Francia: maggioranza assoluta a Macron, sbaragliati Le Pen e i socialisti

Boom del partito En Marche! del presidente Emmanuelle Macron, nettamente in testa alle legislative francesi con il 32,6% e soprattutto, secondo le proiezioni dell’istituto Elabe per Bfm-tv, con …

Boom del partito En Marche! del presidente Emmanuelle Macron, nettamente in testa alle legislative francesi con il 32,6% e soprattutto, secondo le proiezioni dell’istituto Elabe per Bfm-tv, con un bottino in seggi che va da 415 a 445. Una maggioranza schiacciante visto che l’Assemblée Nationale ha in tutto 577 deputati.

Crollo, invece, del Front National secondo le prime proiezioni dell’istituto Elabe per BFM TV. Il partito di Marine Le Pen, che considerava un risultato negativo non arrivare a 15 deputati per poter formare un gruppo parlamentare, ne otterrebbe fra 1 e 4.

Le prime proiezioni, dunque, dopo il primo turno delle legislative in Francia, vedono in testa En Marche! con il 32,6% (415-445 seggi), seguito dai Republicains con il 20,9 (80-100), dal Front National con il 13,1% (1-4), dalla France Insoumise (sinistra radicale) con l’11% (10-20) e dal Partito socialista con il 9% (30-40).

Il Partito socialista, in questo primo turno, ha realizzato il peggior risultato della sua storia e potrebbe ottenere soltanto fra 20 e 35 seggi all’Assemblea nazionale. Jean-Christophe Cambadelis, il segretario, ha ammesso la sconfitta “senza precedenti” e ha lamentato l’avvento di un Parlamento “quasi senza opposizione”.

Benoit Hamon, candidato socialista alle presidenziali dopo aver vinto le primarie, è stato eliminato fin dal primo turno nella circoscrizione delle Yvelines, vicino a Parigi. Lo ha annunciato egli stesso. Hamon aveva vinto le primarie socialiste affermando di voler instaurare in Francia il “reddito universale”.

Il segretario del Front National, Nicolas Bay, è stato eliminato al primo turno delle elezioni legislative nella sesta circoscrizione della Seine-Maritime, ottenendo solamente il 22,78%. Stessa sorte per il suo omologo socialista, Jean-Cristophe Cambadélis, candidato nella 16/a circoscrizione di Parigi. In questo secondo caso le proiezioni non sono ancora state diffuse.

Secondo le prime proiezioni diffuse dall’istituto Elab per Bfmtv, l’astensione registrata al primo turno delle elezioni legislative in Francia è del 50,2%. Un record nella storia della Quinta Repubblica.

Marine Le Pen, nella circoscrizione del nord in cui ha fallito due volte l’elezione in passato, affronta in posizione di forza (45%) il ballottaggio contro l’avversaria di En Marche!, Anne Roquet. L’avversaria di Marine Le Pen ha ottenuto circa il 20%.

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4 commenti

  1.   

    Riflessioni:
     
    1) Il Corpo elettorale italiano è composto da circa 50 milioni di elettori;
    2) Al voto sono stati chiamati circa 10 milioni di tali 50, in elezioni amministrative che naturalmente risentono di diversi equilibri politico/sociali del tutto locali;
    3) Di quei 10 milioni circa ha votato il 60% degli aventi diritto ossia circa il 12% del Corpo elettorale italiano;
    4) Tal 12% si è diviso naturalmente tra vincitori, vinti e ballottaggi di diversa natura e colori;
     
    Partendo da questo quadro e con tutte le dovute cautele, si potrebbero trarre alcune conclusioni che di certo non rispecchiano per nulla i desiderata di qualsiasi fazione o tifoseria presuntamente partitica o movimentistica.
    La prima questione riguarda quella osservata da Roby: il centro destra o pseudo tale è in grado di vincere se concorda sui candidati.
    Là dove vivo io è riuscito a perdere, nelle precedenti amministrative, proprio a causa di lotte e divisioni intestine legate strettamente ad interessi personali.
    La seconda questione, direttamente collegata alla prima, riguarda la possibilità di vincere le elezioni non perché si condivide un idea o un programma ma in quanto si riescano a stipulare accordi di reciproco interesse. Accordi che nulla hanno a che fare (generalmente) con gli interessi della popolazione (locale in tal caso).
    Terza questione (a cascata): si hanno maggiori chance di vincere nella misura in cui si riesca a non distruggere o farsi distruggere la propria immagine. Ciò che ha evidentemente penalizzato il M5S.
    Da questa terza questione ne scaturisce una quarta: la politica attuale è una mera questione d’immagine e non di sostanza!
    Il presunto crollo (alle amministrative) del M5S non è certamente legato a programmi o idee di sviluppo spesso evanescenti quanto al caos che esso stesso è riuscito a generare dentro e intorno a se stesso.
    Quinta questione: un certo mono pensiero Pduino o Pduista inizia a perdere colpi in favore di un più ecumenico, softcore, europeista pensiero moderato.
    Considerazione che apre alla sesta questione: siamo pronti forse anche noi per un novello raggruppamento da presentare alle prossime politiche “In Marcia”. Serve solo individuare l’enfant prodige più adatto (dando per scontato che non sia il Renzie).
    Settima questione: siamo sempre e comunque sul piano delle amministrative che scontano accordi trasversali d’interesse locali per i quali spesso poco importa o conta il disegno nazionale (figuriamoci globale) degli equilibri in gioco.
    Il voto a livello comunale spesso è frutto di cartelli e di clan familiari dispersi in una miriade di liste satelliti per sostenere il capo-rione di turno nella speranza di un tornaconto anche indiretto.
    Ottava questione, sunto di tutte le precedenti: E’ assolutamente scomparsa la politica pura, l’ideologia politica, l’antropologia e la filosofia economico-sociale alla base dello sviluppo comune.
    Sono scomparsi i principi e i diritti fondamentali ispiratori dell’azione politica.
    Tutto si è ridotto a sterile e volgare competizione per l’accaparramento di quattro miseri voti che mai faranno la differenza sullo scacchiere mondiale.
    In buona sostanza, continuiamo tutti ad esultare o rammaricarci per vittorie di Pirro o sconfitte di alcun interesse residuale, risultanti al più (ma neanche!) marginali rispetto ai concreti scenari e poteri globali.
    La vita continua a scorrere nelle banalità quotidiane ed in tali banalità è evidente che tutti noi siamo ancora completamente ed intensamente coinvolti continuando a non cogliere il senso ed il significato profondo delle cose.
     
    Saluti Elmoamf

  2.   

     

    Il Partito “ en marche ” !!  un deux – un deux -.. sotto lo scudo rosso..!! Oh ..la la..!!

  3.   

    Auguri ai francesi. Ma hanno idea che si stanno facendo governare da Rotschild? Hanno idea del fatto che la capacità decisionale di Macron riguarda al massimo il colore della carta igienica da usare? I francesi si renderanno conto dell’errore che hanno fatto. Alla fine noi italiani nella nostra mediocrità politica uno come Macron non l’avremmo mai votato o perlomeno non sarebbe mai arrivato ad avere il 30% dei voti. Altra cosa da notare, e che ha puntualizzato Robyuan, è l’assurdità di dare la maggioranza parlamentare ad un partito che in effetti rappresenta il 15% degli elettori. I francesi si sono consegnati al loro boia e sono in attesa di esecuzione.

  4.   

    in francia ha vinto macron..che puressendo di centrodestra francamente non mi piace.  non mi ha fatto niente ma dalla mia osservazione mi pare un personaggio ..ambiguo.. sarà il futuro che mi chiarirà le cose. però esultare perchè ha preso il 30per cento del 50 che ha votato significa governare con il 15 e questa non è democrazia. daccordo ormai se ne vedon di tutti i tipi. pure trump governa in minoranza di voti pure la inglese  ha perso le elezioni ma vuole governare a prescindere. si dirà che queste sono le regole ma allora il tanto delegittimato porcellum  lo era tanto da far governare pure le minoranze . oppure i maneggi presidenziali con premier..renzi… e  altri non votati. io ho il mio modello di riferimento. repubblica presidenziale e obbligo di voto pena assistenza e sanità pubblica da pagarsi in proprio.ovviamente con le necessarie e dovute salvaguardie..malati ad esempio—la democrazia se vuol essere completa non può prescindere dalla partecipazione. riguardo all’italia emerge che grillo canta ma non balla. il centrosinistra è aq pezzi e il centrodestra unito è il primo partito. adesso fate le vostre riflessioni.