Ennio Flaiano diceva che “la parola ferisce, la parola convince, la parola placa”. Ma quelle di Mario Draghi rischiano, invece, di uccidere l’economia. Almeno quella dell’Eurozona, italiana compresa.
Secondo un’analisi pubblicata dal Sole 24 Ore, infatti, “le frasi con cui il presidente della Bce durante il vertice di Sintra di due settimane fa sembrerebbe aver aperto la porta a una futura riduzione dello stimolo monetario nell’Eurozona hanno effettivamente fatto breccia negli investitori”.
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Peccato però che l’effetto sia stato tutt’altro che positivo, perché dopo l’uscita pubblica si sta “scatenando una svendita di titoli di Stato (e non solo) con pochi precedenti”.
In soldoni “sono infatti quasi 200 i miliardi di euro andati in fumo tra governativi, corporate e high yield a tasso fisso dell’Eurozona in sole due settimane, quando si guarda alla capitalizzazione dell’indice Bloomberg Barclays Euro Aggregate Bond Index”, riporta il quotidiano finanziario.
“Chi è abituato a considerare il bicchiere mezzo pieno rileva, per la verità, come la capitalizzazione dell’indice in questione sia ancora leggermente al di sopra a quella di inizio anno e ben oltre i livelli raggiunti subito dopo l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca”, prosegue l’analisi. Ma “i più prudenti non possono però far a meno di rilevare come in meno di due settimane siano in fondo evaporati i guadagni realizzati nei primi 6 mesi dell’anno, e soprattutto puntano il dito sull’inversione di tendenza e temono per il futuro”.
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Un pericoloso asse verticale con direzione verso il basso. Il precipizio non è mai stato così vicino, nonostante la timida ripresa dell’Eurozona. Le parole feriscono, convincono, placano, ma Flaiano non ha considerato il più pericoloso degli effetti, perché a volte le parole possono uccidere. Anche l’economia.