Copertina di Time sul primo mese di Trump alla Casa Bianca: “Non c’è nulla da vedere qui”

Nonostante la sua ossessione, ben documentata, per apparire sulle copertine di settimanali e riviste americane (ne ha tante incorniciate e appese alle pareti) il neo-presidente Donald Trump potrebbe …

Nonostante la sua ossessione, ben documentata, per apparire sulle copertine di settimanali e riviste americane (ne ha tante incorniciate e appese alle pareti) il neo-presidente Donald Trump potrebbe non essere altrettanto contento della copertina della rivista Time in edicola questa settimana.

Scritto da Tim O’Brien, l’articolo di accompagnamento si intitola “Dentro il caos della Casa Bianca di Donald Trump”.

L’analisi riflette sul tumultuoso primo mese di presidenza, compreso il fallito bando per i sette paesi a maggioranza musulmana (bocciato da due tribunali federali), le rivelazioni sui legami dell’amministrazione con la Russia, un ministro del lavoro nominato che ha gettato la spugna e un consigliere per la sicurezza nazionale dimissionato. Nessun provvedimento legislativo, nel frattempo, e’ stato approvato dal Congresso: zero.

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Il disegno di copertina di Time – che  vale piu’ di 10.000 parole – e’ accompagnato dalla didascalia: “Nothing to see here” – non c’e’ nulla da vedere qui. Trump appare seduto alla scrivania dello Studio Ovale nel pieno di una bufera di vento che gli scompiglia scartoffie, capelli e cravatta. Resistera’?

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6 commenti

  1.   

    ah, per il bollino CAT “Certificato autenticita’ troll” avevo dimenticato, nerio: lui ha la tessera n.1   ih ih

  2.   

    “Direttore della CIA Mike Pompeo ha precedentemente negato le affermazioni dei media, secondo le quali l’intelligence nasconda informazioni al presidente degli Stati Uniti. Secondo lui, la CIA “non ha mai tenuto allo scuro il presidente e mai lo farà”.  Peccato che dal secolo scorso abbiano scritto memorie e girato films negli USA, anche recentissimi, proprio su questo. Ma non leggono alla Cia?https://it.sputniknews.com/mondo/201702174088169-Ex-capo-FSB-non-esclude-che-la-CIA-nasconda-informazioni-a-Trump/

  3.   

    Sputniknws è uno dei siti che a fine ottobre 2016 dava The Donald e kill**y (cancellate se volete) alla pari cioè 45 contro 46%, leggero vantaggio del killer che poteva essere attorno a 47%. Mentre Ansa, repubblica delle banane ecc.ecc. erano arrivati dare il 92% alla signora, cosa inverosimile anche con tutti i brogli commessi dalla Cia e messi assieme in una sola volta. Idem dicasi per brexit. Anzi davano ben il 60% a brexit prima dell’asassinio della parlamentare londinese. Tanto che la vittoria si era poi rivelata difficile con il crollo dei consensi a brexit e la salita del remain. Il 2016 purtroppo è stato l’anno della verità per le fakenews, e non sono le testate che verranno censurtate o che già lo sono quelle che danno appunto notizie millantate.

  4.   

    fonte autorevole, eh? Sputnik, organo di proganda trollista alle dipendenze del Cremlino! E Giulietto Chiesa, il cospirazionista che sostiene che gli americani non sono MAI stati sulla Luna. Piantiamola di vivere in un mondo di verita’ parallele!! Per te e Consuelo ci vorra’ il bollino CAT “Certificato autenticita’ troll”  ah ah ah aha >>>>>> da sganasciarsi, se non fosse un dramma
     

    Originariamente inviato da Mulder:


     

     Una è quella che ha eletto Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.   L’altra “America profonda” è proprio quella dei “molto meno dell’1%”. Che si è coalizzata contro la maggioranza del proprio popolo. Le sue armi sono quelle del Potere che si sente minacciato dalla maggioranza. In testa a tutti il possente schieramento del Servizi Segreti americani,  del Pentagono, dei produttori degli armamenti strategici, dei gestori dei sistemi di controllo della cosiddetta “pubblica opinione”.   Le speranze sollevate dalle dichiarazioni del neo-presidente nei paesi che non fanno parte del “consenso washingtoniano” stanno vacillando dopo i suoi primi tentennamenti. In Russia, in Cina, in Iran, in Palestina, in Medio Oriente, ci si chiede cosa voglia fare Trump per “resettare” davvero le relazioni tra la “sua” America e il resto del mondo.   E se egli possa farlo con la “squadra” di uomini che ha scelto per realizzare la sua politica. E, infine, se egli possa fronteggiare lo schieramento che l’America profonda del potere sta armando per espellerlo dai suoi ranghi. In ogni caso sotto gli occhi di tutti  si sta consumando la crisi dell’America intera.     E quella che ne uscirà non potrà essere più l’”Egemone” incontrastato che ha dominato il mondo. Giulietto Chiesa su Sputnik.  

     

  5.   

     

     Una è quella che ha eletto Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.
     
    L’altra “America profonda” è proprio quella dei “molto meno dell’1%”. Che si è coalizzata contro la maggioranza del proprio popolo. Le sue armi sono quelle del Potere che si sente minacciato dalla maggioranza. In testa a tutti il possente schieramento del Servizi Segreti americani,  del Pentagono, dei produttori degli armamenti strategici, dei gestori dei sistemi di controllo della cosiddetta “pubblica opinione”.
     
    Le speranze sollevate dalle dichiarazioni del neo-presidente nei paesi che non fanno parte del “consenso washingtoniano” stanno vacillando dopo i suoi primi tentennamenti. In Russia, in Cina, in Iran, in Palestina, in Medio Oriente, ci si chiede cosa voglia fare Trump per “resettare” davvero le relazioni tra la “sua” America e il resto del mondo.
     
    E se egli possa farlo con la “squadra” di uomini che ha scelto per realizzare la sua politica. E, infine, se egli possa fronteggiare lo schieramento che l’America profonda del potere sta armando per espellerlo dai suoi ranghi.
    In ogni caso sotto gli occhi di tutti  si sta consumando la crisi dell’America intera.
     
      E quella che ne uscirà non potrà essere più l'”Egemone” incontrastato che ha dominato il mondo.
    Giulietto Chiesa su Sputnik.
     

  6.   

    Che copertina intrigante!
    Le pagine interne lo saranno ancora di più, perchè  essendo un giornale imparziale, informerà i propri lettori come la Cia abbia messo il suo zampino nelle elezioni francesi del 2012.
    La lettre de mission de la CIA pour l’élection présidentielle française de 2012
    servizi Des d’espionnage humain (HUMINT) et numérique (SIGINT) de la CIA ont tente d’infiltrer tous les grands partis politiques français dans Les Sept mois précédant l’élection présidentielle de 2012. Ces révélations sont dans contenues trois ordres de publiés missione aujourd’hui par Wikileaks comme contexte aux prochaines serie «Volta 7» de la CIA. Sont nommément Cibles le PS, le FN, l’UMP, François Hollande, Nicolas Sarkozy, Marine Le Pen, Martine Aubry et Dominique Strauss-Kahn. ….
    E’ quanto denuncia Wikileaks