Incontrare la Cancelliera proprio mentre si discute con la Commissione Ue e pochi giorni prima la riunione dell’Eurogruppo di giovedi’, puo’ avere il suo peso. Senza contare che a Berlino ci sara’ anche Mario Draghi e che il premier potrebbe avere uno scambio anche con il presidente della Bce che non ha ancora sciolto le riserve sui tempi del Quantitative easing.
L’appuntamento di oggi pomeriggio a Berlino con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, aumenta il pressing del premier, Paolo Gentiloni, per ottenere maggiore flessibilita’. Lo scrive Il Messaggero spiegando che a Berlino per parlare di Africa Gentiloni va volentieri. Non e’ il G7, ma il G20 di Merkel ad aver organizzato la riunione di oggi pomeriggio nella quale si parlera’ di progetti di sviluppo ma anche di migranti.
Ma l’Italia di Gentiloni si appresta a mettere mano ad una manovra di bilancio particolarmente delicata sia per le quantita’, sia per la tempistica. Con ogni probabilita’ si andra’ a votare alla scadenza naturale. Ovvero dopo due-tre mesi il varo della legge di bilancio i cui effetti rischiano di comporre parte della campagna elettorale. La flessibilita’ spuntata dall’Italia, anche grazie allo sconto concesso alla Francia, perm ette di sterilizzare quasi del tutto i pericolosissimi aumenti dell’Iva. Gentiloni e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, spingono anche per misure in grado di tenere alta la crescita sia sul fronte delle imprese che delle famiglie.
Incontrare Merkel proprio mentre si discute con la Commissione e pochi giorni prima la riunione dell’Eurogruppo di giovedi’, puo’ avere il suo peso. Senza contare che a Berlino domani ci sara’ anche Mario Draghi e che Gentiloni potrebbe avere uno scambio anche con il presidente della Bce che non ha ancora sciolto le riserve sui tempi del Quantitative easing. Il tema dell’Africa e’ comunque particolarmente sentito sia dall’Italia che dalla Germania. Sulle coste italiane sbarcano ma e’ la frontiera tedesca la meta preferita non solo dei siriani, che arrivano da terra e ora vengono fermati in Turchia.
Investire in Africa per frenare le migrazioni e contenere anche la Cina diventata ormai il primo partner commerciale dell’intero continente africano. Cooperazione politica che e’ ormai diventata anche militare visto che i cinesi proteggono i loro investimenti con l’esercito cinese che in Africa ha una presenza record tra i cinque paesi rappresentati nel consiglio di sicurezza permanente dell’Onu. Interessi comuni e interessi europei che si riaffacceranno ai primi di luglio quando ad Amburgo si terra’ la riunione del G20. (MF)