Il socio arabo Etihad furioso, ma pensare che potesseo sparire i ricatti delle organizzazioni dei lavoratori che per anni hanno piagato l’azienda e’ un imperdonabile errore di business.
Lo sciopero di Alitalia è cominciato a mezzanotte e durerà 24 ore. Per oggi 5 aprile la compagnia aerea ha cancellato il 60% dei voli a causa della protesta dei lavoratori che non hanno apprezzato il piano industriale in cui è contenuto il taglio di oltre duemila esuberi. Uno sciopero che non favorisce certo la soluzione dei problemi Alitalia che fatica a tenere la rotta. Uno stop ai voli che in ogni caso, pur proclamato a difesa dei dipendenti, produrrà un ulteriore danno economico a un’azienda dalle condizioni finanziarie critiche con le casse sempre più vuote.
Del resto, il maggior rimprovero dell’azionista Etihad proprietario del 49% delle azioni Alitalia anche al nostro Governo sta proprio nella promessa non mantenuta della garanzia di “pace sociale” per diversi anni, condizione indispensabile al risanamento della compagnia italiana. Rimprovero che a mano a mano si sarebbe trasformato in vera e propria irritazione.
Per Alitalia il costo del lavoro “non è il solo problema ma uno dei problemi”, come puntualizzato dallo stesso presidente della compagnia, Luigi Gubitosi. Mentre “riunioni” e “discussioni” “non ufficiali” tra le parti (dirigenza della compagnia, banche azioniste, soci di maggioranza (Ethiad) e minoranza e organizzazioni sindacali) proseguono praticamente senza sosta. Con le rispettive posizioni che continuerebbero a essere decisamente distanti tra loro, “in primis” il piano industriale presentato dall’Ad Cramer Ball che sembrerebbe dover esser ridiscusso in diverse parti, se non peggio.
Lo sciopero di oggi mercoledì 5 aprile, proclamato il mese scorso, vedrà operare regolarmente i voli previsti nelle fasce di garanzia: dalle 7.00 alle 10.00 e dalle 18.00 alle 21.00, mentre il piano straordinario messo in atto da Alitalia farà sì che oltre il 90% dei passeggeri coinvolti venga diretto su voli alternativi, oltre la metà dei quali con collegamenti in partenza il giorno stesso”.
Il tavolo di confronto tra Alitalia e sindacati riprenderà domani giovedì 6 aprile avendo come scadenza una sola settimana, il 13 del mese, per la ricerca di un accordo che sembra diventare sempre più un miraggio.
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La compagnia aerea Alitalia è stata costretta a cancellare il 60% dei voli, tra nazionali e internazionali, programmati per domani, a causa dello sciopero di 24 ore.
Lo annuncia in una nota la compagnia.
“Anche alcuni collegamenti programmati fra questa sera e la mattina del 6 aprile hanno subito cancellazioni o cambi di orario – si legge nel documento di Alitalia – opereranno regolarmente, invece, i voli del 5 aprile previsti nelle fasce di garanzia: dalle 7.00 alle 10.00 e dalle 18.00 alle 21.00.”
Grazie al piano straordinario messo in atto – fa, inoltre sapere la compagnia – il 92% dei passeggeri coinvolti è stato riprotetto su voli alternativi, oltre la metà dei quali con collegamenti in partenza il giorno stesso. (Ansa)
“Sciopero di 24 ore, domani, di tutto il personale Alitalia contro un piano industriale di soli tagli, contro la richiesta di circa 2.000 esuberi ed il taglio delle retribuzioni del personale navigante tra il 20 ed il 30%”. E’ quanto ricorda la Filt Cgil, in merito alla protesta proclamata unitariamente con Fit Cisl, Uiltrasporti ed Ugl Trasporto Aereo, sottolineando che “lo sciopero, alla ripresa del confronto dal 6 aprile che si svolgera’ in continuita’ fino al 13 aprile, ha l’obiettivo di modificare l’attuale posizione degli azionisti”.
“Dei 2.037 esuberi – ricorda la Federazione dei Trasporti della Cgil – 1.338 sono tempi indeterminati, 558 determinati e 141 sono in attivita’ all’estero. Una parte degli esuberi, 813 (composti da 704 indeterminati e da 109 determinati) sono dovuti ad esternalizzazioni di attivita’. Al di la’ della nostra opinione non favorevole, 314 unita’ presenti nelle manutenzioni sono oggetto di cessione di attivita’ sulla base della legge in continuita’ di rapporto di lavoro ma per la maggior parte, 499 persone, Alitalia ha proposto di passare l’attivita’ licenziando le persone”.
Secondo Nino Cortorillo, segretario nazionale della Filt Cgil, “basare un piano sul vincolo di un accordo col sindacato, chiamato ad accettare licenziamenti e tagli retributivi, pone le basi di un ricatto, non di una trattativa. Serve quindi – spiega il dirigente nazionale della Filt – che Alitalia, e tutti gli azionisti, divengano realisti e non chiedano al sindacato e ai lavoratori un consenso che, sulle proposte contenute nel piano, e’ impossibile.
Dal primo momento abbiamo confermato che la crisi di Alitalia e’ reale ma l’ennesima soluzione di riduzione delle attivita’, del personale e, probabilmente, degli stessi ricavi non e’ la soluzione”.
“Domani, nel rispetto delle fasce di garanzia, dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21 – riferisce infine la Filt Cgil – si terranno due presidi. Il primo di piloti ed assistenti di volo presso l’area Briefing dell’aeroporto di Fiumicino dove si imbarcano gli equipaggi ed il secondo di tutti i lavoratori di terra, presso l’Area Tecnica, davanti alla palazzina Alfa”. (MF-DJ NEWS)