Galbraith: responsabili della crisi sono tutti i governi del G7

“Le riunioni del G7 hanno avuto grandi responsabilità nel causare le crisi e creare lo stato dell’economia attuale: per questo occorrerebbe, per prima cosa, che si riconoscessero le …

“Le riunioni del G7 hanno avuto grandi responsabilità nel causare le crisi e creare lo stato dell’economia attuale: per questo occorrerebbe, per prima cosa, che si riconoscessero le proprie responsabilità. Le agenzie internazionali non dovrebbero solo occuparsi di trattare i debiti degli Stati, ma dovrebbero occuparsi di ambiente e occupazione”.

Così l’economista James Galbraith (foto sotto) è intervenuto,  a Bari, nel corso della conferenza stampa di presentazione del forum internazionale ‘Economia e povertà: politiche pubbliche per lo sviluppo sostenibile e la salute globale’ che la Regione Puglia ha organizzato, in occasione del G7 dell’economia e delle finanze in corso a Bari.

Il forum si terrà oggi, venerdì 12 maggio, a partire dalle 8.45 nell’Oasi Francescana del capoluogo pugliese.

Anticipando alcuni argomenti che affronterà nel corso della sua lezione, Galbraith ha sottolineato che “dalle regioni del sud Europa come la Puglia possono venire utili suggerimenti per affrontare la crisi”. (Ansa)

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L’economista americano James Galbraith

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Chi partecipa all’incontro

A Bari sono presenti le delegazioni dei ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali di sette Paesi (Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Canada, Stati Uniti e Giappone) più il Commissario europeo per gli Affari Economici e Monetari Pierre Moscovici, il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, il presidente della Bce Mario Draghi e i vertici di Fmi, Ocse e Banca Mondiale.

I temi in agenda

I lavori di Bari si concentrano sulle quattro priorità indicate dalla Presidenza italiana: crescita e lotta alle disuguaglianze, coordinamento delle istituzioni finanziarie internazionali, tassazione internazionale e sicurezza come bene pubblico globale, che comprende temi relativi al contrasto del finanziamento al terrorismo, le rimesse e la sicurezza cibernetica. Rinviata invece al summit di Taormina la questione, già emersa al G20 di Baden Baden, del cambio di rotta dal tradizionale ‘no’ al protezionismo sostituito da un impegno a rafforzare il contributo del commercio.

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Obiettivo crescita

Uno degli obiettivi dei ministri delle Finanze riuniti a Bari è quello di proporre misure comuni per favorire la crescita, passo indispensabile per ridurre le disuguaglianze, puntando sull’inclusione. Si cercherà di indicare, in un documento di policy adottato dai ministri, come le politiche di bilancio combinate con le riforme strutturali possano garantire il benessere economico e sociale dei cittadini. “Meno austerità”, ha anticipato il ministro italiano dell’Economia Pier Carlo Padoan, “bisogna riuscire a conciliare la crescita con la sostenibilità della finanza pubblica, quindi politica di bilancio ma anche riforme strutturali”.

Coordinamento delle istituzioni finanziarie

Si affronterà anche la necessità di un maggiore coordinamento delle istituzioni finanziarie internazionali, per evitare sovrapposizioni e impiegare al meglio le risorse.

Tassazione ed economia digitale

Il vertice di Bari è l’occasione per fare un punto sulla tassazione dell’economia digitale. Il proposito è quello di un confronto aperto sul tema in modo che si possa iniziare a discutere concretamente di web tax in vista di un rapporto ad hoc da presentare l’anno prossimo a livello Ocse. La presidenza italiana punta a fare passi avanti, anche se per il momento soprattutto a livello politico. Non si parlerà invece di un tema caldo come quello del commercio e delle spinte protezionistiche che arrivano dalla nuova amministrazione americana.

Sicurezza e cybersecurity

Tra i temi sul tavolo c’è infine la sicurezza economica, in particolare declinata sulla cybersecurity, puntando a rendere le strutture e gli istituti finanziari maggiormente resistenti ai cyberattacchi, e la lotta al finanziamento al terrorismo, con una maggiore attenzione ai money transfer. Lo stesso ministro Padoan ha ricordato alla vigilia del vertice che la “sicurezza economica” è da implementare per “bloccare le risorse che vanno ai mercanti di morte”.

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1 commento

  1.   

    Prima provocano la crisi economica con una dissennata globalizzazione, poi organizzano i convegni per cercare una soluzione che non esiste, prima provocano il terrorismo islamico destabilizzando l’intero medioriente, poi sempre con convegni ad hoc cercano una soluzione che non esiste. Grande visione prospettica degli illuminati economisti a libro paga delle multinazionali.