Case, Imu: immobili quadruplo del Pil, 8 famiglie su 10 proprietarie

Il valore medio di una abitazione si attesta intorno ai 170 mila euro, con un prezzo di mercato di 1.450 euro a metro quadro, in calo del 2,4% …

Il valore medio di una abitazione si attesta intorno ai 170 mila euro, con un prezzo di mercato di 1.450 euro a metro quadro, in calo del 2,4% rispetto all’anno precedente.

La casa è il tesoro degli italiani. Quello immobiliare è infatti un patrimonio che vale 3,8 volte il Pil del Paese, e cioè 6.227 miliardi di euro. E sono tante le famiglie che vivono in case di proprietà, quasi otto su dieci, il 77,4%. In tutto i proprietari che risiedono nella propria abitazione sono oltre 25,7 milioni, in gran parte dipendenti e pensionati, mentre i locatari sono 4,7 milioni. La fotografia è scattata dall’Agenzia delle Entrate e dal dipartimento delle finanze del ministero dell’Economia nel rapporto «Gli immobili in Italia», presentato oggi al ministero di via XX Settembre.

La maggior parte delle case di proprietà è utilizzata come abitazione principale (il 62,6%), il 17,9% è a disposizione (le cosiddette seconde case) e solo l’8,8% è dato in locazione, mentre un altro 2,8% è rappresentato dalle abitazioni date in uso gratuito a un familiare. Il valore medio di una abitazione – i dati sono riferiti al 2014 – si attesta intorno ai 170 mila euro, con un valore di 1.450 euro a metro quadro, in calo del 2,4% rispetto all’anno precedente. Il valore medio delle case si è ridotto un po’ ovunque, con un deciso calo a Torino (-11,4%), mentre le uniche variazioni positive sono a Milano (+4,5%) e Venezia (+0,9%).

Grazie al rapporto è inoltre possibile fare una comparazione tra la tassazione della casa in Italia e quella in altri Paesi europei. Il prelievo sul patrimonio immobiliare in percentuale del prelievo totale è nel nostro Paese pari al 3,6%. E’ rimasto sostanzialmente stabile intorno al 2% fino al 2007, spiega il rapporto, poi con l’abolizione dell’Ici è sceso all’1,4% nel 2010.

Con l’Imu introdotta dal governo Monti la percentuale è tornata a salire nel 2012 fino al 3,4%. Oggi è circa il 3,6%, un dato nettamente superiore rispetto a quello della Germania (1,2%) e in linea con quello della Spagna (3,4%) e con la media Ocse (3,3%). Molto più alta invece è la quota di gettito delle imposte immobiliari sulle entrate totali in Francia (5,7%) e nel Regno Unito (9,5%).

Dal 2016 comunque il prelievo sugli immobili si è ridotto di 4,4 miliardi, ha detto Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate, di cui 3,6 riferibili all’abolizione della Tasi sulle abitazioni principali non di lusso. Ne hanno beneficiato 19,5 milioni di contribuenti, per un risparmio di 175 euro a testa all’anno.

Per Orlandi si tratta di «un calo significativo» del peso delle tasse sugli immobili. Il prelievo sulla casa, ha aggiunto il direttore delle Finanze del ministero dell’Economia, Fabrizia Lapecorella (foto), «non potrà scendere di molto, ma esistono spazi per migliorare l’equità».

E sull’ipotesi della Commissione Ue di reintrodurre l’Imu sulla prima casa, Lapecorella ha ribadito che «è importante assicurare la stabilità al sistema della finanza locale. In questa direzione va interpretata la forte perplessità del ministro Padoan a reintrodurre l’Imu per i contribuenti con redditi alti».

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