Vorrei proporvi due post interessanti in cui mi sono imbattuto negli ultimi giorni – e che, al di là delle differenze di stile, affrontano un tema comune…
…ovvero, le nuove professioni più “glamour” del momento, inclusi i famigerati Influencer e le ormai immancabili Fashion blogger.
Nel suo breve e ironico pezzo su Medium, Magis Amica fa notare l’uso abnorme dell’Inglese per definire queste nuove figure – un tripudio di Coach, Terapist, Stylist – come se il ricorso a una lingua straniera volesse mascherare un’oggettiva incapacità delle stesse di descriversi in termini comprensibili ai noi comuni mortali!
Un atteggiamento che di sicuro non dissipa la diffidenza.
Una diffidenza che traspare in modo molto esplicite dalle parole di Aida Millecento, la quale resta a dir poco perplessa di fronte al successo e ai compensi da capogiro ottenuti da chi in fondo si limita a comportarsi da pischello che monitora 24 ore su 24 la sua vita, soprattutto se pensiamo che molti altri giovani della stessa età si dedicano invece con impegno a progetti innovativi e di sicuro impatto sulla vita delle persone.
Alla fin fine, si chiede, qual è l’utilità sociale di questi professionisti del frivolo?
Difficile risponderle, se non ricordando che in fin dei conti i prezzi li fa il Mercato, e che questi ragazzi in fondo non rubano del denaro a nessuno.
Hanno avuto la capacità di sfruttare i social media prima ddgli altri, e con ottimi risultati.
E voi, cosa ne pensate? Qual è il vostro parere su queste nuove professioni?
di Andrea Torti, dal blog Opportunity Seekers 2.0