione e l’Europa sian cattive idee… per’altro credo più che idee sian consequenze inevitabili dell’evoluzione ambedue.
Ci sarebbe del buono, tutto dipende da chi gestisce le cose. Dalle priorità che vengono date e dagli scopi che si vogliono raggiungere.
Io continuo a dire che è tutta una questione di razzismo, di razzismo moderno… quello contro i poveri non più contro i diversi per cultura religione o colore.
Una questione che è iniziata non con la globalizzazione ma con l’avanzata globale della finanza e la mancata redistribuzione di ricchezza globale.
Tramp invero mi pare tanto un signorotto che tenta di difendere il suo castello con fare molto medioevale .
Consuelo
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Quando Clinton faceva come Trump: “Deportiamo i clandestini”
Il discorso di Bill Clinton davanti al Congresso Usa nel 1995 sembra scritto da Donald Trump: “L’immigrazione illegale è controproducente. Va fermata”
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/quando-clinton-disse-deportiamo-i-clandestini-e-difenderemo-1357663.html
Deficit di memoria!
Consuelo
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In base alle nuove restrizioni, i cittadini dei 38 paesi che fanno parte del reciproco programma di esenzione dal visto perderanno il loro status di esenzione dal visto se hanno viaggiato in Libia, la Somalia o lo Yemen negli ultimi cinque anni. L’annuncio di Giovedi è un ampliamento di una legge approvata alla fine dell’anno scorso, che ha revocato lo stato di esenzione dal visto di persone che avevano viaggiato di recente in Iraq, la Siria, l’Iran o il Sudan, e che possiedono la doppia cittadinanza con uno qualsiasi di questi quattro paesi.
La legge è stata approvata nella scia degli attacchi terroristici di Parigi e San Bernardino, come uno sforzo per aumentare la proiezione di individui che sono legati a paesi con una presenza terrorista attiva. I critici del nuovo disegno di legge in discussione la selezione del paese apparentemente arbitraria, notando che l’Arabia Saudita, la patria di alcuni dei dirottatori negli attacchi dell’11 settembre , non è stata inclusa nella lista.
http://www.huffingtonpost.com/entry/visa-waiver-libya-somalia-yemen_us_56c5fc45e4b0c3c550540558
robyuankenobi
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nerio
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peter pan
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