Nessuno rimpiange Renzi. E il nuovo governo Gentiloni, senza presenza mediatica, senza tweet, tv e facebook, lavora in silenzio. Creandosi consensi e in parallelo scompiglio tra le opposizioni, sia nel centrodestra che nel bipolare (destra/sinistra) M5S.
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C’è un filo, un senso che unisce i due decreti approvati ieri dal Consiglio dei ministri. Uno riguarda i migranti, l’altro i nuovi poteri dei sindaci. La lettura congiunta passa per i concetti di integrazione e controllo del territorio. L’obiettivo è quello che il ministro dell’Interno Marco Minniti ha definito «la grande alleanza tra Stato e poteri locali». Con il primo decreto, ha aggiunto il capo del Viminale, andiamo verso «un nuovo modello di accoglienza. L’Italia ha fatto un grande sforzo, siamo orgogliosi, ora il Paese va più orientato verso un’accoglienza diffusa. Abbiamo fatto un patto con l’Anci e si lavora per avere in tempi ragionevoli una progressiva diminuzione dei grandi centri d’accoglienza».
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Asilo più veloce
I tempi di esame per le domande di asilo verranno tagliati. Adesso sono di due anni in media. Per fare questo è prevista l’assunzione di 250 specialisti (10,2 milioni di euro l’anno la spesa prevista) per rafforzare le commissioni di esame. Verranno creati sezioni specializzate in 14 tribunali ordinari. È stato eliminato l’appello per i ricorsi contro il diniego dello status di rifugiato, che può ricorrere solo in Cassazione. Il ministro della Giustizia ha spiegato che l’obiettivo è rendere «più snello il procedimento» di richiesta dell’asilo senza tuttavia «indebolire le garanzie».
I nuovi centri di permanenza
Un’altra novità, già anticipata nelle scorse settimane, è la costituzione dei Centri permanenti per il rimpatrio che prenderanno il posto dei vecchi, affollati e contestati Cie. Ce ne sarà uno per regione per 1600 posti in tutto, preferibilmente ubicati fuori dai centri urbani.
Rimpatri più efficaci
Un punto importante è l’introduzione di misure che garantiscono l’effettiva espulsione. In tal senso vengono stanziati 19 milioni di euro nel 2017. Il rilevamento delle impronte verrà fatto non solo per chi arriva via mare, ma anche per gli irregolari rintracciati sul territorio. Chi si rifiuta può essere trattenuto in un centro per un periodo di 30 giorni massimo. I richiedenti asilo potranno svolgere, in maniera volontaria e gratuita, lavori di pubblica utilità all’interno di progetti promossi dai prefetti d’intesa con i Comuni.
Gentiloni: “Porte aperte ma legali”
Il premier Paolo Gentiloni ha spiegato in conferenza stampa che «l’obiettivo strategico non è chiudere le nostre porte ma trasformare sempre più i flussi migratori da fenomeno irregolare a fenomeno regolare, in cui non si mette a rischio la vita ma si arriva in modo sicuro e in misura controllata nel nostro Paese».
Il decoro pubblico
Il ministro dell’Interno ha precisato che in Italia «non c’è emergenza sicurezza». Ma servono «politiche più attente di controllo da Bolzano ad Agrigento». E qui siamo al secondo decreto ispirato da un concetto di fondo: la sicurezza, il decoro e la vivibilità urbana fanno parte di un grande bene pubblico. Il provvedimento, chiesto a gran voce dall’Anci, prevede il rafforzamento dei poteri di ordinanza dei sindaci.
Il Daspo urbano
Non vengono introdotti nuovi reati (sembra che Minniti avrebbe voluto e Orlando si sarebbe opposto). Si tratta di una misura simile ai Daspo per gli stadi. Anche i sindaci potranno proporre il divieto di frequentare alcune zone della città. Si tratta di salvaguardare il decoro e la vivibilità di luoghi di pregio artistico, di transito turistico, di divertimento, locali, discoteche, piazze. Non potranno frequentarli chi spaccia e fa uso droga, abusa di alcolici, chi pratica l’accattonaggio, la prostituzione o attività commerciale illegale. Chi si è reso protagonista in maniera ripetuta di questi comportamenti sarà tenuto lontano per un periodo di 12 mesi in base ad un’ordinanza del sindaco. «Ma non ci saranno sindaci-sceriffo», ha puntualizzato Minniti. Giro di vite anche per quelli che imbrattano e sporcano la città ledendo il decoro. Il giudice, come pena alternativa, può disporre il ripristino o la ripulitura dei luoghi.
Fonte: La Stampa
robyuankenobi
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Tutto giusto ma mi dovrebbero spiegare questi esseri in attesa di partire… indove dovrebbero mai essere collocati. per quale luogo partono…
Il problema affrontato così parrebbe pure risolto, ci voleva poco per’altro a risolverlo in questo modo, eran buoni tutti. Si sceglie quelli buoni e quelli cattivi si rimandano a casa propria.
Primo quelli che arrivano siccome son arrivati … e tanto buoni non devono essere… quelli buoni o si vanno a prendere noi o col cavolo che arrivano da soli credo… secondo, dopo che son arrivati in stragrande maggioranza per salvarsi la pelle… che fai ? li rispedisci indove li fanno fuori appena arrivano ?
Prima li salvi con gran dispendio di forse e di danari e poi li riporti dove li fanno fuori subito ?
Allora che li hai salvati a fare… potevi pure far finta di non averli visti e ci pensava il mare.
Io certe volte non capisco… il perche i problemi non s’affrontano per il verso e si pretende di risolverli alla rovescia, solo per comodità.
Mah.
nerio
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https://www.grandecocomero.info/2017/02/08/grande-mentana-sfida-le-censura-del-governo-ecco-i-nomi-dei-grandi-debitori-delle-banche-fallite-che-i-ladroni-del-pd-volevano-coprire-a-norma-di-legge/