Avrà i poteri propri dell’autorità giudiziaria con i commissari che saranno vincolati al segreto. Sarà costituita 40 membri, venti senatori e venti deputati nominati dai presidenti delle Camere.
L’aula della Camera ha approvato in via definitiva, dopo il precedente sì del Senato, la proposta di legge per l’istituzione di una commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta sul sistema bancario. Il provvedimento è stato approvato all’unanimità con 426 voti favorevoli e nessun voto contrario.
La commissione – che come tutte quelle d’inchiesta avrà i poteri propri dell’autorità giudiziaria con i commissari che saranno vincolati al segreto – sarà costituita da venti senatori e da venti deputati nominati dai presidenti delle Camere e sarà chiamata a verificare, con attenzione particolare alla tutela dei risparmiatori, gli effetti sul sistema bancario italiano della crisi finanziaria globale e le conseguenze dell’aggravamento del debito sovrano. Ancora, la commissione dovrà occuparsi di verificare la gestione di quegli istituti bancari coinvolti in situazioni di crisi o di dissesto e destinatari anche in forma indiretta di risorse pubbliche o posti in risoluzione.
Il nuovo organismo – che avrà a disposizione un anno dalla sua costituzione, e comunque entro la fine di questa legislatura, per portare a compimento i suoi lavori – si occuperà fra l’altro di valutare l’efficacia delle attività di vigilanza sul sistema bancario e sui mercati finanziari, verificando quanto sia stato fatto ai fini della prevenzione e gestione delle crisi bancarie.
Nello specifico, sugli istituti bancari la commissione sarà chiamata a valutare un’ampia serie di aspetti che vanno dalle operazioni in conflitto di interesse alla correttezza delle pratiche adottate, con particolare riferimento al collocamento presso i piccoli risparmiatori di prodotti ad alto rischio. Verranno verificate le modalità di raccolta della provvista e gli strumenti utilizzati; i criteri di remunerazione dei manager e la realizzazione di operazioni con parti correlate suscettibili di conflitto di interesse; la correttezza del collocamento presso il pubblico, con riferimento ai piccoli risparmiatori e investitori non istituzionali, dei prodotti finanziari, soprattutto quelli ad alto rischio, e con particolare riferimento alle obbligazioni bancarie.
Ancora, per quanto riguarda i rapporti con le imprese verranno valutate le forme di erogazione del credito a imprenditori di particolare rilievo e la diffusione di pratiche scorrette di abbinamento tra erogazione del credito e vendita di azioni o altri strumenti finanziari della banca.
I risultati dell’inchiesta (la commissione avrà a disposizione per il suo funzionamento un budget di 150mila euro, equamente ripartito tra Senato e Camera e che potrà essere incrementato, in caso di necessità, del 30%) verranno presentati alle Camere con una relazione, nella quale verrà illustrata anche l’attività svolta. (Askanews)
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“E’ una vergogna. Avete aspettato fino a pochi mesi dal voto. Noi avevamo depositato proposte di legge per commissioni di inchiesta sui crimini bancari o su Mps , tanto per dire, gia’ all’inizio della legislatura. Voi ci arrivate solo ora con un testo che e’ uscito dalla commissione il 4 maggio ed ha chiuso il suo iter solamente oggi”. Lo affermano in una nota i deputati del Movimento 5 Stelle, commentando all’approvazione in aula del provvedimento che istituisce una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario.
“Adesso c’e’ poco tempo, la commissione partira’ non prima di meta’ settembre – aggiungono i deputati 5 stelle – ma comunque arriveremo a un barlume di verita’”. ” surreale – si legge nella nota – la tesi della Boschi secondo cui lei non si sarebbe mai occupata della banca di famiglia”.
I rappresentanti del M5S alla Camera affermano di voler “sentire cosa c’era davvero dietro quel decreto di risoluzione del novembre 2015, dietro i rapporti tra Etruria e Bankitalia, dietro cio’ che ha scritto Ferruccio De Bortoli. Sentiremo lui in audizione – concludono – e ascolteremo l’ex ad Unicredit Federico Ghizzoni. Intanto aspettiamo ancora la querela di Boschi all’ex direttore del Corriere della Sera”.
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