Colpo di scena in Arabia Saudita

Mohammed bin Salman, 31 anni, è stato l'uomo potente in Arabia Saudita dalla sua nomina come vice principe della corona. Ora è al top.

Si sta consumando un capitolo importante nel grande scontro all’interno della famiglia reale saudita. Con una mossa che scavalca la linea di successione del regno, il re Salman ha appena rimosso dalla sua posizione il principe ereditario Muhammad bin Nayef e lo ha sostituito con il vice principe ereditario Mohammed bin Salman, figlio del re (foto in alto).

Bin Salman, 31 anni, è ministro della difesa del Paese e ha compiuto uno sforzo enorme per diversificare l’economia del regno, troppo dipendente dal petrolio. Il principe ha incontrato il Presidente Usa Donald Trump alla Casa Bianca all’inizio di quest’anno e si dice che abbia una posizione dura contro l’Iran.

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Il principe Mohammed bin Nayaf è stato anche rimosso dalle funzioni di vicepremier e ministro dell’Interno, secondo la decisione del re. Divenuto l’uomo forte del regno saudita, il giovane Mohamed bin Salman conferma così la sua ascesa folgorante. Con una reputazione di riformatore, il nuovo erede al trono cumulava finora diversi incarichi: titolare della Difesa, secondo vicepremier, consigliere speciale del re e presidente del Consiglio degli affari economici e dello sviluppo, organismo che guida la compagnia petrolifera Aramco, la prima al mondo.

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La sua nomina come erede al trono è stata confermata da 31 dei 34 membri del Consiglio di fedeltà, secondo la televisione di stato El Ikhbariya. Questa istituzione ha il ruolo di designare il principe ereditario a maggioranza. E’ stato creato in seguito a una riforma nel 2006.

“Il principe Mohammed bin Salman è stato veramente l’uomo potente in Arabia Saudita sin dalla sua nomina come vice principe della corona”, ha spiegato al telefono all’agenzia americana Bloomberg Ghanem Nuseibeh, fondatore di Cornerstone Global Associates. La decisione appena presa “rimuove gli impedimenti che aveva, perchè il cugino era più vecchio di lui e forse un po’ più conservatore. Adesso avrà mano più libera”, ha poi aggiunto Nuseibeh.

Il cambiamento dà al principe Mohammed maggiore autorità nel mettere punto il suo piano per ridurre la dipendenza del regno saudita dal petrolio. Il piano prevede fra le prime mosse importanti la vendita di una partecipazione del gigante petrolifero Saudi Aramco e l’inclusione di altre attività sotto il controllo del fondo sovrano nazionale.

Come ministro della difesa, il principe sovrintende già alla guerra in Yemen contro i ribelli sciiti pro-iraniani. E’ anche una figura chiave nello scontro attuale con il Qatar.

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Nel frattempo il re Salman ha ripristinato retroattivamente tutte le indennità e bonus che erano stati annullati o sospesi ai funzionari e al personale militare, ha riportato l’agenzia Saudi Press. (MF)

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2 commenti

  1.   

    sei troppo cattiva. pure gli arabi hanno  partecipato allo sviluppo dell’uomo  solo che ad un certo punto si sono fermati.  la corte siciliana di federico secondo annoverava eminenti intelligenze arabe.  opere del loro passato sono visibili in mezza spagna. riguardo alle donne chiediti se sono pure loro ad essere consenzienti di essere così trattate. infine  l’arabia saudita non è diventata alleata di trump  lo era già da molto, molto prima pure con presidenti ..illuminati.. tipo kennedy. 

    Originariamente inviato da aglaia: Uno di quei pochi paesi che mal sopporto nel mondo. Tutte le nazioni hanno storia cultura tradizioni ma gli arabi (non vorrei suonare razzista) sono ai miei occhi i peggiori. Medievali nel modo di essere e per come trattano le donne, fomentatori e sponsor del terrorismo islamico (da Osama bin Laden in poi) senza il petrolio sarebbero beduini e cammellieri abitanti in tende nel deserto. Con tutti i miliardi che hanno si alleano al loro pari Trump,  insieme non faranno nulla di buono per il mondo i loro soldi sono inutili e anzi nocivi corrompono e fanno marcire quel che toccano. Non posso dire qui cosa farei ai signori della casa regnante dell’Arabia Saudita compreso questa giovane promessa di 31 anni di cui parla l’articolo 

     

  2.   

    Uno di quei pochi paesi che mal sopporto nel mondo. Tutte le nazioni hanno storia cultura tradizioni ma gli arabi (non vorrei suonare razzista) sono ai miei occhi i peggiori. Medievali nel modo di essere e per come trattano le donne, fomentatori e sponsor del terrorismo islamico (da Osama bin Laden in poi) senza il petrolio sarebbero beduini e cammellieri abitanti in tende nel deserto. Con tutti i miliardi che hanno si alleano al loro pari Trump,  insieme non faranno nulla di buono per il mondo i loro soldi sono inutili e anzi nocivi corrompono e fanno marcire quel che toccano. Non posso dire qui cosa farei ai signori della casa regnante dell’Arabia Saudita compreso questa giovane promessa di 31 anni di cui parla l’articolo